Abstract
L'articolo ha come obiettivo quello di dimostrare come il paradigma russelliano risulti più proficuo non soltanto per rendere coerente una teoria semantica per gli atteggiamenti proposizionali ma anche per predire il comportamento di un agente razionale cosa, del tutto innovativa, viste le continue ciritiche nella letteratura contemporanea. Sul finire dell'articolo viene abbozzata una proposta inedita volta alla costruzione di un modello - inquadrato nelle scienze cognitive - coerente per prevedere il comportamento di un agente razionale sulla base di una teoria referenzialista degli atteggiamenti proposizionali.