Nel panorama della filosofia politica e sociale contemporanea la teoria del riconoscimento di Axel Honneth costituisce uno dei paradigmi più rappresentativi. A partire da Lotta per il riconoscimento, il volume del 1992 in cui Honneth espone per la prima volta la sua teoria, gli interventi e le discussioni riguardanti quest’ultima sono andati rapidamente moltiplicandosi, a riprova dell’interesse suscitato da una concezione in grado di far confluire, in una proposta originale e dotata di forza critica e descrittiva, motivi hegeliani (...) e temi marxiani, teoria critica francofortese e sociologia culturale anglosassone, storia sociale e apporti psicoanalitici. L’obiettivo di questo libro è tracciare un quadro dettagliato e al contempo sistematico dell’opera honnethiana, che permetta di evidenziare le molte acquisizioni positive di essa ma anche i suoi limiti e nodi irrisolti, a cominciare dai primi scritti fino all’ultima monografia ad oggi pubblicata da Honneth, Das Recht der Freiheit (2011). (shrink)
Despre necesitatea şi utilitatea dezvoltării unei filosofii specifice tehnologiei blockchain, accentuând pe aspectele ontologice. După o Introducere în care evidenţiez principalele direcţii filosofice pentru această tehnologie emergentă, în Tehnologia blockchain explicitez modul de funcţionare al blockchain, punând în discuţie direcţiile ontologice de dezvoltare în Proiectarea şi Modelarea acestei tehnologii. Următoarea secţiune este dedicată principalei aplicaţii a tehnologiei blockchain, Bitcoin, cu implicaţiile sociale ale acestei criptovalute. Urmează o secţiune de Filosofie în care identific tehnologia blockchain cu conceptul de heterotopie dezvoltat (...) de Michel Foucault şi o interpretez în lumina tehnologiei notaţionale dezvoltată de Nelson Goodman ca sistem notaţional. În secţiunea Ontologii dezvolt două direcţii de dezvoltare considerate de mine ca importante: Ontologia narativă, bazată pe ideea de ordine şi structură a istoriei transmise prin naraţia istoriei a lui Paul Ricoeur, şi un sistem ontologic bazat pe Ontologiile de intreprindere, bazat pe conceptele şi modelele de intreprindere specifice webului semantic, şi pe care eu îl consider cel mai bine dezvoltat şi cel care va deveni, probabil, sistemul ontologic formal, cel puţin în ceea ce priveşte aspectele economice şi juridice ale tehnologiei blockchain. În Concluzii vorbesc despre direcţiile viitoare de dezvoltare a filosofiei tehnologiei blockchain în general ca o teorie explicativă şi robustă din punct de vedere fenomenologic, consistentă şi care să permită testabilitatea, şi a ontologiilor în special, argumentând pentru necesitatea unei adopţii globale a unui sistem ontologic pentru a dezvolta soluţii transversale şi a rentabiliza tehnologia. -/- Cuvinte cheie: filosofie, blockchain, ontologie, bitcoin, proiectare, modele -/- CUPRINS -/- Abstract Introducere Tehnologia blockchain - - - Proiectare - - - Modele Bitcoin Filosofia Ontologii - - - Ontologii narative - - - Ontologii de intreprindere Concluzii Note Bibliografie -/- DOI: 10.13140/RG.2.2.25492.35204. (shrink)
After more than two millennia of theorizing, a unified view of how laughter works is still lacking. Over the years, philosophers have proposed three predominant hypotheses to explain this peculiar human behavior, based on a feeling of superiority, the appreciation of something that violates our expectations, or the release of nervous energy. Contemporary affective neuroscience inherited these frameworks, attempting to parcellate the brain regions involved in laughter production accordingly. In the present paper, I will discuss a fourth hypothesis, suggesting that (...) laughter is, first and foremost, a mean for social bonding and communication, evolved to change the behavior of others. Such ‘social-interaction hypothesis’, which links the emotional aspect of laughter to social action tendencies, is in line with a longstanding tradition that goes back to the early Dewey and Mead’s theories of emotion, and the best equipped to explain new evidence from affective neuroscience. (shrink)
Il famoso formicaio E.O. Wilson è sempre stato uno dei miei eroi -- non solo un biologo eccezionale, ma uno della piccola e svanire minoranza di intellettuali che almeno osa accennare alla verità sulla nostra natura che gli altri non riescono a cogliere, o nella misura in cuisi trovano, evitano scrupolosamente per l'opportunità politica. Purtroppo, sta terminando la sua lunga carriera in modo più sordido come festa per un attacco ignorante e arrogante alla scienza motivato almeno in parte dal fervore (...) religioso dei suoi colleghi di Harvard. Mostra le vili conseguenze quando le università accettano denaro da gruppi religiosi, le riviste scientifiche sono così spaventate da grandi nomi che evitano una corretta revisione tra pari e quando gli ego sono autorizzati a sscappare dal controllo. Ci porta nella natura dell'evoluzione, nelle basi della metodologia scientifica, nel modo in cui la matematica si relaziona con la scienza, su ciò che costituisce una teoria, e persino quali atteggiamenti nei confronti della religione e della generosità sono appropriati mentre ci avviciniamo inesorabilmente al crollo della civiltà industriale. Coloro che desiderano un quadro aggiornato completo per il comportamento umano dalla moderna vista a due systems possono consultare il mio libro 'La struttura logica dellafilosofia, psicologia, Mind e il linguaggio in Ludwig Wittgenstein e John Searle' 2nd ed (2019). Coloro che sono interessati a più dei miei scritti possono vedere 'TalkingMonkeys--Filosofia, Psicologia, Scienza, Religione e Politica su un Pianeta Condannato--Articoli e Recensioni 2006-2019 3rd ed (2019) e Suicidal Utopian Delusions in the 21st Century 4th ed (2019) . (shrink)
The essay aims to analyse the gradual historical process of the partial overlap, replacement and expansion of the theoretical paradigm of depression with respect to that of melancholy. The first part is devoted to analysing some of the central features of the multivalent thematizations of melancholy drawn up during modernity, also with relation to the spirit of capitalism (in its Weberian acceptation). This is followed by an overview of the birth of the modern category of depression, and the process that (...) during the twentieth century led to its transformation into a theoretical and nosological paradigm which in the end replaced that of melancholy. The second part is the attempt to draw up a Zeitdiagnose: the aim is to assess the ‘depressive’ psychosocial impact exercised by particular socio-economic mechanisms and cultural trends, with particular reference to what has been defined as the ‘new spirit of capitalism’, as well as the new forms of individualism and their paradoxical dynamics. In conclusion, I will form a bridge between the history of the two aforesaid paradigms and the contemporary psychosocial dynamics correlated to the phenomenon today interpreted as a ‘depression epidemic’. Il saggio mira ad analizzare il graduale processo storico di parziale sovrapposizione, sostituzione ed ampliamento del paradigma teoretico della depressione rispetto a quello della melanconia. La prima parte è dedicata ad analizzare alcuni dei tratti nevralgici delle polivalenti tematizzazioni della malinconia avvenuti nel corso della modernità, anche in relazione allo spirito del capitalismo (nella sua accezione weberiana). Segue una panoramica sulla nascita della categoria moderna di depressione, e del processo che nel corso del XX secolo l’ha condotta alla sua trasformazione in un paradigma teoretico e nosologico che ha infine sostituito quello della melanconia. La seconda parte rappresenta il tentativo di elaborare una Zeitdiagnose: l’obiettivo è valutare l’impatto psicosociale di natura ‘depressiva’ esercitato da particolari meccanismi socioeconomici e tendenze culturali, con particolare riferimento a ciò che è stato definito il «nuovo spirito del capitalismo», nonché alle nuove forme dell’individualismo e alle loro dinamiche paradossali. In conclusione viene gettato un ponte tra la storia dei due suddetti paradigmi e le dinamiche psicosociali contemporanee correlate al fenomeno oggi interpretato quale «epidemia depressiva». (shrink)
Conceptul de heterotopie digitală implică o modalitate de a descrie și analiza relația specială și evolutivă dintre statul contemporan și banii digitali, inclusiv criptovalutele derulate prin blockchain. Caracteristicile statului sunt afectate prin conexiunea cu monedele digitale. Sistemele sociale își creează propriile limite și se mențin în viață conform logicii lor interne, care nu derivă din mediul sistemului. Deci, sistemele sociale sunt închise din punct de vedere operațional și autonome - interacționează cu mediul lor și există o creștere generală (...) a entropiei, dar sistemele individuale lucrează pentru a se menține și pentru a-și păstra ordinea internă. DOI: 10.13140/RG.2.2.12790.75843. (shrink)
