Abstract
Il contributo consiste in una analisi e commento della prima sezione del De docta ignorantia di Nicola Cusano (capp. I-XVI), dedicata ai concetti di precisione matematica e di uguaglianza. Il saggio offre la possibilità di ripercorrere la teoria della conoscenza di Cusano, laddove l'impossibilità per la ragione di giungere ad una mens-ura precisa dell'oggetto da conoscere non si trasforma in una mera cultura del limite, bensì la filosofia negativa diviene base per la mistica. In altri termini l'obiettivo specifico del saggio è rilevare come il metodo della dotta ignoranza apra alla conoscenza dell'infinito proprio nel momento in cui essa nega ogni conoscenza razionale precisa. La matematica diviene dunque il fondamento su cui far leva per innalzare la propria mente (transferre) verso la conoscenza simbolica di Dio, nel medesimo solco tracciato da Dionigi e dalla tradizione della mistica speculativa.