Abstract
Durante le celebrazioni per il centenario della nascita di Primo Levi del 2019 anche importanti riviste cattoliche, come "Civiltà Cattolica" e "Vita e Pensiero", sono tornate a riflettere sull'opera, il pensiero e la testimonianza dello scrittore torinese. Questo contributo cerca di ricostruire pertanto la ricezione di Primo Levi nel mondo cattolico . Dopo un breve inquadramento storico del complicato rapporto tra Chiesa e Shoah, si evidenzieranno le strutture interpretative che hanno caratterizzato la lettura delle opere di Levi in ambito cattolico in un arco temporale che va dal 1963 al 2019. Letture che operano un'interessante movimento di appropriazione non privo tuttavia di importanti problematicità che meritano di essere evidenziate e meditate. La parte finale del saggio ricostruirà l'ateismo di Primo Levi, mettendo in luce come il rapporto tra Primo Levi e la cultura cattolica sia caratterizzato tanto da comunanze fondamentali, quanto da una distanza irriducibile.