Abstract
Articolo divulgativo pubblicato su L'Indiscreto il 13 aprile 2022. Le opere d'arte sono analizzabili semioticamente: sono qualcosa che sta per qualcos'altro, oggetti che comunicano del significato. Analizzando le loro proprietà, concludo che le opere d'arte, per definizione, sono a metà via tra le icone e i simboli, e sono caratterizzate da un doppio rimando: l'oggetto artistico rimanda ad una qualche entità, che a sua volta viene reinterpreata e usata per comunicare qualcosa di universale. Si discute quindi l'aspetto cognitivo dell'opera d'arte: posto davanti all'opera, il fruitore accede a reti di concetti che costituiscono la sua esperienza estetica. Poiché quali reti di concetti il fruitore esperirà dipende essenzialmente dalle caratteristiche proprie del fruitore stesso, ne consegue che la critica dovrebbe concentrarsi, non sulle caratteristiche delle opere, ma sui modi in cui tali caratteristiche possono interagire con diverse tipologie di fruitori.