Abstract
La ricerca medica è afflitta da un problema di comunicazione. Comunità distinte di
ricercatori si servono di terminologie diverse e spesso incompatibili per esprimere i risultati del loro lavoro, generando in questo modo problemi di integrazione tra database ogniqualvolta si presenti la necessità di inserire i dati medici nei computer. In un primo momento i problemi di integrazione tra database venivano risolti caso per caso, in seguito si è fatta strada l’idea di realizzare un’unica tassonomia di riferimento in cui tradurre, una volta soltanto, tutti i vari sistemi di classificazione. Funzionando come una sorta di lingua franca, questa tassonomia di riferimento avrebbe automaticamente garantito ad ogni database calibrato su di essa la compatibilità con tutti gli altri. È curioso come gli informatici abbiano chiamato il sistema centrale di classificazione che stavano proponendo un’ontologia, riconoscendo così l’esistenza di più di un’affinità tra il lavoro di costruzione che un simile sistema comportava e la vecchia metafisica. Il presente articolo descrive un tentativo di sfruttare le risorse della filosofia per risolvere problemi che sorgono, in particolar modo, nel campo dell’integrazione delle terminologie mediche. Vengono delineati in particolare i contorni di un’iniziativa che è il frutto della collaborazione tra l’Istituto di Ontologia Formale e Informatica Medica e la società di software belga Language and Computing, iniziativa che prevede la messa alla prova di un’ontologia fondata su solidi principi filosofici nel contesto di potenti strumenti software per l’elaborazione di testo medico.