Inquiries into Cognition: Wittgenstein’s Language-Games and Peirce’s Semeiosis for the Philosophy of Cognition

Dissertation, Gregorian University (2013)
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Abstract

SUMMARY Major theories of philosophical psychology and philosophy of mind are examined on the basis of the fundamental questions of ontology, metaphysics, epistemology, semantics and logic. The result is the choice between language of eliminative reductionism and dualism, neither of which answers properly the relation between mind and body. In the search for a non–dualistic and non–reductive language, Wittgenstein’s notion of language–games as the representative links between language and the world is considered together with Peirce’s semeiosis of cognition. The result is a redefined notion of cognition as the goal–oriented ability to instantiate strategies from the rules of the language–games. Cognition is considered within the four-dimensional languagegames: rules/strategies, primitive/complete language-games, family-resemblances/forms of life, and non-temporal continuum as the language-games’ modality. Cognition is seen as a continuum process of non–individualized elements that unites perception, volition, emotion, will and thought against the commonly accepted understandings of cognition in exclusive terms of perception and thinking. The alternative to the mind/body problem is the continuity of cognition where rules and strategies, syntax and semantics, are considered inseparable within language–games. This continuity of cognition is explained in terms of virtual (univocal) identity, replacing the old philosophical paradigm of the mind/body problem. SOMMARIO Le teorie maggiori della psicologia filosofica e filosofia della mente sono esaminate a partire dalle questioni fondamentali di ontologia, metafisica, epistemologia, semantica e logica. Il risultato è la scelta tra un linguaggio riduzionista eliminativo e un dualismo che però non confronta in modo adeguato la relazione tra mente e corpo. Nella ricerca per un linguaggio non-dualistico e non-riduttivo, viene considerata la nozione del gioco linguistico di Wittgenstein come un legame rappresentativo tra il linguaggio e il mondo insieme con la semiosi cognitiva di Peirce. Il risultato è la nozione ridefinita della cognizione come abilità goal-orientata di creare le strategie dalle regole dei giochi linguistici. La cognizione è considerata entro le quattro dimensioni dei giochi linguistici: regole/strategie, giochi linguistici primitivi/completi, somiglianze di famiglia/forme di vita, e la continuità atemporale come la modalità dei giochi linguistici. La cognizione diventa un processo continuo degli elementi non-individualizzati che tende ad unificare la percezione, volizione, emozione, la volontà e il pensiero contro un concetto generalmente accettato di vedere la cognizione nei termini esclusivamente di percezione e di pensiero. L’alternativa al problema della mente/corpo è la continuità della cognizione, dove le regole e le strategie, la sintassi e la semantica, sono considerate inseparabili nei giochi linguistici. Questa continuità della cognizione è spiegata nei termini dell’identità virtuale (univoca) sostituendo un paradigma filosofico previo del problema della mente/corpo.

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Andrey Pukhaev
St. Augustine’s Seminary, School of Theology, University of Toronto

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2019-01-22

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