In this interview, the italian philosopher Antonio Negri reports about his book Empire, written with Michael Hardt, edited in the 2000 and considered one of the most important contributions in the contemporary political theory. Negri narrates the context in which the book was born and discusses some of the principal critiques addressed to his thought.
This is a sequel to our dialogue "Che cosa c'è e che cos'è (2003), focusing on the interplay between what there is and what there could be—between actuality and possibility—from the perspective of Hylas (here: the realist philosopher) and from the perspective of Philonous (here: the conventionalist anti-realist).
Sono passati poco più di trent'anni da quando, a Madrid e successivamente a Locarno, Bobbio tenne la relazione dal titolo Il futuro della democrazia, poi pubblicata in volume insieme ad altri scritti sugli stessi temi. Nella sua relazione, Bobbio rifletteva su problemi e speranze delle democrazie reali, delineando sei «promesse non mantenute» della democrazia attraverso cui analizzare il divario tra i princìpi ideali alla base di essa e la loro necessariamente imperfetta applicazione alla «rozza materia» della realtà politica e (...) sociale. In questo articolo mi propongo di ripercorrere le sei «promesse mancate» che Bobbio enucleava nel 1984, al fine di riflettere sugli avanzamenti e gli arretramenti che a distanza di trent'anni sono ravvisabili nelle odierne democrazie, come anche per mettere a tema le speranze e le preoccupazioni che, rispetto a queste ultime, oggi potremmo e dovremmo nutrire. (shrink)
In this study we examine how different organizations communicate their commitments to sustainability and corporate social responsibility on their websites, and the different ways stakeholders could interpret this communication. We do this by examining several case studies and reflecting on those cases with the help of a theoretical framework. Our main findings are that there is a growing concern amongst stakeholders regarding environmental values and that unsubstantiated sustainability claims issued in corporate publicity can be interpreted as greenwashing. We identify a (...) conflict between goals of growth versus environmental sustainability in some of the cases. We also discover that organizations appear to be more transparent with their intentions by communicating their environmental values based on firm-serving motives rather than public-serving ones. (shrink)
L’articolo si propone di chiarire uno dei punti oscuri della biografia di Giordano Bruno. Nel 1571 il Capitolo generale dei Domenicani di Roma lo assegnò come studente formale allo Studio di Andria. Secondo i suoi più importanti biografi, il Nolano non ci sarebbe mai andato. Attraverso l’accurata analisi dei documenti relativi al corso di studi, e il riscontro delle citazioni contenute in alcune opere, l’ipotesi che Bruno abbia soggiornato ad Andria per circa un anno appare, invece, estremamente probabile. The article (...) tries to clarify one of the obscure points of Giordano Bruno’s biography. In 1571 the General Chapter of the Dominicans in Rome assigned him, as a formal student, to the Study of Andria. According to his most important biographers, the Nolan never went there. However, through the careful analysis of the documents relating to his course of studies, and the comparison of the quotations contained in some of his works, the hypothesis that Bruno stayed in Andria for about a year appears extremely probable. (shrink)
Alcuni anni fa, ho raggiunto il punto in cui di solito posso dire dal titolo di un libro, o almeno dai titoli dei capitoli, quali tipi di errori filosofici saranno fatti e con quale frequenza. Nel caso di opere nominalmente scientifiche queste possono essere in gran parte limitate a determinati capitoli che sono filosofici o cercanodi trarre conclusioni generali sul significato o sul significato a lungoterminedell'opera. Normalmente però le questioni scientifiche di fatto sono generosamente intrecciate con incomprodellami filosofici su (...) ciò che questi fatti significano. Le chiare distinzioni che Wittgenstein ha descritto circa 80 anni fa tra le questioni scientifiche e le loro descrizioni da parte di vari giochi linguistici sono raramente prese in considerazione, e quindi si è alternativamente stupiti dalla scienza e costerghi per la sua analisi incoerente. Così è con questo volume. Se si vuole creare una mente più o meno come la nostra, è necessario avere una struttura logica per la razionalità e la comprensione dei due sistemi di pensiero (teoria del doppio processo). Se si vuole filosofare su questo, bisogna capire la distinzione tra le questioni scientifiche di fatto e la questione filosofica di come funziona il linguaggio nel contesto in questione, e di come evitare le insidie del riduzionismo e dello scientismo, ma Kurzweil, come la maggior parte degli studenti di comportamento, è in gran parte all'oscuro. Egli è incantato da modelli, teorie e concetti, e dalla voglia di spiegare, mentre Wittgenstein ci ha mostrato che dobbiamo solo descrivere, e che le teorie, i concetti, ecc., sono solo modi di usare il linguaggio (giochi linguistici) che hanno valore solo nella misura in cui hanno un test chiaro (clear truthmakers, o come John Searle (il critico più famoso di AI) ama dire, chiare condizioni di soddisfazione (COS)). Ho cercato di dare un inizio su questo nei miei scritti recenti. Coloro che desiderano un quadro aggiornato completo per il comportamento umano dalla moderna vista a due systems possono consultare il mio libro 'La struttura logica della filosofia, psicologia, mente e il linguaggio in Ludwig Wittgenstein e John Searle' 2nd ed (2019). Coloro che sono interessati a più dei miei scritti possono vedere 'Talking Monkeys--Filosofia, Psicologia, Scienza, Religione e Politica su un Pianeta Condannato--Articoli e Recensioni 2006-2019 3rd ed (2019) e Suicidal Utopian Delusions in the 21st Century 5th ed (2019) . (shrink)
