Il sindacato tra conflitto e movimenti. Qualche cenno storico e alcuni nodi teorici fino al Sessantotto.

La relazione complessa e conflittuale tra Costituzione e lavoro nell'Italia repubblicana.

This article reflects on whether today, there is a need for a ‘new’ educational ideal of rationality. To articulate that objective, a critical analysis is made of the pedagogical ideas underlying two conflicting trends: transhumanism and critical thinking. First, the distinctive identity of the transhumanist philosophical movement is examined in terms of its partial ascription to, and, given its attempts to overcome it, its renunciation of Humanism. In the face of the apparent promises and pitfalls that techno-science portends for pedagogical (...) discourse, a distrust of reason is imminent. Contrary to such an assumption, critical thinking, as the embodiment of rationality in Israel Scheffler’s conception, illuminates the inconsistencies of scientific imperialism that conceal the moral-rational aspects of teaching. In view of the above, the discussion focuses on the relationship between theory and practice, justification and commitment, fallibility and wisdom; in short, between the moral and the rational of any educational ideal to be proposed.___________________________________________________________________________________________ ____________________________________________________________________________________________________ ________________________________ -/- Questo articolo riflette sulla necessità di un “nuovo” ideale educativo di razionalità. Per articolare tale obiettivo, viene effettuata un’analisi critica delle idee pedagogiche alla base di due tendenze in conflitto: il transumanesimo e il pensiero critico. In primo luogo, si esamina l’identità distintiva del movimento filosofico transumanista in termini di parziale ascrizione e, visti i suoi tentativi di superamento, di rinuncia all’Umanesimo. Di fronte alle apparenti promesse e insidie che la tecno-scienza comporta per il discorso pedagogico, si profila una sfiducia nella ragione. Contrariamente a tale ipotesi, il pensiero critico, in quanto incarnazione della razionalità nella concezione di Israel Scheffler, illumina le incongruenze dell’imperialismo scientifico che nascondono gli aspetti morali-razionali dell’insegnamento. Alla luce di quanto detto, la discussione si concentra sul rapporto tra teoria e pratica, giustificazione e impegno, fallibilità e saggezza; in breve, tra morale e razionale di qualsiasi ideale educativo da proporre.___________________________________________________________________________________________ ____________________________________________________________________________________________________ ________________________________________________________________HOW TO CITE / CÓMO CITAR: Castillo, P. (2023). Does There Exist a Need for a ‘New’ Educational Ideal of Rationality? The Crossroads between Transhumanism and Israel Scheffler’s Conception of Critical Thinking. Encyclopaideia: Journal of Phenomenology and Education, 27(66), 49-61. (shrink)

