‘Mentes caecus instiget furor’: akrasia in Seneca

In Fulvia De Luise & Irene Zavattero (eds.), La volontarietà dell'azione tra Antichità e Medioevo. Trento: Università degli studi di Trento, Dipartimento di lettere e filosofia. pp. 219-242 (2019)
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Abstract

Seneca sembra rileggere la dottrina stoica delle passioni alla luce dell’interpretazione aristotelica; procedendo nell’ottica del- l’alternativa secca che si deve al monismo della versione crisip- pea, Seneca fa delle passioni qualcosa di esterno e alternativo al soggetto agente. Tuttavia, seguendo poi una dinamica prospetti- va di tipo dualistico, evoca il ruolo decisionale e responsabiliz- zante del soggetto agente, il quale ha il compito di optare per la ragione o per l’opinione30 e quindi di mantenere o meno la propria enkrateia. Da ciò dipende che questa si trasformi o meno in uno strumento nelle mani della passione.

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Stefano Maso
CA' Foscari - Unversity Of Venice

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2020-08-30

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