Alcuni anni fa, ho raggiunto il punto in cui di solito posso dire dal titolo di un libro, o almeno dai titoli dei capitoli, quali tipi di errori filosofici saranno fatti e con quale frequenza. Nel caso di opere nominalmente scientifiche queste possono essere in gran parte limitate a determinati capitoli che sono filosofici o cercanodi trarre conclusioni generali sul significato o sul significato a lungoterminedell'opera. Normalmente però le questioni scientifiche di fatto sono generosamente intrecciate con incomprodellami filosofici su (...) ciò che questi fatti significano. Le chiare distinzioni che Wittgenstein ha descritto circa 80 anni fa tra le questioni scientifiche e le loro descrizioni da parte di vari giochi linguistici sono raramente prese in considerazione, e quindi si è alternativamente stupiti dalla scienza e costerghi per la sua analisi incoerente. Così è con questo volume. Se si vuole creare una mente più o meno come la nostra, è necessario avere una struttura logica per la razionalità e la comprensione dei due sistemi di pensiero (teoria del doppio processo). Se si vuole filosofare su questo, bisogna capire la distinzione tra le questioni scientifiche di fatto e la questione filosofica di come funziona il linguaggio nel contesto in questione, e di come evitare le insidie del riduzionismo e dello scientismo, ma Kurzweil, come la maggior parte degli studenti di comportamento, è in gran parte all'oscuro. Egli è incantato da modelli, teorie e concetti, e dalla voglia di spiegare, mentre Wittgenstein ci ha mostrato che dobbiamo solo descrivere, e che le teorie, i concetti, ecc., sono solo modi di usare il linguaggio (giochi linguistici) che hanno valore solo nella misura in cui hanno un test chiaro (clear truthmakers, o come John Searle (il critico più famoso di AI) ama dire, chiare condizioni di soddisfazione (COS)). Ho cercato di dare un inizio su questo nei miei scritti recenti. Coloro che desiderano un quadro aggiornato completo per il comportamento umano dalla moderna vista a due systems possono consultare il mio libro 'La struttura logica della filosofia, psicologia, mente e il linguaggio in Ludwig Wittgenstein e John Searle' 2nd ed (2019). Coloro che sono interessati a più dei miei scritti possono vedere 'Talking Monkeys--Filosofia, Psicologia, Scienza, Religione e Politica su un Pianeta Condannato--Articoli e Recensioni 2006-2019 3rd ed (2019) e Suicidal Utopian Delusions in the 21st Century 5th ed (2019) . (shrink)
Jürgen Habermas ha dedicato più di trent’anni dei suoi studi alle scienze sociali al fine di definire, attraverso la ricostruzione delle tradizioni di pensiero in esse presenti, un quadro teorico di riferimento che orienti i programmi della ricerca storico-sociale. Al pari dei grandi classici del pensiero sociologico, egli ha cercato di affrontare i “problemi della società nel suo insieme” esplicitando gli assunti, i metodi e gli obiettivi della teoria sociale come presupposto indispensabile per un’indagine che ampli i confini disciplinari (...) della sociologia, da un lato, alla riflessione filosofica, dall’altro alla ricerca storiografica. Nel lungo itinerario della sua formazione scientifica questo programma rappresenta il filo conduttore nell’analisi dei “sistemi culturali”, dei “sistemi sociali”, dei “sistemi della personalità” e, soprattutto, nella “teoria dell’evoluzione sociale”, dalla ricostruzione delle condizioni necessarie alla genesi antropologica delle forme socio-culturali di vita – l’“ominizzazione” – sino all’esame della logica e della dinamica di sviluppo delle “formazioni sociali” che egli suddivide in primitive, tradizionali, moderne e contemporanee. Nella Postfazione all’edizione italiana di Profili politico-filosofici (2000), una raccolta che contiene scritti di quarantacinque anni di studi (1953-1998), Leonardo Ceppa sottolinea i due aspetti essenziali dell’opera di Habermas: “la coerenza teorica” e il “carattere assimilatorio”. Habermas non è un pensatore “rivoluzionario” ma un “riformista” che, ricorrendo a un’immagine ingegneristica, all’isolamento del “pensiero che scava fossati” preferisce “costruire ponti” tra i campi del sapere. Questa ricerca si segnala per il tentativo di recepire criticamente le acquisizioni specialistiche delle scienze sociali e della filosofia finalizzando questa tensione apprenditiva alla costruzione di un quadro generale. Nato dai nostri colloqui seminariali, di cui mantiene la forma dialogica dei “turni di parola”, il presente volume focalizza lo sguardo sulle società contemporanee – ripercorrendone la struttura, le sfide presenti e gli scenari futuri – e sulla funzione sociale della sociologia. Ne scaturisce un’indagine di fenomeni fondamentali per comprendere le trasformazioni della modernità: la modernizzazione, il capitalismo organizzato, lo stato sociale, la democrazia politica, la diversità culturale, l’opinione pubblica nell’epoca dei media, la globalizzazione, la crisi ecologica, le disuguaglianze mondiali, i conflitti nazionalistici, il terrorismo islamico, la secolarizzazione, l’ingegneria genetica, l’integrazione europea e la politica mondiale. Nel riordinare i temi sociologici da lui proposti abbiamo cercato di sistemare l’analisi delle società contemporanee a un livello che non si accomodi sul piano dei commenti troppo facili che gli intellettuali, i politici e la gente comune amano fare sull’attualità e che, mantenendo una visione d’insieme sull’opera, chiarisca il testo e i suoi punti ciechi. Il volume si propone come uno strumento di lavoro che accompagni a una lettura critica. Sullo sfondo rimane la domanda se Habermas riesca davvero a conseguire, nei suoi itinerari attraverso la “storia delle idee”, la coerenza logica e la profondità d’indagine necessarie a “sistematizzare” le ricerche delle scienze sociali. Alcune perplessità avvalorate dal confronto con i testi e con la letteratura critica ci hanno suggerito di riservare ai problemi metodologici uno studio specifico che chiarisca il concetto di “scienza ricostruttiva” e ne illustri le applicazioni nell’ambito delle teorie della riproduzione culturale, della socializzazione e dell’evoluzione delle formazioni sociali – uno studio le cui linee sono solo anticipate nell’Introduzione. Il programma di ricerca e la sua recezione critica, relativamente agli assunti della teoria dell’evoluzione sociale. Riprendendo una felice espressione di Karl Popper, ci auguriamo di aver raggiunto la chiarezza argomentativa e la semplicità linguistica dovuta al lettore, confidando nella “cooperazione amichevole-ostile di molti scienziati”. (shrink)