E 'sia sorprendente e appropriato che questo enorme, gergo-carico (questo libro ha davvero bisogno di un glossario!), lavoro pesantemente accademico è diventato un best seller nel mondo degli istruiti. Bisogna dedicarsi a imparare il gergo e poi ad arare attraverso 551 pagine di testo e 238 pagine di note. Meanwhile, ci viene detto più e più volte che questo è solo un contorno di ciò che verrà! Anche se critica severamente gli eccessi dei tre movimenti, si tratta di un'interpretazione mistica (...) e postmoderna decostruttiva e New Age della religione, della filosofia e delle scienze comportamentali da un punto di vista molto liberale e spirituale, cioè senza il peggior decon, pm e Vietnam gergo, egualitarismo rabbioso e anti-intellettualismo. Si ottiene un fantastico campionamento di scritte sbagliate, idee confuse e obsolete e gergo obsoleto. Se uno ha una buona istruzione attuale, è doppiamente doloroso leggere questo libro (e la maggior parte della scrittura sul comportamento umano). Doloroso perché è così torturato e confuso, e poi di nuovo quando ti rendi conto di quanto sia semplice con la psicologia moderna e la filosofia. La terminologia e le idee sono orribilmente confuse e datate (ma meno nell'analisi di Wilber che nelle sue fonti). Questo libro e la maggior parte delle sue fonti sono testi di psicologia aspiranti, anche se la maggior parte degli autori non se ne rese conto. Si tratta del comportamento umano e del ragionamento sul perché pensiamo e agiamo come facciamo e come potremmo cambiare in futuro. Ma (come tutte queste discussioni fino a poco tempo fa) nessuna delle esplicazionisono davvero spiegazioni, e quindi non danno alcuna comprensione del comportamento umano. Nessuno discute i meccanismi mentali coinvolti. È come descrivere come funziona un'auto discutendoil volante e il metallo e vernice senza alcuna conoscenza del motore, del carburante o del treno a trazione. Infatti, come la maggior parte delle più vecchie spiegazioni di comportamento, i testi citatiqui e i comments di Wilber sono spesso più interessanti per che tipo di cose che accettano (eomettere!) come spiegazioni, e il tipo di ragionamento they uso, che per il contenuto effettivo. Se si è sulla filosofia e la psicologia cognitiva ed evolutiva, la maggior parte di questo è arcaico. Come quasi tutti (studiosi e pubblico allo stesso modo-e.g. vedi la mia recensione di Freedom Evolves di Dennett e di altri libri), non capisce che le basi della religione e dell'etica, in realtà tutti i comportamenti umani, sono programmati nei nostri geni. Una rivoluzione nella comprensione di noi stessi stava avvenendo mentre scriveva i suoi numerosi libri e lo passava davanti. Coloro che desiderano un quadro aggiornato completo per il comportamento umano dalla moderna vista a due systems possono consultare il mio libro 'La struttura logica dellafilosofia, psicologia, Mind e il linguaggio in Ludwig Wittgenstein e John Searle' 2nd ed (2019). Coloro che sono interessati a più dei miei scritti possono vedere 'TalkingMonkeys--Filosofia, Psicologia, Scienza, Religione e Politica su un Pianeta Condannato--Articoli e Recensioni 2006-2019 3rd ed (2019) e Suicidal Utopian Delusions nel 21st Century 4th ed (2019) . (shrink)

Machiavelli is commonly known by a political theory associated to his name: "machiavellism". The initial effort of the article is to take apart Machiavellian thought from such a conception. After this it tries a detailed analysis of all occurrences of the term "education", which amounts to eleven times in his work. The hypothesis by which our reflexion is guided is that education is conceived by Machiavelli as a force addressed to control the desire's as well as the nature's inherent movement (...) disorder, preventing the deleterious effects of the first on the political life. Due to education the human being is able to know the "nature of things", i.e., to know what things "always were", and, through such knowledge, to anticipate to the "course of the things ordered by the heaven". Finally, we will try to demonstrate that for Machiavelli education provides the adaptation of the individuals behaviour in such a way that it is possible to redirect the course of things for a coherent order in regard to the collective good.Maquiavel é popularmente conhecido por uma teoria política associada ao seu nome: "maquiavelismo". O artigo realiza um esforço inicial para afastar o pensamento maquiaveliano de semelhante concepção. Em seguida, faz uma análise detalhada de todas as ocorrências do termo "educação", num total de onze, na sua obra. A hipótese que orienta nossa reflexão é de que a educação é pensada por Maquiavel como uma força destinada a controlar a desordem inerente ao movimento tanto do desejo quanto da natureza impedindo os efeitos deletérios daquele sobre a vida política. Graças à educação, o homem é capaz de conhecer a "natureza das coisas", isto é, saber o que as coisas são "desde sempre" e, desta maneira, antecipar-se ao "curso das coisas ordenado pelos céus". Por fim, procuramos mostrar que, para Maquiavel, a educação possibilita moldar o comportamento dos indivíduos de tal modo que é possível redirecionar o curso das coisas para uma ordem coerente com o bem coletivo. (shrink)

The essay analyses the originality of Machiavelli's reflection about the conflict under the Prince's government, in order to point out concordances and differences with the role - more extensively studied - of conflict within a republic. The questions analysed are, first of ali, the Prince's necessity of foreseeing the institutional structures for the regulation of conflict; then, the issue of alliances for the Prince who, having taken the power with the support of the great or of the people, needs popular (...) support to maintain it; finally, the nature of the popular desire of not being oppressed, and particularly the fact that it is not only a negative desire, but rather contains an active tension to defend liberty. -/- . (shrink)

L'antropologia filosofica e l'antropologia politica nei loro punti di convergenza verso la libertà.

