Penser le visuel, visualiser la pensée. Le modèle perceptif et la politique de la vision

Chiasmi International 14:295-321 (2012)
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Abstract

Thinking the Visual, Visualizing the Thought. A perceptual and Political Model of VisionMerleau-Ponty’s program of perceptivizing thought has depoliticizing effects that, though he does not recognize them, undermine his understanding of politics. These anti-political consequences, moreover, bring out the internal difficulties of his anti-intellectualist starting point. There are three areas in which Merleau-Ponty gave a thorough application, though with unequal success, of his perception-based model: the presentation of his own thought, in which his program of picturalization had a striking success; the explanation of the historical process, in which his visualization model was only partly effective; and access to other people’s thought, in which his perceptivist views encountered an undeniable failure. Merleau-Ponty’s successive approaches to other people’s thought show, by two distinct paths, and beyond his own intentions, an unforeseen political defect. His perceptive model proves incompatible with his political ideas when it is applied in depth, and it thus breaks apart the cohesion of his thought. From a larger perspective, it disrupts reflective approaches to politics since it damages their conceptual bases. This article shows successively that Merleau-Ponty laid out a perceptive model of universal scope; that he applied it to several areas, including politics; that this model proves politically deficient when it serves to remove the autochthonous sources of sense; that these depoliticizing effects become more acute when Merleau-Ponty employs the perceptive model to elucidate other people’s thought; and that its frustration in this area not only devalues his political reflections, but also signals that the perceptive model simply prevents a “thinking of the political.”Pensare il visuale, visualizzare il pensiero.Un modello percettivo e politico della visioneIl programma di percettivizzazione del pensiero intrapreso da Merleau-Ponty comporta effetti spoliticizzanti che sconfessano nascostamente la sua comprensione della politica. Tali conseguenze antipolitiche mettono altresì in rilievo le difficoltà intrinseche alla sua posizione anti-intellettualista. Vi sono tre ambiti nei quali Merleau-Ponty, con diverso successo, ha applicato il suo modello percettivo : la presentazione del suo stesso pensiero, nella quale questo programma di pittoricizzazione incontra un successo trionfale; la chiarificazione del processo storico, dove tale modello “visualeˮ non è efficace che in parte; infine l’accesso al pensiero di altri autori, terreno sul quale questa prospettiva percettivista subisce uno scacco innegabile. Molti tentativi merleaupontiani di approcciare il pensiero di altri autori attestano in vario modo un imprevisto deficit politico. Il modello percettivo di Merleau-Ponty si rivela in altri termini incompatibile con le sue idee politiche, nel momento in cui viene applicato in profondità, e in ultima analisi mette a dura prova la coerenza del suo pensiero. In una prospettiva più ampia, esso ostacola un approccio riflessivo alla politica poiché ne degrada le stesse basi concettuali. Il nostro articolo mostra quindi che Merleau-Ponty ha articolato un modello percettivo di portata universale; che l’ha applicato a svariati ambiti d’indagine, tra cui la politica; che quel modello si rivela deficitario quando viene utilizzato per attingere a specifiche fonti di senso; che tali effetti spoliticizzanti si acuiscono nel momento in cui Merleau-Ponty adotta il modello percettivo per illuminare il pensiero di altri autori; che, per concludere, la sua incongruenza con questo peculiare ambito di riflessione non solo impoverisce le sue riflessioni politiche, ma attesta che in linea generale il modello percettivo sbarra la strada a un qualsiasi «pensiero del politico»

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Josep Maria Bech
Universitat de Barcelona

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2013-06-12

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