"Siamo come lucciole che hanno disimparato a illuminare e che prima si sono messe a girare attorno alla lanterna magica dell'ideale ascetico e ora attorno alle insegne pubblicitarie al neon. Lucciole che hanno scordato d’avere una potenzialità di orientatività preziosa nel proprio sistema affettivo" (G. Cusinato, La totalità incompiuta, Milano 2008, 314). Che cos'è una persona? Come si costituisce concretamente l'identità personale? Che rapporto c'è fra identità personale e identità psichica? C'è coincidenza fra persona e homo sapiens? La persona è (...) ancora oggi, nonostante tutto, al centro del dibattito filosofico, sociologico, giuridico e bioetico, eppure la sua dimensione sembra sfuggire continuamente alle reti concettuali e alle categorie epistemologiche della scienza. In questo lavoro si propone una fenomenologia della persona a partire dal confronto con la teoria dei sistemi autopoietici di Maturana e Varela e dei sistemi sociali di Luhmann, mettendo in luce che la persona non può essere considerata un sistema autopoietico. La persona si delinea piuttosto come un sistema excentrico che si costituisce mediante l'esecuzione dell'atto. Questa prospettiva viene esplorata attraverso un dialogo serrato con l'antropologia filosofica tedesca, la stessa che all'inizio del Novecento mette in luce che l'uomo non ha un'essenza precostituita e proprio per questo necessita di un processo di Bildung. L'antropologia filosofica di Scheler e Plessner nasce nella Germania degli anni Venti in un periodo ancora fluido in cui l'eclissi delle tradizionali concezioni dell'uomo non aveva ancora lasciato il posto alla cristallizzazione totalitaria dell'uomo di massa che si sarebbe imposta negli anni Trenta. (shrink)
La ricerca empirica nelle scienze cognitive può essere di supporto all’indagine filosofica sullo statuto ontologico e epistemologico dei concetti mentali, ed in particolare del concetto di credenza. Da oltre trent’anni gli psicologi utilizzano il test della falsa credenza per valutare la capacità dei bambini di attribuire stati mentali a se stessi e a agli altri. Tuttavia non è stato ancora pienamente compreso né quali requisiti cognitivi siano necessari per passare il test né quale sia il loro sviluppo. In questo (...) articolo analizzo l’impatto della funzione esecutiva e delle abilità linguistiche per la capacità di passare il test della falsa credenza. Suggerisco che tale abilità dipende dall’acquisizione di un nuovo formato rappresentazionale per codificare la falsità degli stati mentali altrui. I dati in nostro possesso non permettono tuttavia di precisare la natura di tale formato. (shrink)
All'inizio degli anni '90 nella pubblicistica tedesca emerge la tendenza a decretare la fine politica dell’istituzione partito. Tipicamente, il partito viene presentato come un dinosauro della democrazia ormai incapace di assolvere alle sue funzioni tipiche o come piovra infiltratasi illegittimamente in ogni ambito della vita civile. La tesi di quest’articolo è che, al contrario, i partiti tedeschi abbiano dimostrato una forte reattività alle mutate circostanze nazionali e internazionali e che siano riusciti a mantenere il loro tipico ruolo funzionale di (...) mediatore, rappresentante ed amministratore degli interessi degli elettori. (shrink)
Sono ormai parecchi anni, credo una decina, che Guido del Giudice ha intrapreso l’opera di raccontarci e definirci meglio l’opera di Giordano Bruno. Il suo lavoro di difesa e diffusione della nolana filosofia è iniziato con un sito internet, divenuto vero centro di approdo e raccordo per studiosi e appassionati.
Il pensiero di Hans Jonas è comunemente inteso nel segno di una netta reazione all’interpretazione gnostica del sé e del mondo. Egli si dedicò allo studio della gnosi dalla metà degli anni venti fino al secondo dopoguerra, e il frutto delle sue ricerche è raccolto nei due volumi di Gnosi e spirito tardoantico (1934, 1964). Questa lettura polemica della sua filosofia è davvero in grado di rendere conto dei rapporti che la proposta jonasiana, come filosofia della biologia e etica (...) della responsabilità, intrattiene con le strutture caratteristiche del mito gnostico? Attraverso una approfondita analisi de Il concetto di Dio dopo Auschwitz, momento nel quale l’approccio unitario della filosofia jonasiana è più evidente, possono essere ritrovati i segni di un confronto positivo con la gnosi. Anche i caratteri del pensiero gnostico, dunque, concorrono a guidare la ricerca di Hans Jonas verso i temi propri della sua riflessione matura. (shrink)
Negli ultimi quindici anni la letteratura filosofico-linguistica ha registrato un rinnovato interesse per i meccanismi di implicatura, specialmente del tipo scalare. In buona parte, l’interesse stato suscitato dall’emergere di una prospettiva grammaticale, secondo la quale i fenomeni di implicatura scalare sarebbero conseguenza di un meccanismo interpretativo incassato nella logica delle lingue naturali, e quindi riferibile al componente semantico dell’architettura cognitiva umana. L’obiettivo di questo testo fornire una presentazione di alcuni tra gli argomenti che hanno motivato l’emergere della prospettiva grammaticale. (...) Inizieremo, con una descrizione del fenomeno di implicatura scalare, sostanzialmente condivisa dai fautori delle diverse prospettive. Quindi, approfondiremo la nostra comprensione del fenomeno, pre- sentando alcuni punti fermi della prospettiva pragmaticista, e mostrandone i punti di debolezza individuati dai fautori della prospettiva grammaticale. Infine, presenteremo la prospettiva grammaticale, presentando da una parte i vantaggi che questo approccio presenta rispetto alla prospettiva pragmaticista, e dall’altra discutendo le sfide che attendono questa nuova prospettiva. (shrink)
Dalle filosofie penali di fine Ottocento alla parabola del carcerario nel Novecento. Dalla discussione all'Assemblea Costituente alla riforma penitenziaria del 1975 e alle successive riforme e controriforme degli anni '80 e '90, fino alla deriva neoliberista del securitarismo.