Il rapporto tra l'ontologia dell'essere e l'alterità del dono, in una relazione critica rispetto alle forme del potere.

Memória e identidade são conceitos frequentemente explorados por cineastas contemporâneos, nomeadamente Christopher Nolan em Memento (EUA, 2000), filme que nos propõe o tema desta reflexão. O nosso objectivo é compreender a forma como a obra entrelaça as temáticas em epígrafe, através de movimentos cruzados de criação e interpretação, recorrendo ao esboço de espaços de natureza diversa (e.g. imagéticos, diegéticos, plásticos, mnésicos, etc.) que interpelam continuamente o espectador. O filme configura o trajecto de múltiplas inscrições – da escrita da luz ao (...) traço da escrita – e estabelece um mapa possível de compreensão da relação memória/identidade/emoção. -/- . (shrink)

A presente dissertação tem como horizonte de pesquisa o conjunto de postulados e reflexões do filósofo espanhol Paul B. Preciado, a partir do qual este afirma que a noção de Multidão, tal como pensada por Michael Hardt e Antonio Negri, pode ser compreendida em termos de um “devir-revolucionário, multitudinário, constituído por singularidades diferenciadas”. Enquanto movimentos contraculturais, os deslocamentos subversivos onto-epístemo-políticos deflagrados pela Multidão comportam a possibilidade de promover a emancipação das singularidades que os compõem, bem como das políticas identitárias estabelecidas. (...) Neste sentido, a pesquisa propõe investigar como ocorre este processo de emancipação das subjetividades e singularidades, de modo a compreender como de fato é mobilizado o conceito de Multidão na teoria preciadiana, primeiro como “sujeito queer” e, posteriormente, como força des-identitária, isto é, como novo “sujeito político contemporâneo”. Para tal, será necessário estabelecer e analisar como o assujeitamento e a exploração capitalística são compreendidos na atualidade. Será utilizada como ferramenta hermenêutica para tal objetivo certos aspectos do pensamento de Judith Butler que permitem elucidar a produção concreta dos sujeitos, a exigência sistemática de assujeitamento ao cis-heteropatriarcado e a vulnerabilização dos sujeitos-individuados. Além disso, serão utilizados certos aspectos da teoria hardt-negriana que permitem esclarecer quais são as origens do conceito de Multidão e como os autores propõem a completa metamorfose da democracia enquanto plataforma para políticas emancipatórias, enfatizando o poder constituinte da biopolítica afirmativa da Multidão. Esta abertura conceitual possibilita contextualizar o recorte têmporo-espacial salientado por Preciado, a partir do qual fundamenta o conceito de farmacopornografia para identificar as mutações do capitalismo e seus mecanismos de exploração, como a sujeição social e a servidão maquínica. Desse modo, ao se reconhecer os mecanismos de dominação e exploração, torna-se viável a proposição de estratégias de subversão e práticas micropolíticas enquanto linhas de fuga que convergem com o conceito de Multidão, relida como insurgência contrafarmacopornográfica de desestabilização capitalística. (shrink)

Carlo Colombo è un teologo italiano, che insegnò a Venegono (diocesi di Milano) dal 1935 al 1965. Egli promosse un incontro tra il tomismo e le nuove correnti teologiche, ispirate a Blondel e al rinnovamento neo-patristico, cercando di salvaguardare sia l'oggettività della conoscenza concettuale, sia l'importanza dell'affettività e della ricerca di felicità che animano il soggetto umano. Il suo pensiero ha contribuito alla formazione di don Luigi Giussani, fondatore del movimento ecclesiale di Comunione e Liberzazione.

