A comparaison between classical cavalier persepective and what really we see, called "natural perspective. A simple mathematical analysis is added.

The aim of the paper is to analyze the expressive power of the square operator of Łukasiewicz logic: ∗x=x⊙x⁠, where ⊙ is the strong Łukasiewicz conjunction. In particular, we aim at understanding and characterizing those cases in which the square operator is enough to construct a finite MV-chain from a finite totally ordered set endowed with an involutive negation. The first of our main results shows that, indeed, the whole structure of MV-chain can be reconstructed from the involution and the (...) Łukasiewicz square operator if and only if the obtained structure has only trivial subalgebras and, equivalently, if and only if the cardinality of the starting chain is of the form n+1 where n belongs to a class of prime numbers that we fully characterize. Secondly, we axiomatize the algebraizable matrix logic whose semantics is given by the variety generated by a finite totally ordered set endowed with an involutive negation and Łukasiewicz square operator. Finally, we propose an alternative way to account for Łukasiewicz square operator on involutive Gödel chains. In this setting, we show that such an operator can be captured by a rather intuitive set of equations. (shrink)

il verbo latino «desiderare» deriva dal composto latino della particella "de-" con il termine "-sideris", plurale di "sidera", che significa pertanto "stelle". Quindi il desiderio non ha a che fare con una singola stella, ma con un insieme di stelle. Perché? Gli antichi collegavano idealmente nel cielo le stelle fino a formare le costellazioni, e queste erano necessarie non solo per orientarsi (ad es. nel mare), ma anche a livello esistenziale (l’astrologia). Il problema è che finora la parola de- (...) class='Hi'>Sidera è stata interpretata come il sentimento di una «mancanza» di costellazioni, cioè di punti di orientamento, magari con stravaganti riferimenti al De bello gallico di Giulio Cesare. In queste pagine del 2017 dimostro che è possibile una interpretazione alternativa partendo dall'interpretazione della particella "de-" in quanto finora essa è stata interpretata unicamente come un prefisso privativo. Eppure "de-" oltre a un significato privativo nel senso di sentire la mancanza di stelle, può indicare anche una negazione. In pratica interpretare de-siderare nel senso di nostalgia delle stelle sarebbe come interpretare de-costruire come "nostalgia delle costruzioni"! In realtà de-Sidera non significa affatto nostalgia delle stelle, bensì, molto più radicalmente «de-Costellare» nel senso di negare la costellazione che imprigiona e abbruttisce la mia esistenza attuale negli affanni della routine quotidiana, per cercare, oltre tale costellazione fatalistica, cioè il DESTINO, quella che corrisponde meglio alla mia vera DESTINAZIONE, nel senso di vocazione. Il de-siderio non è quindi nostalgia delle stelle, ma ricerca della costellazione che corrisponde alla propria vocazione. (shrink)

En el presente art´ıculo exploramos la carencia de valor que tiene la muerte, el cese de la vida de una persona, para la filosof ´ıa estoica, que con-sidera a aquella como uno de los factores indiferentes o adi´aphora (“no prefe-ribles”) para la felicidad humana. La idea del “temor hacia la muerte”, comoun sentimiento incorrecto, repercuti´o en la pol´ıtica cotidiana de la Roma im-perial; seg´un concluimos, esta circunstancia demuestra el car´acter pragm´aticoy terap´eutico de la Stoa, escuela que siempre busc´o eliminar (...) tal temor. (shrink)