The paper aims to single out and clarify some causal connections between theconcomitant growth of depressive phenomena, not only in the strict clinicalsense, and the establishment of the new capitalist model, which has taken place in Western countries from the early seventies until today. As well as onthe mechanism of labour market flexibility, the essay dwells in particular onthe paradoxical dynamics of the ethical and moral ideals of the newideological configuration. Finally, the paper will also use the category of hegemony (...) to offer some theoretical instruments directed at reactivating theemancipatory potentials frustrated by social suffering of a depressive and regressive nature. Il saggio mira a individuare e delucidare alcuni nessi causali tra il concomitante incremento dei fenomeni depressivi, non solo in senso strettamente clinico, e l’affermazione del nuovo modello capitalistico avvenuto nei paesi occidentali dai primi anni settanta ad oggi. Oltre che sul meccanismo della flessibilità del mercato del lavoro, si insiste in particolare sulle dinamiche paradossali delle istanze etiche e morali della nuova configurazione ideologica. Ricorrendo anche alla categoria di egemonia, vengono da ultimo approntati degli strumenti teorici finalizzati a riattivare i potenziali emancipativi frustrati nella sofferenza sociale di natura depressiva e regressiva. (shrink)
Nel 'Godel's Way' tre eminenti scienziati discutono questioni come l'indecidibilità, l'incompletezza, la casualità, la computabilità e la paracoerenza. Affronto questi problemi dal punto di vista di Wittgensteinian che ci sono due questioni fondamentali che hanno soluzioni completamente diverse. Ci sono le questioni scientifiche o empiriche, che sono fatti sul mondo che devono essere studiati in modo osservante e filosofico su come il linguaggio può essere usato in modo intelligibilmente (che include alcune domande in matematica e logica), che devono essere decise (...) cercando un modo in cui usiamoeffettivamente le parole in particolari contesti. Quando arriviamo a sapere su quale gioco di lingua stiamo giocando, questi argomenti sono visti come domande scientifiche e matematiche ordinarie come tutti gli altri. Le intuizioni di Wittgenstein sono state raramente eguagliate e mai superate e sono pertinenti oggi come lo erano 80 anni fa, quando ha dettato i Libri Blu e Marrone. Nonostante le sue mancanze - in realtà una serie di note piuttosto che un libro finito - questa è una fonte unica del lavoro di questi tre famosi studiosi che hanno lavorato ai bordi sanguinanti della fisica, della matematica e della filosofia per oltre mezzo secolo. Da Costa e Doria sono citati da Wolpert (vedi sotto o i miei articoli su Wolpert e la mia recensione di 'I limiti esterni della ragione' di Yanofsky) dal momento che hanno scritto sul calcolo universale, e tra i suoi numerosi successi, Da Costa è un pioniere della paracoerenza. Coloro che desiderano un quadro aggiornato completo per il comportamento umano dalla moderna vista a due systems possono consultare il mio libro 'La struttura logica dellafilosofia, psicologia, Mind e il linguaggio in Ludwig Wittgenstein e John Searle' 2nd ed (2019). Coloro che sono interessati a più dei miei scritti possono vedere 'TalkingMonkeys--Filosofia, Psicologia, Scienza, Religione e Politica su un Pianeta Condannato--Articoli e Recensioni 2006-2019 3rd ed (2019) e Suicidal Utopian Delusions nel 21st Century 4th ed (2019) . (shrink)
Sono molto abituato a libri strani e persone speciali, ma Hawkins si distingue per il suo uso di una semplice tecnica per testare la tensione muscolare come chiave per la "verità" di qualsiasi tipo di affermazione di sorta, cioè, non solo per se la persona che viene testata ci crede, ma se è davvero vero! Ciò che è ben noto è che le persone mostreranno risposte fisiologiche e psicologiche automatiche, inconscie, a qualsiasi cosa siano esposte: immagini, suoni, tatto, odori, idee, (...) persone. Quindi, la lettura muscolare per scoprire i loro veri sentimenti non è affatto radicale, a differenza di usarlo come un bastone dousing (più lettura muscolare) per fare "scienza paranormale". Hawkins descrive l'uso di diminuire la tensione nei muscoli di un braccio in risposta ad aumenti del carico cognitivo causando così il braccio a cadere in risposta alla pressione costante delle dita di qualcuno. Sembra inconsapevole che c'è un vasto e vasto sforzo di ricerca in psicologia sociale a cui si fa riferimento come "cognizione implicita", "automaticità" ecc., e che il suo uso della "cinesiologia" è una piccola sezione. Oltre al tono muscolare (usato raramente) gli psicologi sociali misurano l'EEG, la risposta galvanica della pelle e più frequentemente le risposte verbali a parole, frasi, immagini o situazioni che variano da secondi a mesi dopo lo stimolo. Molti, come Bargh e Wegner, prendono i risultati per significare che siamo automi che imparano e agiscono in gran parte senza consapevolezza tramite S1 (sistema automatizzato 1) e molti altri come Kihlstrom e Shanks dicono che questi studi sono imperfetti e siamo creature di S2 (sistema deliberativo 2). Anche se Hawkins sembra non avere idea, come in altre aree della psicologia descrittiva del pensiero di ordine superiore, la situazione per quanto riguarda