The article intends to analyse the problem of the coexistence of opposite and alternative “comprehensive doc- trines” in today's Western society, on the basis of a comparison between the thought of Schmitt, Böckenförde, Habermas, Rawls and Charles Taylor. In this regard the article proposes a possible solution to avoid, on the one hand, the intolerant goal of a total homogeneity, and on the other a naive and aproblematic acceptance of a relativistic multiculturalism.

A tese da mente estendida alega que ao menos alguns processos cognitivos se estendem para além do cérebro do organismo no sentido de que eles são constituídos por ações realizadas por esse organismo no ambiente ao seu redor. Um movimento mais radical seria alegar que ações sociais realizadas pelo organismo poderiam pelo menos constituir alguns dos seus processos cognitivos. Isso pode ser chamando de tese da mente socialmente estendida. Baseando-me na noção de affordance tal como ela foi desenvolvida na (...) tradição da psicologia ecológica, eu defendo que a percepção se estende ao meio ambiente. Então, apoiado no fenômeno da atenção conjunta, eu estendo a noção de affordance para encorporar affordances sociais. Assim, a percepção pode, em algumas situações, ser também estendida socialmente. (shrink)

O presente artigo pretende abordar o conceito de trágico, entendido como elemento principal ou elemento orquestrador do projecto nietzschiano em busca de uma determinação para uma nova forma de existência estética. Objectivo do autor é, pois, em primeiro lugar, explicitar o sentido da nova existência estética tal como Nietzsche, pela mão de Zaratustra, imputa à figura do Übermensch, o qual estabelece um projecto de justificação estética; em segundo lugar, trata-se de mostrar que o conceito de 'trágico'está estreitamente relacionado com o (...) conceito metafísico de 'eterno retorno'de tal modo que isso pretende, por um lado, ultrapassar a dimensão determinada da vida humana em algo maior ou melhor, e, por outro, visa a completa realização da vida humana que pode ser repetida, salientando que este movimento de repetição afirma o retorno dionisíaco do trágico. Objectivo do autor do artigo é, assim, provar que o projecto nietzschiano anuncia o Übermensch como uma nova forma de existência estética, ao mesmo tempo que recupera os conceitos de 'trágico' e 'dionisíaco', conceitos estes que animam a obra Die Geburt der Tragödie. Consequentemente, trata-se de ver até que ponto o Übermensch está afirmado como objectivo necessário e primário neste projecto, o qual permanece, contudo, uma herança enigmática em que nos deixa a filosofia de Nietzsche. /// The present article presents a brief approach to the concept of the 'tragic' understood as a main element or a conducting element in the Nietzschean project that searches for a determination of a new form of aesthetic existence. The author aims, thus, at two things: first, to explicit the meaning of this new aesthetic existence that Nietzsche, by the hand of Zarathustra, imputes to the figure of the Übermensch, which establishes a project of aesthetic justification; secondly, to show that the concept of the 'tragic' is closely related to the metaphysical concept of the 'eternal return' in such a way that it purposes, on the one hand, to surpass a determined dimension of human life into something bigger or better, and, on the other, to bring about a complete realisation of human life that can be repeated, so that the movement of repetition qffirms the dionysiac return of the tragic. The goal of the article is, moreover, to prove that the Nietzschean project announces the Übermensch as a new form of aesthetic existence while recovering the main concepts of 'tragic' and 'dionysiac', concepts that animate the book Die Geburt der Tragödie. Therefore, we shall see how the Ubermensch is placed as a necessary and prime objective in this project, which remains part of the enigmatic legacy with which Nietzsche's philosophy leaves us. (shrink)

