Abstract
Seneca sembra rileggere la dottrina stoica delle passioni alla
luce dell’interpretazione aristotelica; procedendo nell’ottica del- l’alternativa secca che si deve al monismo della versione crisip- pea, Seneca fa delle passioni qualcosa di esterno e alternativo al soggetto agente. Tuttavia, seguendo poi una dinamica prospetti- va di tipo dualistico, evoca il ruolo decisionale e responsabiliz- zante del soggetto agente, il quale ha il compito di optare per la ragione o per l’opinione30 e quindi di mantenere o meno la propria enkrateia. Da ciò dipende che questa si trasformi o meno in uno strumento nelle mani della passione.