l'"automaticità" è ancora caotica come lo era quando Wittgenstein descrisse le ragioni della sterilità e della sterilità della psicologia negli anni '30. Tuttavia, questo libro è di facile lettura e alcuni terapisti e insegnanti spirituali possono trovarlo utile. Coloro che desiderano un quadro aggiornato completo per il comportamento umano dalla moderna vista a due systems possono consultare il mio libro 'La struttura logica dellafilosofia, psicologia, Mind e il linguaggio in Ludwig Wittgenstein e John Searle' 2nd ed (2019). Coloro che sono interessati a più dei miei scritti possono vedere 'TalkingMonkeys--Filosofia, Psicologia, Scienza, Religione e Politica su un Pianeta Condannato--Articoli e Recensioni 2006-2019 3rd ed (2019) e Suicidal Utopian Delusions in the 21st Century 4th ed (2019) . (shrink)
Dal momento che Gintis è un economista senior e ho letto alcuni dei suoi precedenti libri con interesse, mi aspettavo qualche più intuizione sul comportamento. Purtroppo, fa le mani morte della selezione di gruppo e della fenomenologia nei pezzi centrali delle sue teorie del comportamento, e questo invalida in gran parte l'opera. Peggio ancora, dal momento che mostra un tale cattivo giudizio qui, mette in discussione tutto il suo lavoro precedente. Il tentativo di resuscitare la selezione di gruppo da parte (...) dei suoi amici ad Harvard, Nowak e Wilson, alcuni anni fa è stato uno dei maggiori scandali della biologia nell'ultimo decennio, e ho raccontato la triste storia nel mio articolo 'Altruismo, Gesù e la fine del mondo: come la Templeton Foundation ha acquistato una cattedra di Harvard e ha attaccato Evolution, Rationality and Civilization - Una recensione di E.O. Wilson 'The Social Conquest of Earth' (2012) e Nowak and Highfield 'SuperCooperators'). A differenza di Nowak, Gintis non sembra essere motivato dal fanatismo religioso, ma dal forte desiderio di generare un'alternativa alle cupe realtà della natura umana, reso facile dalla mancanza (quasi universale) della comprensione della biologia umana di base e dello slateismo in bianco degli scienziati comportamentali, di altri accademici e del pubblico in generale. Gintis attacca giustamente (come ha fatto molte volte prima) economisti, sociologi e altri scienziati comportamentali per non avere un quadro coerente per descrivere il comportamento. Naturalmente, il quadro necessario per comprendere il comportamento è evolutivo. Purtroppo, non riesce a fornire uno se stesso (secondo i suoi molti critici e io concordo), e il tentativo di innestare il cadavere marcio di selezione di gruppo su qualsiasi teoria economica e psicologica che ha generato nei suoi decenni di lavoro, invalida semplicemente il suo intero progetto. Anche se Gintis fa uno sforzo coraggioso per capire e spiegare la genetica, come Wilson e Nowak, è lontano da un esperto, e come loro, la matematica lo acceca alle impossibilità biologiche e, naturalmente, questa è la norma nella scienza. Come Wittgenstein notoriamente ha notato sulla prima pagina di Cultura e Valore "Non esiste una denominazione religiosa in cui l'uso improprio delle espressioni metafisiche è stato responsabile di tanto peccato come ha fatto in matematica." È sempre stato chiaro che un gene che provoca un comportamento che diminuisce la propria frequenza non può persistere, ma questo è il nucleo della nozione di selezione del gruppo. Inoltre, è stato ben noto e spesso dimostrato che la selezione di gruppo riduce solo alla forma fisica inclusiva (selezione dei parenti), che, come ha notato Dawkins, è solo un altro nome per l'evoluzione per selezione naturale. Come Wilson, Gintis ha lavorato in questa arena per circa 50 anni e ancora non l'ha afferrato, ma dopo lo scandalo è rotto, mi ci sono voluti solo 3 giorni per trovare, leggere e capire il lavoro professionale più rilevante, come descritto nel mio articolo. È da capo giro rendersi conto che Gintis e Wilson non sono stati in grado di raggiungere questo obiettivo in quasi mezzo secolo. Discuto gli errori di selezione di gruppo e fenomenologia che sono la norma nel mondo accademico come casi speciali della quasi universale incapacità di comprendere la natura umana che stanno distruggendo l'America e il mondo. Coloro che desiderano un quadro aggiornato completo per il comportamento umano dalla moderna vista a due systems possono consultare il mio libro 'La struttura logica dellafilosofia, psicologia, Mind e il linguaggio in Ludwig Wittgenstein e John Searle' 2nd ed (2019). Coloro che sono interessati a più dei miei scritti possono vedere 'TalkingMonkeys--Filosofia, Psicologia, Scienza, Religione e Politica su un Pianeta Condannato--Articoli e Recensioni 2006-2019 3rd ed (2019) e Suicidal Utopian Delusions nel 21st Century 4th ed (2019) . (shrink)