I processi di transizione post-conflitto pongono questioni prominenti per l’agenda politica globale. Si pensi, per esempio, alla transizione democratica in Sud Africa dopo la fine dell’Apartheid o alla ricostruzione politica dei paesi facenti parte dell’ex-Jugoslavia all’indomani delle guerre dei Balcani. Quali principi normativi dovrebbero informare tali processi? Questa domanda è al cuore del crescente dibattito sulla “giustizia transizionale”. Questo dibattito si è concentrato principalmente sulla rettificazione delle ingiustizie occorse a causa dei torti perpetrati e subiti dalle parti coinvolte. Di conseguenza, (...) la giustizia è stata tipicamente concepita come una proprietà di esiti distributivi di diritti e opportunità. I processi di transizione post-conflitto sono giusti nella misura in cui sono in grado di condurre a tali esiti. Un simile approccio orientato agli esiti è capace di rendere conto di dimensioni morali, animate da preoccupazioni di giustizia e/o pacificazione, che dovrebbero certamente figurare nella caratterizzazione e valutazione normativa dei processi di transizione. Tuttavia, esso rischia di perdere di vista un’altra dimensione egualmente rilevante che riguarda le qualità inerenti ai processi di transizione stessi. Per illuminare questa dimensione, vorrei portare l’attenzione su di una diversa idea di giustizia che riguarda le proprietà inerenti alle interazioni tra persone; la giustizia nelle interazioni. La tesi che sosterrò è che le procedure costitutive dei processi di transizione post-conflitto non dovrebbero essere disegnate con la sola o prioritaria preoccupazione di condurre le parti a un consenso o compromesso su di un accordo capace di rettificare le ingiustizie perpetrate e subite. È anche necessario che questi processi siano strutturati in modo da consentire alle parti di reinterpretare il loro conflitto come un problema condiviso, che richiede l’instaurazione di dinamiche d’interazione cooperative capaci di realizzare forme di trattamento inerentemente giuste delle loro pretese reciproche. (shrink)

Il superamento del carcere in prospettiva reale.

Le dinamiche di rapina della globalizzazione nei confronti dei diritti ed esplosione di insorgenze globali.

Teatro di senso, razionalità e categorie della lotta armata.

Linguaggio, etica, verità e mondo da Wittgenstein a noi.

Potere, conflitto, globalizzazione. Poteri globali contro conflitti globali.

Frammenti della poesia e della poetica di Alda Merini.

Intorno e oltre l'itinerario culturale di Gaetano Vardaro.

La fascinazione dell'economia noetica e le seduzioni del potere.

Il feticismo finanziaro che si abbina al feticismo della merce, erodendo i diritti e la libertà.

La fitta trama di relazioni e contraddizioni tra sviluppo e sottosviluppo, emarginazione e marginalità, controllo e conflitto.

I meccanismi di produzione della guerra durante la pace e il circolo chiuso vittima/carnefice gestito dal potere.

Lavoro e diritti dalla Costituzione alla "Riforma Fornero".

Le trasformazioni del lavoro e della produzione tra gli anni Settanta e gli Ottanta, con particolare riferimento ai temi della conoscenza, del senso e della soggettività.

I muri mentali e fisici che ci separano e contrappongono all'Altro.

L'esperienza del naufragio nella storia di Napoli.

Presentazione del primo numero di "Società e conflitto - Rivista semestrale di storia, cultura e politica".

La nuova conflittualità tra movimenti e poteri globali: in memoria di Carlo Giuliani.

L'Altro nel deserto del potere: l'azzeramento del dono.

Lavoro e i diritti nei proccessi della produzione/riproduzione sociale.

Reinterrogando due categorie chiave del pensiero politico occidentale.

La crisi delle relazioni internazionali all'alba del XXI secolo e l'intreccio di politica e guerra per la salvaguardia dei poteri globali.

La città vivente sotto le ombre e le macerie dell'estraneazione.

Le architetture della lotta armata e le domande di Antigone.

Un'analisi critica del meridionalismo dagli anni Cinquanta ai Novanta.

Dai movimetni del '68 alla mobilitazione mondo.

Il concetto di rivoluzione e di conflitto in Marx.

Sconfinare nei territori della letteratura, del potere e della libertà.

Per una sociologia dell'Altro nell'orizzonte del dono.

Spazio e poetica, a partire da Gaston Bachelard.

Tracce di noi in un'epoca che dissolve il vivente.

Rapina dei diritti e compressione della democrazia.