Abstract
Secondo Antonio Rosmini-Serbati, l’idea dell’essere è unicamente innata e forma fondamentale dell’esperienza. Provando a dimostrare l’origine dell’idea di similitudine nel rapporto tra cose reali e loro rappresentazioni mentali, Rosmini involontariamente lascia pensare che forse anche quest’idea sia innata. In modo platonico respinge “il terzo uomo”
(regresso infinito), cioè la nota critica di Aristotele per quanto riguarda l’idea di similitudine. Il suo è un ragionamento circolare. Perciò in questa analisi concludiamo che l’idea di similitudine dovrebbe essere considerata innata e forma epistemologica nella stessa misura dell’idea di essere.