Dopo mezzo secolo di oblio, la natura della coscienza è ora l'argomento più caldo nelle scienze comportamentali e nella filosofia. A partire dal lavoro pionieristico di Ludwig Wittgenstein negli anni '30 (i libri blu e brown) e dagli anni '50 ad oggi dal suo logico successore John Searle, ho creato la seguente tabella come euristica per promuovere questo studio. Le righe mostrano vari aspetti o modi di studio e le colonne mostrano i processi involontari e i comportamenti volontari (...) che comprendono i due sistemi (processi duali) della struttura logica della coscienza (LSC), che possono anche essere considerati come la struttura logica della razionalità (LSR-Searle), del comportamento (LSB), della personalità (LSP), della realtà (LSOR), dell'intenzionalità (LSI) -il termine filosofico, filosofico la Psicologia Descrittiva della Coscienza (DPC) , la Psicologia descrittiva del Pensiero (DPT) –o meglio, il Linguaggio della Psicologia Descrittiva del Pensiero (LDPT), termini introdotti qui e nei miei altri scritti molto recenti. Coloro che desiderano un quadro aggiornato completo per il comportamento umano dalla moderna vista a due systems possono consultare il mio libro 'La struttura logica dellafilosofia, psicologia, Mind e il linguaggio in Ludwig Wittgenstein e John Searle' 2nd ed (2019). Coloro che sono interessati a più dei miei scritti possono vedere 'Talking Monkeys--Filosofia, Psicologia, Scienza, Religione e Politica su un Pianeta Condannato--Articoli e Recensioni 2006-2019 3rd ed (2019) e Suicidal Utopian Delusions nel 21st Century 4th ed (2019). (shrink)
Una breve rassegna della vita e dell'autobiografia spirituale dell'unico mistico americano Adi Da (Franklin Jones). L'adesivo sulla copertina di alcune edizioni dice 'L'autobiografia spirituale più profonda di tutti i tempi' e questo potrebbe essere vero. Ho 70 anni e ho letto molti libri di insegnanti spirituali e sulla spiritualità, e questo è uno dei più grandi. Certamente, è by lontano il resoconto più completo e piùchiaro del processo di illuminazione che abbia mai visto. Anche se non hai alcun interesse (...) nel più affascinante di tutti i processi psicologici umani, è un documento incredibile che rivela molto sulla religione, lo yoga e la psicologia umana e sonda le profondità e i limiti delle possibilità umane. Lo descrivo in dettaglio e paragono il suo insegnamento a quello del mistico indiano contemporaneo Osho. Coloro che desiderano un quadro aggiornato completo per il comportamento umano dalla moderna vista a due systems possono consultare il mio libro 'La struttura logica dellafilosofia, psicologia, Mind e il linguaggio in Ludwig Wittgenstein e John Searle' 2nd ed (2019). Coloro che sono interessati a più dei miei scritti possono vedere 'TalkingMonkeys--Filosofia, Psicologia, Scienza, Religione e Politica su un Pianeta Condannato--Articoli e Recensioni 2006-2019 3rd ed (2019) e Suicidal Utopian Delusions in the 21st Century 4th ed (2019) . (shrink)
Questo non è un libro perfetto, ma è unico, e se scorri le prime 400 pagine o giù di lì, le ultime 300 (circa 700) sono un buon tentativo di applicare ciò che è noto sul comportamento ai cambiamenti sociali nella violenza e nelle maniere nel tempo. L'argomento di base è: come fa la nostra genetica a controllare e limitare il cambiamento sociale? Sorprendentemente non riesce a descrivere la natura della selezione dei parenti (idoneità inclusiva) che spiega gran parte della (...) vita sociale animale e umana. Egli manca anche (come quasi tutti) manca di un quadro chiaro per descrivere la struttura logica della razionalità (termine preferito di John Searle) che preferisco chiamare la Psicologia descrittiva del Pensiero dell'Ordine Superiore (DPHOT). Avrebbe dovuto dire qualcosa sui molti altri modi di abusare e sfruttare le persone e il pianeta, dal momento che questi sono ora molto più gravi da rendere quasi irrilevanti altre forme di violenza. Estendere il concetto di violenza per includere leconseguenze globali a lungoterminedella replicazione dei geni diqualcuno, e avere una comprensione della natura di come funziona l'evoluzione (cioè la selezione dei parenti) fornirà una prospettiva molto diversa sulla storia, gli eventi attuali e come le cose probabilmente andranno nei prossimi centinaia di anni. Si potrebbe iniziare notando che la diminuzione della violenza fisica nel corso della storia è stata abbinata (e resa possibile) dallo stupro spietato in costante aumento del pianeta (cioè dalla distruzione del futuro del proprio discendente).’ Pinker (come la maggior parte delle persone) è spesso distratto dalle superficialità della cultura quando è la biologia che conta. Guarda le mie recenti recensioni di Wilson 'The Social Conquest of Earth' e 'SuperCooperators' di Nowak e Highfield qui e in rete per un breve riassunto della vacuità del 'vero altruismo'(selezione di gruppo), e l'operazione di selezione dei parenti e l'inutilità e la superficialità di descrivere il comportamento in termini culturali. Questo è il classico problema della natura/nutrimento e la natura vince nutrita --infinitamente. Ciò che conta veramente è la violenza fatta sulla terra dall'incessante aumento della popolazione e della distruzione delle risorse (a causa della medicina e della tecnologia e della repressione dei conflitti da parte della polizia e dei militari). Circa 200.000 persone in più al giorno (un altro Las Vegas ogni 10 giorni, un'altra Los Angeles ogni mese), le 6 tonnellate o giù di lì di pisolino che vanno in mare / persona / anno – circa l'1% del totale del mondo che scompare ogni anno, ecc. significa che se qualche miracolo accadrà la biosfera e la civiltà crollerà in gran parte durante i prossimi due secoli, e ci sarà fame, violenza e violenza di ogni tipo su scala impressionante. Le maniere, le opinioni e le tendenze delle