Al centro della riflessione della filosofia e delle scienze sociali, il concetto di cultura ha assunto uno spettro di significati difficilmente riassumibile in una definizione che non sia multidimensionale. Numerose sono le province di significato in cui tale concetto ricorre riflessivamente portando in primo piano ordini di realtà e punti di vista analitici differenziati. Oltre all’identità multiforme le analisi della cultura presentano sul piano storico un contesto di genesi prettamente moderno la cui rilevanza è crescente. Accanto alla coltivazione dello (...) “spirito”, come erudizione e raffinatezza personale, saranno le scienze storiche e l’antropologia, tra l’inizio e la fine dell’‘800, a dischiudere la nuova conoscenza verso quella “tela di ragno” di rappresentazioni, costumi e disposizioni di cui gli esseri umani sono, al contempo, artefici e prodotto. Il presente volume sistematizza le complesse riflessioni di Jürgen Habermas sulle forme di sapere “implicite” ed “esplicite” alla base dei processi di comprensione e di apprendimento: il linguaggio simbolico e grammaticale, il senso comune, le immagini del mondo (la mitologia, le religioni e la metafisica), le sfere di valore specialistiche (le scienze e le tecniche, le morali e il diritto, l’estetica e le arti), i loro prodotti e le procedure, ma anche le competenze cognitive, sociali ed espressive necessarie per “maneggiare” tali argomenti. Si tratta di una ricostruzione che, all’interno di un “programma di ricerca” che Habermas recupera dai classici del pensiero sociologico, lascia emergere la riproduzione culturale come una sfera analiticamente distinta della società ma interdipendente con i processi di integrazione sociale e di socializzazione. (shrink)
The essay aims to offer a critical theory of psychosocial processes of regressive and depressive type. The Author starts by discussing the determining influence attributed to social suffering in the framework of the moral grammar of social struggle outlined by Axel Honneth, then he offers an analysis of the regressive reactions activate by disrespect experiences. The Author discusses some important points of Walter Benjamin’s philosophy of history, in particularly Benjamin’s critique of traditional concept of progress, and the determining role attributed (...) to suffering; points that are translated and moved in the framework of the analysis of regressive processes. Lastly, the Author shows how a critical theory that aims to reactivate the emancipatory potential immanent in the social suffering today frustrated may find an incisive and productive approach in a critical analysis of regressions. -/- Il saggio mira ad offrire una teoria critica dei processi psicosociali di taglio regressivo e depressivo. L’autore muove dalla centralità attribuita alla sofferenza sociale nel quadro della grammatica morale delle lotte sociali delineato da Axel Honneth, concentrandosi poi sulle reazioni di carattere regressivo indotte dalle esperienze di spregio. Segue la ripresa di alcuni punti fondamentali della filosofia della storia di Walter Benjamin, in particolare della sua critica alla concezione tradizionale di progresso, e la sua peculiare valorizzazione della sofferenza; spunti tradotti e traslati nell’ambito dell’analisi dei processi regressivi. Infine, l’autore mostra come una teoria critica che voglia riattivare i potenziali emancipatori immanenti alla sofferenza sociale oggi frustrati possa trovare un approccio incisivo e fecondo in una analisi critica delle regressioni. (shrink)
The paper presents a critique of Marcuse’s theory of “false needs”. It aims to clear the theoretical ground necessary to sketch out an immanent critique of the socio-economical dynamics that dictate the exhausting, and oft endless postponement of the satisfaction of a multiplicity of mass needs and desires. The paper focuses its attention on some paradoxes produced by Marcuse’s theory, correlated in particular with the critique of the wellbeing of the masses, and with the manipulative superpower ascribed to ideology. These (...) paradoxes are interpreted as expressions of a radical distance between critic and the social reality and of a paternalistic drift, which can both be overcome by the introduction of a immanent critique. -/- Il contributo presenta una critica della teoria dei “falsi bisogni” di Marcuse. Tale critica è volta a liberare lo spazio teorico necessario per impostare una critica immanente delle dinamiche socio-economiche che impongono un estenuante e spesso infinito differimento della soddisfazione di una molteplicità di desideri e bisogni di massa. Ci si sofferma su alcuni paradossi generati dalla teoria di Marcuse, correlati in particolare alla critica rivolta al benessere raggiunto dalle masse, ed allo strapotere manipolatorio attribuito all’ideologia. Tali paradossi vengono interpretati come espressione di un radicale distacco tra il critico e la realtà sociale, e di una sua deriva paternalistica, che possono essere superati attraverso l’adozione di una critica di tipo immanente. (shrink)
Prima di commentare in dettaglio su making il mondo sociale (MSW) offrirò prima alcuni commenti sulla filosofia (psicologia descrittiva) e il suo rapporto con la ricerca psicologica contemporanea come esemplificato nelle opere di Searle (S) e Wittgenstein (W), dal momento che sento che questo è il modo migliore per posizionare Searle o qualsiasi comportamento commentatore, nella giusta prospettiva. Aiuterà molto vedere le mie recensioni di PNC, TLP, PI, OC, TARW e altri libri di questi due geni della psicologia (...) descrittiva. S non fa alcun riferimento alla presciente dichiarazione d'animo di W come meccanismo in TLP, e la sua sua distruzione nel suo lavoro successivo. Dal momento che W, S è diventato il principale decostruttore di queste visioni meccaniche del comportamento, e il più importante psicologo descrittivo (filosofo), ma non si rende conto di come W lo abbia anticipato completamente né, in generale, fare altri (ma vedere i molti articoli e libri di Proudfoot e Copeland su W, Turing e AI). Il lavoro di S è molto più facile da seguire di quello di W, e anche se c'è qualche gergo, è per lo più spettacolare chiaro se ti avvicini dalla giusta direzione. Vedi le mie recensioni su W S e altri libri per maggiori dettagli. Nel complesso, MSW è una buona sintesi dei molti progressi sostanziali su Wittgenstein derivanti dal mezzo secolo di lavoro di S, ma a mio parere, W è ancora ineguagliabile per la psicologia di base una volta compreso quello che sta dicendo (vedi le mie recensioni). Idealmente, dovrebbero essere letti insieme: Searle per la chiara prosa coerente e generalizzazioni sul funzionamento di S2/S3, illustrate con esempi perspicaci di W del funzionamento di S1/S2, e i suoi brillanti aforismi. Se fossi molto più giovane scriverei un libro facendo esattamente questo. Coloro che desiderano un quadro aggiornato completo per il comportamento umano dalla moderna vista a due systems possono consultare il mio libro 'La struttura logica dellafilosofia, psicologia, Mind e il linguaggio in Ludwig Wittgenstein e John Searle' 2nd ed (2019). Coloro che sono interessati a più dei miei scritti possono vedere 'TalkingMonkeys--Filosofia, Psicologia, Scienza, Religione e Politica su un Pianeta Condannato--Articoli e Recensioni 2006-2019 3rd ed (2019) e Suicidal Utopian Delusions nel 21st Century 4th ed (2019) . (shrink)
"Patterns of psychoanalysis and theory of recognition. Axel Honneth’s intersubjective psyche". An overview of the several scopes and patterns used over time by Axel Honneth in his “theory of recognition” is presented. After a discussion of the use of object relations theory (especially with reference to D.W. Winnicott’s contributions) in Honneth’s 1992 book Struggle for Recognition, the theoretical revision of psychoanalysis in light of his theory of recognition is examined. Finally, Honneth’s suggestion of a new alliance between a renewed “critical (...) theory” and psychoanalysis, which concerns also the dimension of political psychology, is discussed. -/- Viene offerta una panoramica sui differenti usi e le diverse forme di psicoanalisi utilizzate da Axel Honneth in relazione alla sua “teoria del riconoscimento” nel corso del tempo. Dopo una discussione dell’uso della teoria delle relazioni oggettuali (soprattutto nella concezione di D.W. Winnicott) in Lotta per il riconoscimento, del 1992, si prende in esame la revisione della psicoanalisi operata in termini di teoria del riconoscimento. Infine viene discussa la proposta di una nuova alleanza tra una “teoria critica” rinnovata e la psicoanalisi, che contempla anche il versante della psicologia politica. (shrink)
Introduzione alla raccolta di saggi di Rahel Jaeggi "Forme di vita e capitalismo", curata e tradotta da Marco Solinas. L'introduzione presenta una breve panoramica del pensiero dell'autrice e si sofferma sul suo progetto incentrato sulla critica immanente del capitalismo come forma di vita.
