Abstract
Il lavoro esamina criticamente i presupposti di cinque differenti approcci alla Scienza Cognitiva, (simbolico, connessionista, dinamico, della cognizione incarnata e della vita artificiale) e sostiene che tutti e cinque condividono tacitamente un’ipotesi metodologica molto generale. Tale ipotesi, che propongo di chiamare simulazionismo , postula che i fenomeni cognitivi di un qualunque sistema reale possono essere adeguatamente spiegati sulla base di opportuni modelli di simulazione del sistema stesso. Tuttavia, a causa della loro costituzione, i modelli di simulazione hanno forti limitazioni, sia al livello descrittivo che esplicativo. Il limite descrittivo sta nel fatto che la corrispondenza fra i risultati di una simulazione e i dati relativi al fenomeno reale non è diretta e intrinseca ma, al più, indiretta e estrinseca. Il limite esplicativo consiste nel fatto che le spiegazioni supportate dal modello non sono mai compiute e realistiche ma, piuttosto, solo in linea di principio e romanzesche. Queste difficoltà potrebbero essere superate ricorrendo ai modelli Galileiani , costituiti da sistemi dinamici in cui ciascuna componente ha un’interpretazione precisa e definita, in quanto essa corrisponde ad una proprietà misurabile (grandezza) del fenomeno reale che il modello descrive