Milano: FrancoAngeli (
2008)
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Abstract
"Siamo come lucciole che hanno disimparato a illuminare e che prima si sono messe a girare attorno alla lanterna magica dell'ideale ascetico e ora attorno alle insegne pubblicitarie al neon. Lucciole che hanno scordato d’avere una potenzialità di orientatività preziosa nel proprio sistema affettivo" (G. Cusinato, La totalità incompiuta, Milano 2008, 314).
Che cos'è una persona? Come si costituisce concretamente l'identità personale? Che rapporto c'è fra identità personale e identità psichica? C'è coincidenza fra persona e homo sapiens? La persona è ancora oggi, nonostante tutto, al centro del dibattito filosofico, sociologico, giuridico e bioetico, eppure la sua dimensione sembra sfuggire continuamente alle reti concettuali e alle categorie epistemologiche della scienza. In questo lavoro si propone una fenomenologia della persona a partire dal confronto con la teoria dei sistemi autopoietici di Maturana e Varela e dei sistemi sociali di Luhmann, mettendo in luce che la persona non può essere considerata un sistema autopoietico. La persona si delinea piuttosto come un sistema excentrico che si costituisce mediante l'esecuzione dell'atto. Questa prospettiva viene esplorata attraverso un dialogo serrato con l'antropologia filosofica tedesca, la stessa che all'inizio del Novecento mette in luce che l'uomo non ha un'essenza precostituita e proprio per questo necessita di un processo di Bildung. L'antropologia filosofica di Scheler e Plessner nasce nella Germania degli anni Venti in un periodo ancora fluido in cui l'eclissi delle tradizionali concezioni dell'uomo non aveva ancora lasciato il posto alla cristallizzazione totalitaria dell'uomo di massa che si sarebbe imposta negli anni Trenta.