The paper aims to single out and clarify some causal connections between theconcomitant growth of depressive phenomena, not only in the strict clinicalsense, and the establishment of the new capitalist model, which has taken place in Western countries from the early seventies until today. As well as onthe mechanism of labour market flexibility, the essay dwells in particular onthe paradoxical dynamics of the ethical and moral ideals of the newideological configuration. Finally, the paper will also use the category of hegemony (...) to offer some theoretical instruments directed at reactivating theemancipatory potentials frustrated by social suffering of a depressive and regressive nature. Il saggio mira a individuare e delucidare alcuni nessi causali tra il concomitante incremento dei fenomeni depressivi, non solo in senso strettamente clinico, e l’affermazione del nuovo modello capitalistico avvenuto nei paesi occidentali dai primi anni settanta ad oggi. Oltre che sul meccanismo della flessibilità del mercato del lavoro, si insiste in particolare sulle dinamiche paradossali delle istanze etiche e morali della nuova configurazione ideologica. Ricorrendo anche alla categoria di egemonia, vengono da ultimo approntati degli strumenti teorici finalizzati a riattivare i potenziali emancipativi frustrati nella sofferenza sociale di natura depressiva e regressiva. (shrink)
O argumentare a importanței dualiste a emoțiilor în societate, individual și la nivel de comunitate. Tendința actuală de conștientizare și control al emoțiilor prin inteligența emoțională are un efect benefic în afaceri și pentru succesul activităților sociale dar, dacă nu suntem atenți, poate duce la o alienare ireversibilă la nivel individual și social. Lucrarea se compune din trei părți principale: Emoții (Modele ale emoțiilor, Procesarea emoțiilor, Fericirea, Filosofia emoțiilor, Etica emotiilor), Inteligența emoțională (Modele ale inteligenței emoționale, Inteligența emoțională (...) în cercetare și educație, Filosofia inteligenței emoționale, Inteligența emoțională în filosofia orientală) și Inteligența emoțională în organizații (Munca emoțională, Filosofia inteligenței emoționale în organizații, Critica inteligenței emoționale în organizații, Etica inteligenței emoționale în organizații). În Concluzii prezint un rezumat al afirmațiilor din lucrare. CUPRINS: Abstract 1. Emoții 1.1 Modele ale emoțiilor 1.2 Procesarea emoțiilor 1.3 Fericirea 1.4 Filosofia emoțiilor 1.5 Etica emoțiilor 2. Inteligența emoțională 2.1 Modele ale inteligenței emoționale 2.1.1 Modelul de abilități al lui Mayer și Salovey 2.1.2 Modelul mixt al lui Goleman 2.1.3 Modelul mixt al lui Bar-On 2.1.4 Modelul de trăsături al lui Petrides 2.2 Inteligența emoțională în cercetare și educație 2.3 Filosofia inteligenței emoționale 2.3.1 Inteligența emoțională în filosofia orientală 3. Inteligența emoțională în organizații 3.1 Munca emoțională 3.2 Filosofia inteligenței emoționale în organizații 3.3 Critica inteligenței emoționale în organizații 3.4 Etica inteligenței emoționale în organizații Concluzii Bibliografie DOI: 10.13140/RG.2.2.32991.20640. (shrink)
Jürgen Habermas ha dedicato più di trent’anni dei suoi studi alle scienze sociali al fine di definire, attraverso la ricostruzione delle tradizioni di pensiero in esse presenti, un quadro teorico di riferimento che orienti i programmi della ricerca storico-sociale. Al pari dei grandi classici del pensiero sociologico, egli ha cercato di affrontare i “problemi della società nel suo insieme” esplicitando gli assunti, i metodi e gli obiettivi della teoria sociale come presupposto indispensabile per un’indagine che ampli i confini (...) disciplinari della sociologia, da un lato, alla riflessione filosofica, dall’altro alla ricerca storiografica. Nel lungo itinerario della sua formazione scientifica questo programma rappresenta il filo conduttore nell’analisi dei “sistemi culturali”, dei “sistemi sociali”, dei “sistemi della personalità” e, soprattutto, nella “teoria dell’evoluzione sociale”, dalla ricostruzione delle condizioni necessarie alla genesi antropologica delle forme socio-culturali di vita – l’“ominizzazione” – sino all’esame della logica e della dinamica di sviluppo delle “formazioni sociali” che egli suddivide in primitive, tradizionali, moderne e contemporanee. Nella Postfazione all’edizione italiana di Profili politico-filosofici (2000), una raccolta che contiene scritti di quarantacinque anni di studi (1953-1998), Leonardo Ceppa sottolinea i due aspetti essenziali dell’opera di Habermas: “la coerenza teorica” e il “carattere assimilatorio”. Habermas non è un pensatore “rivoluzionario” ma un “riformista” che, ricorrendo a un’immagine ingegneristica, all’isolamento del “pensiero che scava fossati” preferisce “costruire ponti” tra i campi del sapere. Questa ricerca si segnala per il tentativo di recepire criticamente le acquisizioni specialistiche delle scienze sociali e della filosofia finalizzando questa tensione apprenditiva alla costruzione di un quadro generale. Nato dai nostri colloqui seminariali, di cui mantiene la forma dialogica dei “turni di parola”, il presente volume focalizza lo sguardo sulle società contemporanee – ripercorrendone la struttura, le sfide presenti e gli scenari futuri – e sulla funzione sociale della sociologia. Ne scaturisce un’indagine di fenomeni fondamentali per comprendere le trasformazioni della modernità: la modernizzazione, il capitalismo organizzato, lo stato sociale, la democrazia politica, la diversità culturale, l’opinione pubblica nell’epoca dei media, la globalizzazione, la crisi ecologica, le disuguaglianze mondiali, i conflitti nazionalistici, il terrorismo islamico, la secolarizzazione, l’ingegneria genetica, l’integrazione europea e la politica mondiale. Nel riordinare i temi sociologici da lui proposti abbiamo cercato di sistemare l’analisi delle società contemporanee a un livello che non si accomodi sul piano dei commenti troppo facili che gli intellettuali, i politici e la gente comune amano fare sull’attualità e che, mantenendo una visione d’insieme sull’opera, chiarisca il testo e i suoi punti ciechi. Il volume si propone come uno strumento di lavoro che accompagni a una lettura critica. Sullo sfondo rimane la domanda se Habermas riesca davvero a conseguire, nei suoi itinerari attraverso la “storia delle idee”, la coerenza logica e la profondità d’indagine necessarie a “sistematizzare” le ricerche delle scienze sociali. Alcune perplessità avvalorate dal confronto con i testi e con la letteratura critica ci hanno suggerito di riservare ai problemi metodologici uno studio specifico che chiarisca il concetto di “scienza ricostruttiva” e ne illustri le applicazioni nell’ambito delle teorie della riproduzione culturale, della socializzazione e dell’evoluzione delle formazioni sociali – uno studio le cui linee sono solo anticipate nell’Introduzione. Il programma di ricerca e la sua recezione critica, relativamente agli assunti della teoria dell’evoluzione sociale. Riprendendo una felice espressione di Karl Popper, ci auguriamo di aver raggiunto la chiarezza argomentativa e la semplicità linguistica dovuta al lettore, confidando nella “cooperazione amichevole-ostile di molti scienziati”. (shrink)
Sono molto abituato a libri strani e persone speciali, ma Hawkins si distingue per il suo uso di una semplice tecnica per testare la tensione muscolare come chiave per la "verità" di qualsiasi tipo di affermazione di sorta, cioè, non solo per se la persona che viene testata ci crede, ma se è davvero vero! Ciò che è ben noto è che le persone mostreranno risposte fisiologiche e psicologiche automatiche, inconscie, a qualsiasi cosa siano esposte: immagini, suoni, tatto, odori, idee, (...) persone. Quindi, la lettura muscolare per scoprire i loro veri sentimenti non è affatto radicale, a differenza di usarlo come un bastone dousing (più lettura muscolare) per fare "scienza paranormale". Hawkins descrive l'uso di diminuire la tensione nei muscoli di un braccio in risposta ad aumenti del carico cognitivo causando così il braccio a cadere in risposta alla pressione costante delle dita di qualcuno. Sembra inconsapevole che c'è un vasto e vasto sforzo di ricerca in psicologia sociale a cui si fa riferimento come "cognizione implicita", "automaticità" ecc., e che il suo uso della "cinesiologia" è una piccola sezione. Oltre al tono muscolare (usato raramente) gli psicologi sociali misurano l'EEG, la risposta galvanica della pelle e più frequentemente le risposte verbali a parole, frasi, immagini o situazioni che variano da secondi a mesi dopo lo stimolo. Molti, come Bargh e Wegner, prendono i risultati per significare che siamo automi che imparano e agiscono in gran parte senza consapevolezza tramite S1 (sistema automatizzato 1) e molti altri come Kihlstrom e Shanks dicono che questi studi sono imperfetti e siamo creature di S2 (sistema deliberativo 2). Anche se Hawkins sembra non avere idea, come in altre aree della psicologia descrittiva del pensiero di ordine superiore, la situazione per quanto riguarda l'"automaticità" è ancora caotica come lo era quando Wittgenstein descrisse le ragioni della sterilità e della sterilità della psicologia negli anni '30. Tuttavia, questo libro è di facile lettura e alcuni terapisti e insegnanti spirituali possono trovarlo utile. Coloro che desiderano un quadro aggiornato completo per il comportamento umano dalla moderna vista a due systems possono consultare il mio libro 'La struttura logica dellafilosofia, psicologia, Mind e il linguaggio in Ludwig Wittgenstein e John Searle' 2nd ed (2019). Coloro che sono interessati a più dei miei scritti possono vedere 'TalkingMonkeys--Filosofia, Psicologia, Scienza, Religione e Politica su un Pianeta Condannato--Articoli e Recensioni 2006-2019 3rd ed (2019) e Suicidal Utopian Delusions in the 21st Century 4th ed (2019) . (shrink)