persone a commettere atti violenti non hanno alcuna importanza a meno che non possano fare qualcosa per evitare questa catastrofe, e non vedo come ciò accadrà. Non c'è spazio per gli argomenti, e nessun punto sia (sì io sono un fatalista), quindi mi limiterò a fare alcuni commenti come se fossero fatti. Non immaginate di avere un'informazione personale nel promuovere un gruppo a spese degli altri. Io sono 78, nonhanno discendenti e non hanno parenti stretti e non si identificano con alcun gruppo politico, nazionale o religioso e considerano quelli a cui appartengo di default come ripugnanti come tutti gli altri. I genitori sono i peggiori nemici della vita sulla Terra e, tenendo la vista generale delle cose, le donne sono violente come gli uomini se si considera il fatto che la violenza delle donne (come la maggior parte di quella fatta dagli uomini) è in gran parte fatta al rallentatore, a distanza nel tempo e nello spazio e per lo più effettuata per procura dai loro discendenti e dagli uomini. Sempre più spesso, le donne portano figli indipendentemente dal fatto che abbiano un compagno e l'effetto di impedire a una donna di riprodursi è in media molto maggiore dell'arresto di un uomo, poiché sono il collo di bottiglia riproduttivo. Si può ritenere che le persone e la loro prole meritino riccamente qualsiasi miseria arrivi la loro strada e (con rare eccezioni) i ricchi e famosi sono i peggiori trasgressori. Meryl Streep o Bill Gates o J.K Rowling e ognuno dei loro figli può distruggere 50 tonnellate di suolo ogni anno per generazioni nel futuro, mentre un contadino indiano e il suo possono distruggere 1 tonnellata. Se qualcuno nega che va bene, e ai loro discendenti dico "Benvenuti all'inferno sulla Terra" (WTHOE). Oggi l'accento è sempre posto sui diritti dell'uomo, ma è chiaro che se si vuole che la civiltà abbia una possibilità, le responsabilità umane devono sostituire i diritti umani. Nessuno ottiene diritti senza essere un cittadino responsabile e la prima cosa che ciò significa è ladistruzione ambientalemi nimal. La responsabilità più fondamentale non è quella dei bambini a meno che la vostra società non vi chieda di produrli. Una società o un mondo che permette alle persone di allevare a caso sarà sempre sfruttato dai geni egoisti fino a quando non crolla (o raggiunge un punto in cui la vita è così orribile che non vale la pena di vivere). Se la società continua a mantenerei diritti umani come primari, ai loro discendenti si può dire con fiducia "WTHOE". Coloro che desiderano un quadro aggiornato completo per il comportamento umano dalla moderna vista a due systems possono consultare il mio libro 'La struttura logica dellafilosofia, psicologia, Mind e il linguaggio in Ludwig Wittgenstein e John Searle' 2nd ed (2019). Coloro che sono interessati a più dei miei scritti possono vedere 'Talking Monkeys--Filosofia, Psicologia, Scienza, Religione e Politica su un Pianeta Condannato--Articoli e Recensioni 2006-2019 3rd ed (2019) e Suicidal Utopian Delusions nel 21st Century 4th ed (2019) . (shrink)
È possibile ottenere un rapido riepilogo di questo libro su p 135 o 326. Se non sei all'ora di entrare in funzione sulla psicologiaevolutiva, dovresti prima leggere uno dei numerosi testi recenti con questo termine nel titolo. Uno dei migliori è "Il manuale di psicologia evolutiva" 2nd ed da Buss. Fino a circa 15 anni fa, - spiegazioni di comportamento non sono state spiegazioni dei processi mentali a tutti, ma piuttosto vaghe e in gran parte inutili descrizioni di ciò (...) che le persone hanno fatto e quello che hanno detto, senza alcuna comprensione del perché. Potremmo dire che le persone si riuniscono per commemorare un evento, lodare Dio, ricevere le sue (o le loro) benedizioni, ecc. , ma niente di tutto questo descrive i processi mentali rilevanti, quindi potremmo dire che sono spiegazioni più o meno nello stesso modo in cui spiega perché una mela cade a terra se diciamo la sua perché l'abbiamo rilasciata, ed è pesante- non c'è nessun meccanismo e nessun potere esplicativo o predittivo. Questo libro continua a chiarire la base genetica del comportamento umano che è stata quasi universalmente ignorata e negata dal mondo accademico, dalla religione, dalla politica e dal pubblico (vedi l'eccellente libro di Pinker ''The Blank Slatè'). La sua affermazione (p3) che non ha senso chiedere se la religione è genetica è sbagliata come la percentuale di variazione di qualsiasi comportamento a causa di geni e ambiente può essere studiata, proprio come lo sono per tutti gli altri comportamenti (vedi ad esempio, Pinker). Il titolo dovrebbe essere "Tentativi preliminari di spiegare alcuni aspetti della religione primitiva",, dal momento che non tratta affatto la coscienza superiore (ad esempio, satori, illuminazione, ecc.) che sono di gran lunga i fenomeni più interessanti e l'unica parte della religione di interesse personale per le persone intelligenti ed istruite nel XXI secolo. Leggendo l'intero libro, non si potrebbe mai immaginare che queste cose esistono. Allo stesso modo, per l'immenso campo della droga e della religione. Manca di un quadro di razionalità e non menziona i due sistemi di visione di pensiero che è ora così produttivo. Perché èis suggerisco i miei documenti recenti. Tuttavia, il libro ha molto interesse, e nonostante sia datato vale ancora la pena leggere. Coloro che desiderano un quadro aggiornato completo per il comportamento umano dalla moderna vista a due systems possono consultare il mio libro 'La struttura logica dellafilosofia, psicologia, Mind e il linguaggio in Ludwig Wittgenstein e John Searle' 2nd ed (2019). Coloro che sono interessati a più dei miei scritti possono vedere 'TalkingMonkeys--Filosofia, Psicologia, Scienza, Religione e Politica su un Pianeta Condannato--Articoli e Recensioni 2006-2019 3rd ed (2019) e Suicidal Utopian Delusions nel 21st Century 4th ed (2019). (shrink)
