Bologna: Libri di Emil (
2010)
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Abstract
Lo sviluppo del diritto internazionale penale è stato accolto con entusiasmo da attivisti per i diritti umani, giuristi e studiosi di questioni internazionali. La punizione dei crimini internazionali più gravi, come i crimini di guerra, quelli contro l’umanità e il genocidio è considerata un importante passo avanti verso l’effettiva protezione dei diritti umani e l’affermazione della pace. Questo entusiasmo sembra però aver lasciato sullo sfondo alcune domande fondamentali: come si giustifica l’esercizio del potere punitivo internazionale? Chi ne è il titolare e in virtù di cosa?
Il tribunale del mondo prova a rispondere a queste domande, indagando da una prospettiva filosofico-politico-giuridica la giustificazione del diritto internazionale penale e assumendo come punto di partenza le specificità del contesto internazionale. L’autrice auspica il superamento del diritto internazionale penale a favore di un sistema plurale di risposta alle gravi violazioni dei diritti elementari: un sistema che comprenda anche soluzioni non penali e che in alternativa all’universalismo del diritto penale internazionale offra meccanismi orientati alle esigenze delle comunità coinvolte.