Questo non è un libro perfetto, ma è unico, e se scorri le prime 400 pagine o giù di lì, le ultime 300 (circa 700) sono un buon tentativo di applicare ciò che è noto sul comportamento ai cambiamenti sociali nella violenza e nelle maniere nel tempo. L'argomento di base è: come fa la nostra genetica a controllare e limitare il cambiamento sociale? Sorprendentemente non riesce a descrivere la natura della selezione dei parenti (idoneità inclusiva) che spiega gran parte (...) della vita sociale animale e umana. Egli manca anche (come quasi tutti) manca di un quadro chiaro per descrivere la struttura logica della razionalità (termine preferito di John Searle) che preferisco chiamare la Psicologia descrittiva del Pensiero dell'Ordine Superiore (DPHOT). Avrebbe dovuto dire qualcosa sui molti altri modi di abusare e sfruttare le persone e il pianeta, dal momento che questi sono ora molto più gravi da rendere quasi irrilevanti altre forme di violenza. Estendere il concetto di violenza per includere leconseguenze globali a lungoterminedella replicazione dei geni diqualcuno, e avere una comprensione della natura di come funziona l'evoluzione (cioè la selezione dei parenti) fornirà una prospettiva molto diversa sulla storia, gli eventi attuali e come le cose probabilmente andranno nei prossimi centinaia di anni. Si potrebbe iniziare notando che la diminuzione della violenza fisica nel corso della storia è stata abbinata (e resa possibile) dallo stupro spietato in costante aumento del pianeta (cioè dalla distruzione del futuro del proprio discendente).’ Pinker (come la maggior parte delle persone) è spesso distratto dalle superficialità della cultura quando è la biologia che conta. Guarda le mie recenti recensioni di Wilson 'The Social Conquest of Earth' e 'SuperCooperators' di Nowak e Highfield qui e in rete per un breve riassunto della vacuità del 'vero altruismo'(selezione di gruppo), e l'operazione di selezione dei parenti e l'inutilità e la superficialità di descrivere il comportamento in termini culturali. Questo è il classico problema della natura/nutrimento e la natura vince nutrita --infinitamente. Ciò che conta veramente è la violenza fatta sulla terra dall'incessante aumento della popolazione e della distruzione delle risorse (a causa della medicina e della tecnologia e della repressione dei conflitti da parte della polizia e dei militari). Circa 200.000 persone in più al giorno (un altro Las Vegas ogni 10 giorni, un'altra Los Angeles ogni mese), le 6 tonnellate o giù di lì di pisolino che vanno in mare / persona / anno – circa l'1% del totale del mondo che scompare ogni anno, ecc. significa che se qualche miracolo accadrà la biosfera e la civiltà crollerà in gran parte durante i prossimi due secoli, e ci sarà fame, violenza e violenza di ogni tipo su scala impressionante. Le maniere, le opinioni e le tendenze delle persone a commettere atti violenti non hanno alcuna importanza a meno che non possano fare qualcosa per evitare questa catastrofe, e non vedo come ciò accadrà. Non c'è spazio per gli argomenti, e nessun punto sia (sì io sono un fatalista), quindi mi limiterò a fare alcuni commenti come se fossero fatti. Non immaginate di avere un'informazione personale nel promuovere un gruppo a spese degli altri. Io sono 78, nonhanno discendenti e non hanno parenti stretti e non si identificano con alcun gruppo politico, nazionale o religioso e considerano quelli a cui appartengo di default come ripugnanti come tutti gli altri. I genitori sono i peggiori nemici della vita sulla Terra e, tenendo la vista generale delle cose, le donne sono violente come gli uomini se si considera il fatto che la violenza delle donne (come la maggior parte di quella fatta dagli uomini) è in gran parte fatta al rallentatore, a distanza nel tempo e nello spazio e per lo più effettuata per procura dai loro discendenti e dagli uomini. Sempre più spesso, le donne portano figli indipendentemente dal fatto che abbiano un compagno e l'effetto di impedire a una donna di riprodursi è in media molto maggiore dell'arresto di un uomo, poiché sono il collo di bottiglia riproduttivo. Si può ritenere che le persone e la loro prole meritino riccamente qualsiasi miseria arrivi la loro strada e (con rare eccezioni) i ricchi e famosi sono i peggiori trasgressori. Meryl Streep o Bill Gates o J.K Rowling e ognuno dei loro figli può distruggere 50 tonnellate di suolo ogni anno per generazioni nel futuro, mentre un contadino indiano e il suo possono distruggere 1 tonnellata. Se qualcuno nega che va bene, e ai loro discendenti dico "Benvenuti all'inferno sulla Terra" (WTHOE). Oggi l'accento è sempre posto sui diritti dell'uomo, ma è chiaro che se si vuole che la civiltà abbia una possibilità, le responsabilità umane devono sostituire i diritti umani. Nessuno ottiene diritti senza essere un cittadino responsabile e la prima cosa che ciò significa è ladistruzione ambientalemi nimal. La responsabilità più fondamentale non è quella dei bambini a meno che la vostra società non vi chieda di produrli. Una società o un mondo che permette alle persone di allevare a caso sarà sempre sfruttato dai geni egoisti fino a quando non crolla (o raggiunge un punto in cui la vita è così orribile che non vale la pena di vivere). Se la società continua a mantenerei diritti umani come primari, ai loro discendenti si può dire con fiducia "WTHOE". Coloro che desiderano un quadro aggiornato completo per il comportamento umano dalla moderna vista a due systems possono consultare il mio libro 'La struttura logica dellafilosofia, psicologia, Mind e il linguaggio in Ludwig Wittgenstein e John Searle' 2nd ed (2019). Coloro che sono interessati a più dei miei scritti possono vedere 'Talking Monkeys--Filosofia, Psicologia, Scienza, Religione e Politica su un Pianeta Condannato--Articoli e Recensioni 2006-2019 3rd ed (2019) e Suicidal Utopian Delusions nel 21st Century 4th ed (2019) . (shrink)
Anche se questo volume è un po 'datato, ci sono pochi libri popolari recenti che si occupano specificamente della psicologia dell'omicidio ed è una rapida panoramica disponibile per pochi dollari, quindi ne vale comunque la pena. Non fa alcun tentativo di essere completo ed è un po ' superficiale in alcuni punti, con il lettore che si aspetta di riempire gli spazi vuoti dai suoi molti altri libri e la vasta letteratura sulla violenza. Per un aggiornamento vedere ad esempio, Buss, (...) Il Manuale di Psicologia Evolutiva 2nd ed. V1 (2016) p 265, 266, 270–282, 388–389, 545–546, 547, 566 e Buss, Psicologia Evolutiva 5th ed. (2015) p. 26, 96-97.223, 293-4, 300, 309-312, 410 e Shackelford e Hansen, L'evoluzione della violenza (2014).. È stato tra i migliori psicologi evoluzionisti per diversi decenni e copre una vasta gamma di comportamenti nelle sue opere, ma qui si concentra quasi interamente sui meccanismi psicologici che causano l'omicidio delle singole persone e la loro possibile funzione evolutiva nel SEE (Ambiente dell'adattamento evolutivo, cioè le pianure dell'Africa durante gli ultimi milioni di anni o giù di lì). Gli Buss iniziano notando che, come per altri comportamenti, spiegazioni "alternative" come la psicopatologia, la gelosia, l'ambiente sociale, le pressioni di gruppo, le droghe e l'alcol ecc. non spiegano realmente, poiché rimane la questione del motivo per cui questi producono impulsi omicidi, cioè sono le cause prossipate e non quelle evolutive finali (genetiche). Come sempre, inevitabilmente si riduce alla forma fisica inclusiva (selezione dei parenti), e così alla lotta per l'accesso agli accoppiamenti e alle risorse, che è la spiegazione finale per tutti i comportamenti in tutti gli organismi. I dati sociologici (e il buon senso) chiariscono che i maschi più giovani sono i più propensi ad uccidere. Presenta i suoi e altri dati omicidi provenienti da nazioni industrializzate, e culture tribali, uccisioni aspecifiche conspecifiche in animali, archeologia, dati dell'FBI e la propria ricerca sulle fantasie omicidi delle persone normali. Molte prove archeologiche continuano ad accumularsi di omicidi, tra cui quello di interi gruppi, o di gruppi meno giovani femmine, in epoca preistorica. Dopo aver esaminato i commenti di Buss, presento una brevissima sintesi della psicologia intenzionale (la struttura logica della razionalità), che è ampiamente trattata nei miei molti altri articoli e libri. Coloro che hanno un sacco di tempo che vogliono una storia dettagliata della violenza omicida da una prospettiva evolutiva possono consultare 'The Better Angels of Our Nature Why Violence Has Declined' di Steven Pinker e la mia recensione, facilmente disponibile in rete e in due dei miei ultimi libri. In breve, Pinker osserva che l'omicidio è diminuito costantemente e drammaticamente di un fattore di circa 30 dai nostri giorni come raccoglitori. Quindi, anche se le armi ora rendono estremamente facile per chiunque uccidere, la omicidio è molto meno comune. Pinker pensa che ciò sia dovuto a vari meccanismi sociali che mettono in evidenza i nostri "angeli migliori", ma penso che sia dovuto principalmente all'abbondanza temporanea di risorse dallo stupro spietato del nostro pianeta, insieme a una maggiore presenza della polizia, con la comunicazione e la sorveglianza e i sistemi legali che rendono molto più probabile essere puniti. Questo diventa chiaro ogni volta che c'è anche una breve e locale assenza della polizia. Coloro che desiderano un quadro aggiornato completo per il comportamento umano dalla moderna vista a due systems possono consultare il mio libro 'La struttura logica dellafilosofia, psicologia, Mind e il linguaggio in Ludwig Wittgenstein e John Searle' 2nd ed (2019). Coloro che sono interessati a più dei miei scritti possono vedere 'Talking Monkeys--Filosofia, Psicologia, Scienza, Religione e Politica su un Pianeta Condannato--Articoli e Recensioni 2006-2019 3rd ed (2019) e Suicidal Utopian Delusions in the 21st Century 5th ed (2019). (shrink)
