Causalità del mentale: dall'argomento di Kim ai qualia in una prospettiva fisicalista

Dissertation, Università Degli Studi di Torino (2023)
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Abstract

Lo scopo dell’elaborato è presentare il problema della causalità del mentale e cercare di dare una soluzione fisicalista al problema che possa includere anche i qualia, da sempre considerati come l’ultima difesa a favore dell’irriducibilità della mente al fisico. Il primo capitolo ha il compito di trovare la teoria metafisica del mentale migliore che riesca sia a rendere conto della causalità del mentale e sia a resistere all’argomento di Kim. Dopo aver esposto in dettaglio l’argomento di Kim sono affrontati i limiti della teoria dell’identità di tipo, in particolare viene esposta la critica di Hilary Putnam conosciuta come “realizzabilità multipla”. Come alternativa all’identità di tipo sono state analizzate le due principali varianti del funzionalismo, ovvero quello del ruolo e quello dell’occupante, e infine quest’ultimo è risultato avere maggiori vantaggi teorici. Sono stati esposti i problemi del funzionalismo e in particolare il problema dell’incapacità del linguaggio funzionalista di rendere conto dei qualia. A tal proposito è stato esposto l’argomento del “cervello-cinese” di Ned Block e ne sono stati individuati i limiti mostrando che la conclusione dell’argomento non può essere data per scontata. Per quest’ultimo motivo è stato elaborato un esperimento mentale volto a mostrare l’incapacità del linguaggio fisicalista nel descrivere qualia, e ne sono stati mostrati i vantaggi teorici rispetto all’esperimento mentale di Block; anche se un cervello-cinese presentasse qualia, un linguaggio funzionalista non potrebbe descriverli. Nel secondo capitolo è esposto il problema del “gap esplicativo” elaborato da Levine, utilizzato spesso a supporto di posizioni non riduzioniste. È stato esposto e analizzato l’esperimento mentale degli “zombie filosofici” di David Chalmers volto a dimostrare che i qualia non sono riducibili a qualcosa di fisico. È stato poi elaborato un altro esperimento mentale volto a mostrare che almeno intuitivamente, i qualia sembrano essere necessari per il darsi di alcuni comportamenti umani e che se l’esperimento mentale degli zombie prevede l’assenza di qualia allora la fisica di quel mondo dovrebbe essere in grado di predeterminare tutti i comportamenti degli zombie. Si è mostrato che così facendo si ammetterebbe la concepibilità di un mondo-zombie fisicamente predeterminato, e dunque anche la possibilità metafisica. È stata analizzata questa intuizione attraverso un’analisi controfattuale incentrata sulla somiglianza tra mondi possibili secondo la teoria dei controfattuali di Lewis, mostrando che un controfattuale del tipo “se non ci fossero qualia, allora alcuni comportamenti non potrebbero darsi” risulta vero. Infine viene proposto un argomento che dovrebbe mostrare, che se effettivamente i qualia sono necessari per alcuni tipi di comportamenti, allora l’esperimento mentale degli zombie non può funzionare. Se la fisica del mondo zombie deve permettere il realizzarsi di azioni che nel mondo attuale avverrebbero solo per la presenza di qualia, allora un mondo-zombie è possibile solo se si includono nella fisica di quel mondo anche i qualia. Questo mostra che seppure i qualia non possono essere descritti da un linguaggio fisicalista possono essere compresi in una metafisica fisicalista.

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Leonardo Capitaneo
University of Turin

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2023-08-17

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