Abstract
La realtà del passato rappresenta uno dei principali problemi riguardanti la semantica giustificazionista proposta da Michael Dummett. L’antirealismo tipico di questa prospettiva
determina una concezione del passato piuttosto controintuitiva secondo cui esso «cessa di esistere» quando non lascia tracce e testimonianze. In
Truth and the Past, Dummett è tornato
sulla questione abbandonando l’antirealismo sul passato con l’obiettivo di evitare questa
concezione. Questa svolta rappresenta un inedito spostamento in direzione del realismo, limitato tuttavia dal netto rifiuto di aderire ad una nozione di verità bivalente. Il mio intervento intende ricostruire e analizzare criticamente le ragioni di questa svolta di Dummett e cercare di sondare la solidità e la coerenza di questa rimodulazione del giustificazionismo.