Lucrarea debutează cu o retrospectivă a dezbaterilor privind originea vieții: virusul sau celula? Virusul are nevoie de celulă pentru replicare, în schimb celula este o formă mai evoluată pe scara evoluționistă a vieții. În plus, studiul virușilor ridică întrebări conceptuale și filozofice presante despre natura lor, clasificarea lor, și locul lor în lumea biologică. Subiectul pandemiilor este abordat pornind de la existențialismul lui Albert Camus și Sartre, înlocuirea ritualului de excludere cu mecanismul disciplinar al lui Michel Foucault, și despre ipoteza (...) Gaia, dezvoltată de James Lovelock și susținută în actuala pandemie de Bruno Latour. În continuare sunt evidențiate dimensiunile sociale ale pandemiilor, legătura lor cu încălzirea globală care a dus la o creștere a bolilor infecțioase, și despădurirea unor zone întinse, care au determinat virușii să migreze din zona lor nativă („rezervorul” lor). Etica pandemiilor este abordată din mai multe puncte de vedere filosofice, din care cel mai important într-o criză de asemenea dimensiuni globale este utilitarismul care presupune maximizarea beneficiilor pentru societate în conflict direct cu viziunea obișnuită (kantiană) privind respectul față de persoane ca indivizi. După o retrospectivă a virusul COVID-19 care a cauzat actuala pandemie, a ciclului său de viață și a istoriei sale, cu accent pe filosofia morții, este discutat conceptul de bioputere dezvoltat inițial de Foucault, cu referire la practica statelor naționale moderne de control al populațiilor și dezbaterea generată de Giorgio Agamben care afirmă că ceea ce se manifestă în această pandemie este tendința crescândă de a folosi starea de excepție ca o paradigmă normală de guvernare. O altă abordare de interes și foarte dezbătută este cea generată de lucrările lui Slavoj Žižek, care afirmă că actuala pandemie a dus la falimentul actualului capitalism ”barbar”, întrebându-se dacă nu cumva drumul pe care îl va lua omenirea este un neo-comunism. Un alt efect negativ important este desocializarea, cu concluzia unor filosofi că nu putem exista independent de relațiile noastre cu ceilalți, că umanitatea unei persoane depinde de umanitatea celor din jurul ei. Ultima secțiune este dedicată previziunilor despre cum va arăta lumea după pandemie, existând deja semne ale unei schimbări de paradigmă, inclusiv dispariția bruscă a ideologiei legate de „ziduri”: o tuse a fost suficientă pentru a face dintr-o dată imposibilă evitarea responsabilității pe care fiecare individ o are față de toate ființele vii pentru simplul fapt că este parte a acestei lumi, și a dorinței de a fi parte a ei. Întregul este întotdeauna implicat în parte, pentru că totul este, într-un anumit sens, în tot și în natură nu există regiuni autonome care să constituie o excepție. Pandemia COVID-19 pare să restabilească supremația care a aparținut cândva politicii. Una din virtuțile virusului este capacitatea acestuia de a genera o idee mai sobră de libertate: a fi liber înseamnă a face ceea ce trebuie făcut într-o situație specifică. -/- CUPRINS: -/- Abstract Introducere 1 Viruși 1.1 Ontologia 2 Pandemii 2.1 Dimensiuni sociale 2.2 Etica 3 COVID-19 3.1 Biopolitica 3.2 Neocomunism 3.3 Desocializarea 4 Previziuni Bibliografie -/- DOI: 10.13140/RG.2.2.27611.39205 . (shrink)
L'America e il mondo sono in procinto di collassare a causa di una crescita eccessiva della popolazione, la maggior parte per il secolo scorso e ora tutto a causa di persone del terzo mondo. Il consumo di risorse e l'aggiunta di uno o due miliardi in più di 2100 crolleranno la civiltà industriale e porterà alla fame, alle malattie, alla violenza e alla guerra su scala impressionante. Miliardi moriranno e la guerra nucleare è tutt'altro che certa. In America questo è (...) stato enormemente accelerato dalla massiccia immigrazione e dalla riproduzione degli immigrati, unite ad abusi resi possibili dalla democrazia. La natura umana depravata trasforma inesorabilmente il sogno della democrazia e della diversità in un incubo di criminalità e povertà. La causa principale del collasso è l'incapacità della nostra psicologia innata di adattarsi al mondo moderno, che porta le persone a trattare le persone non correlate come se avessero interessi comuni. Questo, oltre all'ignoranza della biologia e della psicologia di base, porta alle illusioni di ingegneria sociale dei parzialmente istruiti che controllano le società democratiche. Pochi capiscono che se aiuti una persona che fai del male a qualcun altro, non c'è pranzo gratuito e ogni singolo oggetto che qualcuno consuma distrugge la terra in modo irreparabile. Di conseguenza, le politiche sociali ovunque sono insostenibili e una dopo l'altra tutte le società senza rigorosi controlli sull'egoismo crolleranno nell'anarchia o nella dittatura. Senza cambiamenti drammatici e immediati, non c'è speranza di prevenire il crollo dell'America, o di qualsiasi paese che segua un sistema democratico. Da qui il mio saggio "Suicide by Democracy". È anche ormai chiaro che i sette sociopatici che governano la Cina stanno vincendo la terza guerra mondiale, e quindi il mio saggio conclusivo su di loro. L'unica minaccia più grande è l'Intelligenza Artificiale che commento brevemente. La chiave di tutto ciò che ci riguarda è la biologia, ed è l'ignarietà che porta milioni di persone intelligenti istruite come Obama, Chomsky,Clinton, il Partito Democratico e il Papa a sposare ideali utopici suicidi che portano inesorabilmente direttamente all'Inferno sulla Terra. Come W ha notato, è ciò che è sempre davanti ai nostri occhi che è il più difficile da vedere. Viviamo nel mondo del sistema linguistico deliberativo cosciente 2, ma è inconscio, automatico sistema riflessivo 1 che governa. Questa è la fonte della cecità universale descritta da The Phenomenological Illusion (TPI) di Searle, Pinker's Blank Slate and Tooby and Cosmides' Standard Social Science Model. Il primo gruppo di articoli cerca di dare un'idea di come ci comportiamo che è ragionevolmente privo di illusioni teoriche. Nei prossimi tre gruppi commento tre delle principali illusioni che impediscono un mondo sostenibile: tecnologia, religione e politica (gruppi cooperativi). La gente crede che la società possa essere salvata da loro, quindi fornisco alcuni suggerimenti nel resto del libro sul perché questo è improbabile attraverso brevi articoli e recensioni di libri recenti di scrittori ben noti. Un'altra sezione descrive l'illusione religiosa – che c'è qualche super potere che ci salverà. La sezione successiva descrive le illusioni digitali, che confondono i giochi linguistici del System 2 con gli automatismi del Sistema uno, e quindi non possono distinguere le macchine biologiche (cioè le persone) da altri tipi di macchine (cioè i computer). Altri illusioni digitali sono che saremo salvati dal male puro (egoismo) del Sistema 1 da computer/AI/robotica/nanotecnologia/ingegneria genetica creata dal System 2. Il principale Nessun pranzo libero ci dice che ci saranno conseguenze gravi e forse fatali. L'ultima sezione descrive The One Big Happy Family Delusion, cioè che siamo selezionati per la cooperazione con tutti, e che gli ideali euforici di Democrazia, Diversità e Uguaglianza ci condurranno all'utopia, se ne gestiamo le cose correttamente (la possibilità della politica). Ancora una volta, il No Free Lunch Principle dovrebbe avvertirci che non può essere vero, e vediamo nel corso della storia e in tutto il mondo contemporaneo, che senza controlli rigorosi,egoismo e stupidità guadagnano il sopravvento e presto distruggono qualsiasi nazione che abbracci queste illusioni. Inoltre, la mente scimmia sconti ripida il futuro, e così collaboriamo nel vendere il patrimonio del nostro discendente per comfort temporanei, esacerbando notevolmente i problemi. (shrink)
