Abstract
Nella Premessa al "Discorso filosofico della modernità" (1985) Habermas scrive, in maniera enfatica, che il tema, ricco di sfaccettature, della “modernità come progetto in-compiuto” segna l’inizio la sua riflessione e dagli anni ’80 “non gli ha dato più pace”. In effetti, la “modernità” si presenta come un “oggetto d’analisi obbligato” anche solo dal punto di vista del necessario auto-chiarimento disciplinare. È con la formazione delle società moderne che si differenziano come “forme del sapere specialistico”, la scienza politica, l’economia politica, l’antropologia culturale e la sociologia. Ed è, ancora, dalla prospettiva della “riflessione filosofica” che si avvia dal tardo secolo XVIII una rinnovata consapevolezza intellettuale intorno alla coscienza storica del tempo moderno, ai principi costitutivi del “nuovo mondo” e alle “cesure” rispetto alla cultura passata. Non si deve, però, ridurre il concetto di modernità alla visione filosofica del mondo. Anche questa prospettiva – peraltro presente negli scritti di Habermas –, deve essere ricondotta all’interno del programma di ricerca della “teoria dell’evoluzione sociale”, considerando assieme i processi di “razionalizzazione culturale” del mondo vitale e la “differenziazione” di nuovi “principi di organizzazione sociale” rispetto a quelli con cui si erano riprodotte le formazioni tradizionali. Il merito dei suoi studi, una volta ricondotti a unità, è di seguire la trasformazione delle sfere culturali di valore alla luce dei problemi che coinvolgono la riproduzione delle strutture sociali e delle forme di vita tradizionali, mediando le esigenze della teorizzazione astratta e le vicende della storia con-creta. In tal senso, egli segue la tradizione di ricerca dei classici del pensiero sociale, da Comte sino alla scuola di Parsons, attraverso Marx, Durkheim e Weber. Dopo aver esposto in che cosa consiste, secondo il nostro Autore, il “razionalismo occidentale”, qui, ci limitiamo a fornire un indice ragionato dei temi con cui Habermas ha ricostruito il concetto “formazione sociale moderna” attraverso l'analisi degli “albori della modernità”, delle “società capitalistico-liberali” e delle “società contemporanee”.