Abstract
Dietro a un titolo che rischia di appiattirlo
sulla stretta attualità (I guardiani
della memoria e il ritorno delle
destre xenofobe, Milano, Bompiani,
2020), il volume di Valentina Pisanty
segna invece un passaggio importante
in una ricerca pluriennale che, a
partire dal caso della storiografia (se
così può dirsi) negazionista, si è dedicata
allo studio di quella particolare
forma di narratività che è il discorso
storico. Senza nulla togliere all’importanza
degli aspetti storici del revisionismo
e dei corto circuiti della
memoria, quest’ultimo lavoro, che
raccoglie un quinquennio di riflessioni
(2015-2019), tematizza nella maniera
più esplicita il leitmotiv di quelle
ricerche: la consapevolezza cioè
che l’indagine storiografica non trova
il proprio oggetto semplicemente
in natura o in un rapporto ingenuamente
descrittivo con i fatti della realtà,
ma lo costruisce nella relazione,
di volta in volta ricalibrata, tra fatto
e oggetto storiografico