Iris Marion Young (1949-2006), originaria di New York, è considerata una delle voci più importanti della recente filosofia politica, sociale e di genere. A partire dal 1990 Young ha sviluppato un modello di democrazia denominato deep democracy, nel quale interagiscono apporti provenienti dalla teoria critica, dalle politiche dell'identità e della differenza, dalla fenomenologia e dalle teorie dell'intersoggettività; esso mira a rendere più profonde e complete l'inclusione sociale, la partecipazione collettiva e le basi di parità dei cittadini sia (...) rispetto a quanto vediamo nelle odierne democrazie reali, sia in relazione al paradigma classico della democrazia deliberativa. Obiettivo di questo volume è una ricostruzione critica del modello della deep democracy, volta a metterne in luce i molti punti di forza (non da ultimo in relazione ai problemi delle democrazie contemporanee), ma anche a notarne aporie e aspetti problematici, avanzando proposte di soluzione. (shrink)
The essay aims to offer a critical theory of psychosocial processes of regressive and depressive type. The Author starts by discussing the determining influence attributed to social suffering in the framework of the moral grammar of social struggle outlined by Axel Honneth, then he offers an analysis of the regressive reactions activate by disrespect experiences. The Author discusses some important points of Walter Benjamin’s philosophy of history, in particularly Benjamin’s critique of traditional concept of progress, and the determining role attributed (...) to suffering; points that are translated and moved in the framework of the analysis of regressive processes. Lastly, the Author shows how a critical theory that aims to reactivate the emancipatory potential immanent in the social suffering today frustrated may find an incisive and productive approach in a critical analysis of regressions. -/- Il saggio mira ad offrire una teoria critica dei processi psicosociali di taglio regressivo e depressivo. L’autore muove dalla centralità attribuita alla sofferenza sociale nel quadro della grammatica morale delle lotte sociali delineato da Axel Honneth, concentrandosi poi sulle reazioni di carattere regressivo indotte dalle esperienze di spregio. Segue la ripresa di alcuni punti fondamentali della filosofia della storia di Walter Benjamin, in particolare della sua critica alla concezione tradizionale di progresso, e la sua peculiare valorizzazione della sofferenza; spunti tradotti e traslati nell’ambito dell’analisi dei processi regressivi. Infine, l’autore mostra come una teoria critica che voglia riattivare i potenziali emancipatori immanenti alla sofferenza sociale oggi frustrati possa trovare un approccio incisivo e fecondo in una analisi critica delle regressioni. (shrink)
Che ne dite di una diversa ripercorrere i ricchi e i famosi? Prima l'ovvio: i romanzi di Harry Potter sono una superstizione primitiva che incoraggia i bambini a credere nella fantasia piuttosto che assumersi la responsabilità per il mondo, ovviamente. JKR è altrettanto all'oscuro di se stessa e del mondo come la maggior partedelle persone , macirca 200 volte più distruttivo come l'americano medio e circa 800 volte più di cinese medio. È stata responsabile della distruzione di forse 30.000 ettari (...) di foresta per produrre questi romanzi spazzatura e tutta l'erosione che ne deriva (non banale come'è almeno 6 e forse 12 tonnellate / anno suolo nell'oceano per tutti sulla terra o forse 100 tonnellate per americano, e così circa 5000 tonnellate / anno per i libri e mov ies Rowlinge isuoi 3 bambini). La terra perde almeno l'1% del suo suolo superiore ogni anno, così come si avvicina a 2100, la maggior parte della sua capacità di coltivazione alimentare sarà andato. Poi c'è l'enorme quantità di carburante bruciato e rifiuti fatti per fare e distribuire i libri e film, bambole di plastica, ecc. Dimostra la sua mancanza di responsabilità sociale producendo figli piuttosto che usare i suoi milioni per incoraggiare la pianificazione familiare o acquistare la foresta pluviale, e promuovendo la tradizionale stupidità liberale della terza supremazia mondiale che sta distruggendo la Gran Bretagna, l'America, il mondo e il futuro del suo discendente. Certo, non è poi così diversa dalle altre 7. 8 miliardi all'oscuro - solo più rumoroso e più distruttivo. È il problema nessun pranzo gratuito scritto grande. La folla proprio non può vedere che non esiste una cosa come aiutare una persona senza danneggiare gli altri. I diritti o i privilegi concessi ai nuovi operatori in un mondo sovraffollato non possono chedim inish quelli degli altri. Nonostante i massicci disastri ecologici che accadono di fronte a loro ovunque ogni giorno, non possono fissarli alla maternità sfrenata del "diverso", che rappresenta la maggior parte dell'aumento della popolazione del secolo scorso e tutto questo in questo. Non hanno una combinazione di intelligenza, istruzione, esperienza e sanità mentale necessarie per estrapolare gli assalti quotidiani alle risorse e al funzionamento della società fino all'eventuale collasso della civiltà industriale. Ogni pasto, ogni viaggio in auto o in autobus, ogni paio di scarpe è un altro chiodo nella bara della terra. Probabilmente non ha mai attraversato la sua mente che un sedile su un aereo da Londra a San Francisco produce circa una tonnellata di carbonio che si scioglie circa 3 metri quadrati di ghiaccio marino e come una delle overprivileged che ha probabilmente volato centinaia di tali voli. Non solo i ricchi e famosi, ma quasi tutti i personaggi pubblici, compresi praticamente tutti gli insegnanti, sono spinti ad essere politicamente corretti, che nelle democrazie occidentali, ora significa socialdemocratico(neomarxista, cioè comunisti diluiti) terzo suprematisti del mondo che lavorano per la distruzione delle loro società e dei loro discendenti. Così, coloro la cui mancanzadiistruzione, esperienza, intelligenza (e buon senso di base), che dovrebbe proibire loro di fare qualsiasi dichiarazione pubblica a tutti, dominano totalmente tutti i media, creando l'impressione che l'intelligente e civile deve favorire la democrazia, la diversità e l'uguaglianza, mentre la verità è che questi sono i problemi e non le soluzioni, e che essi stessi sono i primi nemici della civiltà. Vedere il mio suicidio per democrazia 2nd ed (2019). (shrink)
L'America e il mondo sono in procinto di collassare a causa dell'eccessiva crescita demografica, la maggior parte per il secolo scorso, e ora tutto questo, a causa della gente del terzo mondo. Il consumo di risorse e l'aggiunta di altri 4 miliardi di ca. 2100 crolleranno la civiltà industriale e porterà alla fame, alle malattie, alla violenza e alla guerra su scala impressionante. La terra perde almeno l'1% del suo suolo superiore ogni anno, così come si avvicina a 2100, la (...) maggior parte della sua capacità di coltivazione alimentare sarà andato. Miliardi moriranno e la guerra nucleare è tutt'altro che certa. In America, questo è stato enormemente accelerato dalla massiccia immigrazione e dalla riproduzione degli immigrati, unite agli abusi resi possibili dalla democrazia. La natura umana depravata trasforma inesorabilmente il sogno della democrazia e della diversità in un incubo di criminalità e povertà. La Cina continuerà a travolgere l'America e il mondo, finché manterrà la dittatura che limita l'egoismo. La causa principale del collasso è l'incapacità della nostra psicologia innata di adattarsi al mondo moderno, che porta le persone a trattare le persone non correlate come se avessero interessi comuni. L'idea dei diritti umani è una fantasia malvagia promossa dalla sinistra per distogliere l'attenzione dalla spietata distruzione della terra da parte della sfrenata maternità del terzo mondo. Questo, oltre all'ignoranza della biologia e della psicologia di base, porta alle illusioni di ingegneria sociale dei parzialmente istruiti che controllano le società democratiche. Pochi capiscono che se aiuti una persona che fai del male a qualcun altro, non c'è pranzo gratuito e ogni singolo oggetto che qualcuno consuma distrugge la terra in modo irreparabile. Di conseguenza, le politiche sociali ovunque sono insostenibili e una dopo l'altra tutte le società senza rigorosi controlli sull'egoismo crolleranno nell'anarchia o nella dittatura. I fatti più basilari, quasi mai menzionati, sono che non ci sono abbastanza risorse in America o nel mondo per sollevare una percentuale significativa dei poveri dalla povertà e tenerli lì. Il tentativo di farlo sta mandando in bancarotta l'America e distruggendo il mondo. La capacità della terra di produrre cibo diminuisce ogni giorno, così come la nostra qualità genetica. E ora, come sempre, di gran lunga il più grande nemico dei poveri sono gli altri poveri e non i ricchi. Senza cambiamenti drammatici e immediati, non c'è speranza di prevenire il crollo dell'America, o di qualsiasi paese che segua un sistema democratico. (shrink)
