Abstract
Il rogo di Giordano Bruno e la sua inquieta filosofia continuano a far pensare; dal 1586 al 1590 il Nolano trascorse in Germania uno dei pochi periodi di serenità della sua esistenza tormentata ed errabonda: l'Oratio Valedictoria e l'Oratio Consolatoria, composte in quegli anni per esternare la sua riconoscenza nei confronti di chi lo aveva accolto con rispetto e magnanimità, sciolgono un vero e proprio inno a quegli ideali per la cui difesa l'ex domenicano lottò incessantemente, fino all'estrema conseguenza del rogo di Campo de' fiori, il 17 febbraio 1600. Amore per la sapienza, tolleranza e libertà di pensiero, al di là di ogni divisione politica o religiosa, vengono qui affermati come criteri di distinzione tra ingegno e bestialità umana.