In this paper I will try to outline a Metaphysics of Perception that takes for granted one of the central thesis of the metaphysical doctrine called Indirect Realism. Firstly, I will introduce the central thesis of Indirect Realism and then a special version of the Causal Theory of Perception that modifies in some fundamental respect one of the most influential version of Causal Theory of Perception designed by William Child.

Naive realism is a widely debated topic in the philosophy of the mind. In this article I will review the theses of naive realism through the works of one of the most influential philosophers who supported and developed them, Michael Martin. Once the reasons why naive realism should be supported are discussed, I will propose an empirical argument to show that naive realism and the most basic scientific knowledge of perceptive processes are contradictory.

In this paper, I have outlined an original Metaphysics of Perception which takes into consideration some of the most common views about perception in the contemporary debate. Then I will look at the consequences of this metaphysics about our perception of others and what we know about them. In the third section, I suggest how to make sense of certain neuroscientific discoveries about social perception and social cognition. In the conclusion, I recap what has been done to say that others (...) are what we can know after all. (shrink)

The article is an experiment that deals with "Embodied Simulation" and " Embodied Cognition". This work follows the procedures of studies of the Parma Group and against them try to demonstrate their failure. The cognition is not embodied at all, maybe a little and at least.

In 2007, two experiments that have now become very famous have appeared in the neuroscientific literature. With over of one thousand of citation, that moved neuroscientist to speculate about the self- representation and other conscious phenomena and to create new experiments, Henrik Ehrsson and Bigna Lengenhagger produce in two studies out of the body experiences in healthy subjects. The literature reports this kind of experience as consequence of neurological disease or drug use. In this article, I will prove that the (...) where, and the what, of the out of the body experience and the normal experience are something different from the bodily one and I will argue in favor of some kind of dualism and, in particular, a dualism called property dualism. ER -. (shrink)

Con questo articolo vorrei dare qualche argomento e qualche esempio per mostrare la natura non fisica dell’esperienza umana. Per prima cosa argomenterò l’esistenza di qualcosa di non fisico e successivamente come e perché fenomeni come colori, emozioni, stati mentali e tutti gli altri fenomeni legati alla soggettività sono ciò che compone l’esperienza umana nel suo versante non fisico. Nel secondo capitolo mostrerò qual è la relazione tra l’esperienza umana nel suo carattere non fisico e metafisico e il funzionamento dei meccanismi (...) cerebrali e la priorità del carattere metafisico dell’esperienza umana rispetto ai meccanismi cerebrali. (shrink)

The hypothesis we present in this paper is about the representation of colours in the nervous system as metaphysical and immaterial properties of the neural activations, first in the lateral geniculate body and following in the primary visual cortex, where the colours are not directly coded but whose representation is modulated by a signal born by fewer neurons. The metaphysical background of this hypothesis is the dualism of properties that will be discussed in the last paragraph of this article.

Un primo tentativo di dare un'interpretazione morale dell'aritmetica.

Raccolta di brevi saggi in filosofia della mente.

Questo saggio cerca di mostrare che la filosofia non deve essere obbligatoriamente intesa come una disciplina che discute problemi, cercando sempre nuove soluzioni, ma che resta alla mercé delle correnti di pensiero che in un caso o nell'altro si avvicendano nel corso della storia senza poter mai trovare una conclusione ultima a quei problemi. Nel primo capitolo l'autore ripercorre brevemente alcune delle metodologie della ricerca filosofica che hanno segnato la storia della filosofia mostrandone le virtù e i limiti. Descrive poi (...) come la filosofia può onorevolmente svolgere il compito di disciplina scientifica come le altre ottenendo veri e propri risultati e non posizioni dibattimentali, seppur largamente condivise, di uno o l'altro dei pensatori preminenti in un dato secolo o periodo storico. Nel secondo capitolo l'autore mostra a mo' di gioco alcuni risultati ottenuti nel corso della storia della filosofia da grandi pensatori. Risultati da tenere a mente come possibili esempi del gran numero di risultati ottenuti dalla filosofia ma per un motivo o per un altro dimenticati, sottovalutati o passati di moda. Risultati così solidi da poterne fare teoria. (shrink)

Il libro prende in esame la percezione come il modo in cui gli oggetti del mondo esterno entrano a far parte della nostra esperienza cosciente. Il corpo, da un lato, gli oggetti del mondo che ci circonda, dall'altro, verranno messi nel loro posto di argomento rispetto alla metafisica della nostra esperienza percettiva.