Pe parcursul anului trecut, la Institutul de Cercetări Economice şi Sociale „Gheorghe Zane” din Iaşi, a avut loc workshopul „Concepte şi argumente în filosofia social-politică. Interpretări şi dezbateri”. Workshopul s-a desfăşurat în cadrul proiectului POSDRU „Societatea bazată pe cunoaştere: cercetări, dezbateri, perspective”. Cartea de faţă este principalul rezultat al acestui workshop. Ea a fost gândită şi propusă spre publicare în primul rând din speranţa că va fi utilă celor care doresc să se iniţieze – sau celor care încearcă (...) să-i iniţieze pe alţii – în teoria şi filosofia social-politică (mai ales cea contemporană). Aceasta cu atât mai mult cu cât, la noi, lucrările de acest tip (fie semnate de autori români, fie traduceri) sunt încă destul de rare. Mă refer aici la lucrările care acordă o atenţie specială (şi) filosofiei politice (teoriei politice normative), nu doar ştiinţei politice sau politologiei (teoriei politice empirice). Dacă cele din urmă apar din ce în ce mai frecvent în ultima vreme, cele dintâi rămân, din păcate, foarte puţine, chiar insuficiente. Cartea nu este nici pe departe una exhaustivă. În ciuda acestui „defect”, cred că ea îşi poate îndeplini totuşi obiectivul fundamental, fie şi numai pentru că oferă analize, prezentări şi comentarii despre câteva dintre cele mai importante concepte şi teorii din teoria socială şi politică recentă. Mai mult, în cadrul ei sunt discutate inclusiv unele concepte sau/şi teorii încă puţin analizate la noi (precum „multiculturalismul”, „dreptatea socială”, „genul” sau „democraţia deliberativă”). Se obişnuieşte uneori ca autorul introducerii unui volum de acest tip să prezinte în rezumat şi principalele idei apărate sau/şi metodologii utilizate de autorii fiecăruia dintre capitole. Eu nu voi face acest lucru. Motivul? Aş risca să fiu redundant, de vreme ce astfel de precizări şi rezumate au fost deja realizate de autorii volumului, chiar în debutul capitolelor pe care le semnează. Acestea fiind spuse, ţin să mai evidenţiez doar un singur lucru: aşa cum se va observa cu siguranţă, multe dintre capitolele lucrării nu sunt simple texte introductive (deşi au, fără îndoială, şi o astfel de dimensiune). Altfel spus, autorii acestor capitole nu s-au mulţumit să prezinte doar ideile, argumentele sau teoriile altor autori (şi în special ale celor consideraţi de referinţă) în problemele pe care le analizează. De multe ori, ei prezintă, dimpotrivă, şi idei, opinii, interpretări, argumente, perspective sau chiar teorii ori măcar „semiteorii” proprii asupra conceptelor şi problemelor pe care le abordează. Acest lucru nu ar trebui să fie surprinzător. Pentru fiecare dintre autorii capitolelor din acest volum, conceptele şi problemele pe care le prezintă aici constituie o preocupare sistematică şi constantă, dacă nu chiar preocuparea lor fundamentală, cel puţin în ultimii ani. De altfel, cel puţin în România, preocupările şi contribuţiile în domeniu ale multora dintre ei sunt deja cunoscute şi comentate, fie şi doar în cercul restrâns al specialiştilor şi al celor interesaţi de teoria social-politică. (shrink)
Capitalismo e riconoscimento" presenta, in cinque saggi per la prima volta raccolti insieme e tradotti in italiano, una densa e pregnante analisi di taluni cruciali processi socio-strutturali, morali e normativi delle società capitalistiche contemporanee dalla prospettiva delle dinamiche del reciproco riconoscimento e del disrispetto concernenti la sfera del lavoro. Particolare attenzione è dedicata ai paradossali rovesciamenti delle istanze di autorealizzazione, autonomia e responsabilità personale registratisi negli ultimi decenni nel quadro di un mercato del lavoro sempre più deregolato.
Virușii coabitează de cca. 300 milioane de ani cu oamenii. Uneori, virușii pot infecta oamenii pe scară largă. Dar, cum a fost posibilă actuala pandemie? Încălzirea globală determină fenomene meteorologice extreme care au dus la o creștere a bolilor infecțioase. Noul climat poate susține vectori epidemiologici pentru perioade mai lungi de timp, creând condiții mai favorabile replicării și apariția de noi vectori. În cazul bolilor infecțioase emergente, se consideră că există o graniță peste care s-a sărit deja. Virușii au, în (...) mod normal, o zonă nativă („rezervorul” lor), din care nu ar trebui să fie împinși afară. Se creează astfel o intimitate periculoasă, cu „puncte fierbinți” care includ locații precum piețele, care devin adevărate focare de epidemii. DOI: 10.13140/RG.2.2.16634.11202. (shrink)
L'articolo presenta una ricostruzione critica del volume "Il diritto della libertà" di Axel Honneth (2011). Dopo una ricostruzione della struttura dell'opera e delle principali argomentazioni in essa contenute, vengono presentate alcune critiche, in particolare alla giustificazione porposta da Honneth per la teoria sociale normativa presentata nel volume e alla concettualizzazione della sfera dell'economia.
Research into Kelsen’s conception of judicial justice seems at first sight contradictory to his own Pure Theory of Law. Upon closer consideration this prima facie contradiction turns out to be only an appearance due to the paradoxical effect that is produced by Kelsen’s pure theory of law itself. By revealing three paradoxical effects of Kelsen’s work in this article, I try to show that research into a Kelsenian representation of judicial justice is not only possible but also meaningful. The first (...) paradox originates from Kelsen’s formalised and value-free concept of law, which unexpectedly confronts the judge with his moral responsibility for the material valuation of the law. Secondly, a paradox arises from Kelsen’s rationalised notion of relative justice, which in fact forces the judge to be absolutely convinced of the moral rightness of his judgement. The third paradox is a result of Kelsen’s idea of objectivised ‘social peace’, by which the judge just realises the subjective and irrational demands of justice. From my analysis of these three seeming contradictions in Kelsen’s pure theory of law emerges an apparent Kelsenian representation of judicial justice. Starting from his pure theory of law it should be possible to conceive of a ‘pure’ form of administration of law, which would stipulate social peace as a condition for the ‘purity’ of a judicial judgement. I even imagine that Kelsen considered peace as a conditio tacita for the validity of the whole legal order, just as he regarded the basic norm as conditio per quam and effectivity as conditio sine qua non for the validity of the legal order. In any case, according to Kelsen’s conception of judicial justice, social peace proves to be the implicit or tacit condition for a ‘pure’ judgement. With that this ‘pacifying jurisprudence’ can be understood as a surprising paragon of a ‘pure’ administration of justice, on the understanding that peace is not a sufficient but an obvious condition for a just administration of law. That this should also apply mutatis mutandis for Kelsen’s concept of the legal order as a whole will be made subject of further research. (shrink)
The focus of this article is on the place of the limited-liability joint stock corporation in a satisfactory account of social justice and, more specifically, the question of how such corporations should be regulated and taxed in order to secure social justice. -/- Most discussion in liberal political philosophy looks at state institutions, on the one hand, and individuals, on the other hand, without giving much attention to intermediate institutions such as corporations. This is in part a consequence of a (...) certain degree of idealization in terms of the background model of society with which such theories operate. Intermediate institutions are in an important sense optional or discretionary, and one would be hampering an account of justice if it built-in from the start particular kinds of institutions which we could imagine doing without. The only non-state institution that has received adequate attention in political philosophy is the nuclear family, in part because of its pervasiveness and resilience. But the corporation is probably second only to the family in its significance, in terms of its effects on the lives of individuals, and yet has been left without adequate attention. (shrink)
G. A. Cohen and Andrew Mason have recently argued, against many contemporary philosophers, that feasibility is not a legitimate constraint in theorizing about social justice. Their main argument is that principles of justice are logically independent of issues of feasibility and, consequently, feasibility has no bearing on the correctness of these principles. This article is a critical examination of three attempts to show that Cohen and Mason’s argument is unsound. The examined attempts are those of Harry Brighouse, Collin Farrelly, and (...) David Miller. I argue that all these arguments are based on false, unjustified or implausible, premises and/or assumptions. Consequently, they cannot discredit the soundness of Cohen and Mason’s argument and of the thesis that feasibility is not, in fact, a legitimate constraint in theorizing about social justice. (shrink)
A short presentation of Rawl's theory of justice and its revision in 'Political Liberalism' with an overview of criticism by Ronald Dworkin, Robert Nozick, Alan Buchanan, Amartya Sen and John Harsanyi.
The unresolved dilemma of Marxian theory is whether the overall social constellation may legitimately be called 'mode of production' because mono-causal economic explanations are acceptable or whether there is instead a more complex causality at the level of the 'ökonomische Gesellschaftsformation', i.e. the social constellation as a whole.
