Neu 42 (2):53-59 (
2023)
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Abstract
Gran parte della letteratura riguardante l’uso dell’intelligenza artificiale (IA) sul posto di lavoro, in particolare nell’ambito dell’assistenza infermieristica e dei servizi di cura, si è concentrata sui problemi etici che insorgono a valle della sua implementazione o per ragioni puramente speculative. Concentrarsi sull’IA come artefatto separato dal suo design e dai suoi progettisti rende l’assistenza infermieristica e la cura, come qualsiasi altro settore, in gran parte impotente nei confronti degli impatti dell’IA. Per questo motivo, la focalizzazione sul design e su come progettare rispettando valori e professionalità dei professionisti e degli operatori sanitari è di massima importanza. Sono state proposti vari approcci per raggiungere questo obiettivo, come la progettazione partecipata, la progettazione universale, la progettazione inclusiva e la progettazione orientata ai valori. Nonostante i vantaggi di questi approcci più consolidati, nessuno di essi si concentra sulle narrazioni e le metafore sottostanti che guidano e influenzano come l’IA viene percepita e quindi impatta il lavoro dei professionisti. Questo lavoro esamina brevemente un approccio complementare, ovvero l’IA centrata sull’essere umano (HCAI), che propone nuove narrazioni di potenziamento e miglioramento per gli utenti, piuttosto che narrazioni di sostituzione. Se i professionisti spingono per l’adozione di tale approccio e nuove narrazioni, possono aumentare, piuttosto che abdicare, la loro responsabilità sul posto di lavoro e aumentare la loro capacità di fornire cure adeguate.