Abstract
(Dall'introduzione del volume) Nel terzo capitolo Simone Ghelli si lancia nell’impresa di ipotizzare un percorso di lettura leviano di cui non è dato trovare riscontri filologici precisi, ma che è tuttavia percepibile “nell’aria” e nelle opere del torinese. Si tratta di una risonanza con il pensiero filosofico di Pierre Bayle e della sua riflessione sulla sofferenza nell’orizzonte speculativo di Levi, il quale tornò sovente a meditare sul problema del male e sulla spinosa questione dell’assenza di Dio e dell’impossibilità di fornire una giustificazione della vita e del mondo. Ghelli arriva così a sostenere che «la posizione di Levi esprime una profonda consapevolezza filosofica, una concatenazione non casuale di concetti e argomenti riconducibile a una tradizione ben precisa: quella dell’ateismo moderno»