La teoria del potere di Michael Mann è una delle prospettive più influenti nell’ambito della ricerca sul potere contemporanea. La sua grande carica innovativa è data dal modello teorico che Mann elabora nella sua opera più ampia e conosciuta, The Sources of Social Power: le relazioni di potere succedutesi nella storia umana possono essere ripercorse e spiegate sulla base delle quattro categorie costituite dal potere ideologico, economico, militare e politico. Grazie a questa chiave analitica Mann offre risposte empiricamente documentate e (...) teoricamente affascinanti a fondamentali interrogativi storico-politici: come e perché sono sorte le prime grandi civiltà dell’antichità? Come si è generata la proprietà privata? In che modo sono nati gli Stati nazionali? A quali condizioni può prodursi una rivoluzione? Il volume ripercorre, e discute criticamente, il complesso delle ricerche svolte da Mann; esse, facendo luce sul passato, offrono una chiave originale per capire come si è formata la società in cui viviamo, e ci permettono di valutare più chiaramente, in quanto studiosi e cittadini, le scelte che ci si prospettano per il futuro. (shrink)
Il dilemma «autonomia del politico-autonomia del sociale» ha le sue radici in quello tra trascendenza e immanenza, e si riproduce nel corso di tutta l’elaborazione teorica di Laclau e Negri, dagli scritti degli anni ’70 fino agli interventi più recenti. Queste due impostazioni teoriche si intersecano in un dialogo a distanza, la cui analisi permette di cogliere gli aspetti salienti di differenziazione e i motivi profondi di incompatibilità, ma anche di dimostrare che, considerato in questi termini, tale dilemma non (...) ha soluzione. Questo intervento si propone di indagare la dicotomia tra «sociale» e «politico» in Negri e Laclau tramite un’attenzione particolare alle categorie di immanenza e trascendenza, con l’obiettivo di mostrare come le due posizioni si escludano a vicenda poiché entrambe formulate nei termini di un aut aut tra «politico» e «sociale» dove i due lemmi vengono esclusivamente giocati uno contro l’altro. Così facendo, i due non affrontano realmente la questione del rapporto tra «sociale» e «politico», ma scelgono semplicemente una delle due parti escludendo – o contrastando – l’altra. Per prima cosa, verrà fatta emergere l’autonomia del politico all’opera nei lavori di Laclau: in un percorso a ritroso dagli scritti più recenti (a partire dalle critiche che egli muove a Negri e Hardt) fino ai primi testi pubblicati, verrà mostrata la priorità che Laclau attribuisce al «politico» a discapito del «sociale», e come in questa impostazione sia fondamentale il rifiuto della categoria di immanenza. In secondo luogo, l’attenzione verrà dedicata agli interventi di Negri dagli anni ’70 ad oggi, compresi alcuni «scambi diretti» con Laclau. Verrà evidenziato il modo in cui Negri, per sfuggire all’autonomia del politico, elabora una autonomia del sociale in cui il rapporto tra «sociale» e «politico» viene concepito unicamente come conflittuale, ovvero come tentativo continuo del «politico» e della sua trascendenza di annichilare il «sociale» e le sue potenzialità costituenti. In conclusione, si osserverà che i termini in cui Negri e Laclau concepiscono il «sociale» e il «politico» a partire dalle categorie di trascendenza e immanenza (e le rispettive «autonomie» che producono) impediscono di pensare un rapporto tra «sociale» e «politico» che preveda una interazione tra lotte sociali e organizzazione politica, e dunque escludono la possibilità da una parte che le lotte sociali si consolidino nel tempo e formalizzino le loro conquiste immediate, dall’altra che le organizzazioni politiche non si svuotino della loro sostanza restando meri simulacri. (shrink)
A filosofia da natureza de Aristóteles muitas vezes é apresentada como um capítulo inteiramente ultrapassado na história do pensamento: um “finalismo antiquado”, antropocêntrico, avesso à mensuração exata das condições materiais subjacentes aos fenômenos. Essa perspectiva, no entanto, é inadequada: não atenta para o papel relevante que Aristóteles atribui à matéria na explicação dos fenômenos naturais, assim como não atina com o real significado da teleologia aristotélica. Na contra-mão dessa perspectiva apressada, procuramos mostrar que, no cerne da filosofia aristotélica (...) da natureza, entendida como uma teleologia, encontra-se a idéia de que os seres naturais definem-se por uma tendência intrínseca à auto-preservação. É por essa tendência que a forma de cada ser natural governa teleologicamente sua matéria. (shrink)
Este livro é o resultado do II Encontro Nacional de Pesquisadores em Filosofia e Psicanálise, realizado em 2006 na Universidade de São Paulo, e reúne vários pesquisadores em torno de três temas - a filosofia após Freud, os problemas ...
En offrant une lecture croisée des travaux en sociologie portant sur le concept de charge mentale et des travaux en philosophie portant sur l’éthique critique du care, mon objectif dans cet article est de montrer que la charge mentale qui accompagne le travail de care dans la sphère domestique n’est pas problématique en soi du point de vue de la justice sociale et que c’est la division inégale de la responsabilité de ce dernier qui surcharge physiquement, mentalement et émotivement (...) ses pourvoyeuses puisque ces dernières se retrouvent à devoir prendre en charge les besoins des autres au détriment des leurs. Par conséquent, j’avance que la seule manière de rééquilibrer le poids de la charge mentale de façon à ce que celle-ci prenne la forme d’une sensibilité morale pour autrui et non d’une surcharge épuisante est, d’une part, de reconnaître la valeur centrale du travail de care dans nos vies et, d’autre part, de redistribuer sa prise en charge à travers l’ensemble de la société. (shrink)
Qu’est-ce que l’indignation ? Cette émotion est souvent conçue comme une émotion morale qu’une tierce-partie éprouve vis-à-vis des injustices qu’un agent inflige à un patient. L’indignation aurait ainsi trait aux injustices et serait éprouvée par des individus qui n’en seraient eux-mêmes pas victimes. Cette émotion motiverait la tierce-partie indignée à tenter de réguler l’injustice en l’annulant et en punissant son auteur. Cet article entreprend de montrer que cette conception de l’indignation n’est que partielle. En effet, l’indignation ne porte pas que (...) sur les injustices, mais plus généralement sur les torts injustifiés. Ce faisant, l’indignation peut être une émotion morale, mais aussi une émotion conventionnelle ou esthétique. De plus, elle peut être éprouvée par les individus victime des torts : elle n’est pas uniquement éprouvée par des tierces-parties. De la sorte, les individus indignés qui subissent les torts peuvent eux-mêmes chercher à les annuler et à punir leurs auteurs. Puisqu’elle peut être éprouvée tant par des spectateurs que par les personnes qui subissent les torts et qu’elle incline ceux qui l’éprouvent à faire appel à d’autres personnes pour réguler ces torts, l’indignation vécue individuellement est partageable : elle peut devenir une émotion collective jouant un rôle fondamental dans la régulation sociale en contribuant au renforcement de normes sociales existantes ou à l’émergence de nouvelles normes sociales associées aux idées du juste prévalant dans la société considérée. (shrink)
El pensador suizo Andreas Urs Sommer es, sin dudarlo, uno de los actuales especialistas de Nietzsche. En el año 2017 publica un texto titulado Nietzsche und die Folgen, un libro que recobra la figura del pensador alemán a la luz de ideas bastantes novedosas que hasta ahora no habían sido presentadas por la mayoría de los intérpretes de Nietzsche. En ese sentido, la filosofía experimental (Experimentalphilosophie) que presenta Sommer es la que ha llamado la atención de la crítica. Se trataría (...) de esconder bajo el juego experimental la filosofía de Nietzsche, omitiendo de ese modo un cierto tipo de compromiso de sus postulados filosóficos. Esta determinación está cobrando fuerza en la medida en que nos muestra las consecuencias de la filosofía experimental. Este trabajo pretende desarrollar, por un lado, los postulados centrales de la propuesta de Sommer para luego confrontarlos a la luz de la crítica y en qué medida dicha crítica es medular. Lo anterior da luces a una discusión que, más que inclinarse a la polémica, muestra el nutriente de una fructífera investigación. -/- The Swiss thinker Andreas Urs Sommer is, undoubtedly, one of Nietzsche’s current specialists. In the year of 2017 publishes a text entitled Nietzsche und die Folgen, a book that recovers the figure of the German thinker in the light of quite novel ideas that until now had not been presented by most of the interpreters of Nietzsche. In that sense, the experimental philosophy (Experimentalphilosophie) presented by Sommer is the one that has caught the attention of critics. It would be a matter of hiding Nietzsche’s philosophy under the experimental game, thus omitting a certain type of commitment from his philosophical postulates. This determination is gaining strength insofar as it shows us the consequences of experimental philosophy. This work aims to develop, on the one hand, the central postulates of Sommer’s proposal and then confront them in the light of criticism and to what extent such criticism is central. The foregoing gives light of a discussion that more than leaning to the controversy shows the nutrient of a fruitful investigation. (shrink)
In the last few decades, the historiographical categories rationalism and empiricism have been criticized for their limitations to explain the complex positions and the links held by the philosophers tradiotnally attached to them. This narrative was firstly conceived by Kantian German historians and began to become standard at the turn of the twentieh century. Nonetheless, nineteenth-century French historiography developed other narratives by which early modern philosophers were classified according to alternative criteria. In the first edition of Histoire comparée des systémes (...) de philosophie (1804), Joseph-Marie Degérando distinguishes three first-order early modern schools founded by Bacon, Descartes and Leibniz, respectively. Degérando introduces the empiricism and rationalism distinction as one among others, and not as the fundamental one. In addition, he separates empiricism from experimental philosophy. The last one, along with speculative philosophy, is said to conciliate senses and reason. As a result, this account offers philosophical groupings different from those constructed by the standard narrative. Furthermore, it draws on labels and classification criteria which were part of the early modern philosophical discourse. (shrink)
We provide an overview of Searle's contributions to speech act theory and the ontology of social reality, focusing on his theory of constitutive rules. In early versions of this theory, Searle proposed that all such rules have the form 'X counts as Y in context C' formula – as for example when Barack Obama (X) counts as President of the United States (Y) in the context of US political affairs. Crucially, the X and the Y terms are here identical. A (...) problem arises for this theory for cases involving 'free-standing Y terms', as for example in the case of money in a computerized bank account. Here there is no physical X to which a status function might be attached. We conclude by arguing that Searle's response to this problem creates difficulties for his naturalistic framework. (shrink)
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