Comincio con alcuni commenti famosi del filosofo (psicologo) Ludwig Wittgenstein perché Pinker condivide con la maggior parte delle persone (a causa delle impostazioni predefinite della nostra psicologia innata evoluta) certi pregiudizi sul funzionamento della mente, e perché Wittgenstein offre approfondimenti unici e profondi sul funzionamento del linguaggio, del pensiero e della realtà (che ha visto come più o meno coetantana) non trovati altrove. Ilre è solo riferimento a Wittgenstein in questo volume, che è più sfortunato considerando che era il più (...) brillante e originale analista del linguaggio. Nell'ultimo capitolo, utilizzando la famosa metafora della grotta di Platone, riassume splendidamente il libro con una panoramica di come la mente (linguaggio, pensiero, psicologia intenzionale) – un prodotto di egoismo cieco, moderato solo leggermente da altruismo automatizzato per parenti stretti che trasportano copie dei nostri geni (Inclusive Fitness)- funziona automaticamente, ma cerca di finire in una nota ottimista dandoci la speranza che possiamo comunque impiegare le sue vaste capacità di cooperare e rendere il mondo un posto dignitoso. Pinker è certamente a conoscenza, ma dice poco sul fatto che molto di più sulla nostra psicologia è lasciato fuori di quanto incluso. Tra le finestre della natura umana che vengono lasciate fuori o che richiedono un'attenzione minima ci sono la matematica e la geometria, la musica e i suoni, le immagini, gli eventi e la causalità, l'ontologia (classi di cose o ciò che sappiamo), la maggior parte dell'epistemologia (come lo conosciamo), disposizioni (credenti, pensare, giudicare, intendere ecc.) e il resto della psicologia intenzionale dell'azione, neurotrasmettitori ed espiogeni, stati spirituali (ad esempio, satori e illuminazione, stimolazione e registrazione cerebrale, danni cerebrali e disturbi comportamentali, giochi e sport, teoria delle decisioni (inclusi la teoria dei giochi e l'economia comportamentale), il comportamento animale (molto poco linguaggio ma un miliardo di anni di errori genetici condivisi). Molti libri sono stati scritti su ognuna di queste aree della psicologia intenzionale. I dati di questo libro sono descrizioni, non spiegazioni che mostrano perché i nostri cervelli lo fanno in questo modo o come viene fatto. Come facciamo a sapere di usare le frasi nel loro modo diverso (cioè, conoscere tutti i loro significati)? Questa è la psicologia evolutiva che opera a un livello più elementare – il livello in cui Wittgenstein è più attivo. E c'è una particolare attenzione al contesto in cui vengono usate le parole, un'arena che Wittgenstein ha aperto la strada. Tuttavia, questo è un lavoro classico e con queste precauzioni è ancora ben vale la pena leggere. Coloro che desiderano un quadro aggiornato completo per il comportamento umano dalla moderna vista a due systems possono consultare il mio libro 'La struttura logica dellafilosofia, psicologia, Mind e il linguaggio in Ludwig Wittgenstein e John Searle' 2nd ed (2019). Coloro che sono interessati a più dei miei scritti possono vedere 'TalkingMonkeys--Filosofia, Psicologia, Scienza, Religione e Politica su un Pianeta Condannato--Articoli e Recensioni 2006-2019 3rd ed (2019) e Suicidal Utopian Delusions nel 21st Century 4th ed (2019) . (shrink)
"La gente ripete più e più volte che la filosofia non progredisce davvero, che siamo ancora occupati con gli stessi problemi filosofici come erano i greci. Ma le persone che dicono questo non capiscono perché deve essere così. È perché il nostro linguaggio è rimasto lo stesso e continua a sedurrci a fare le stesse domande. Finché continua ad essere un verbo - per essere - che sembra come se funziona allo stesso modo come "mangiare e bere", fintanto che abbiamo (...) ancora gli aggettivi , identici , , , , , false , , possibile , fino a quando continuiamo a parlare di un fiume di tempo, di una distesa di spazio, ecc. , ecc, la gente continuerà a inciampare sulle stesse difficoltà sconcertanti e si troverà a fissare qualcosa che nessuna spiegazione sembra in grado di chiarire. E per di più, questo soddisfa il desiderio del trascendente, perché, nella misura in cui la gente pensa di poter vedere i limitidella comprensione umana, credono ovviamente chepossano vedere al di là di questi.` ' Questa citazione è di Ludwig Wittgenstein che ha ridefinito la filosofia circa 70 anni fa (ma la maggior parte delle persone deve ancora scoprirlo). Dennett, anche se è stato un filosofo per circa 40 anni, è uno di loro. È anche curioso che sia lui che il suo primo antagonista, John Searle, abbiano studiato sotto famosi Wittgensteinians (Searle con John Austin, Dennett con Gilbert Ryle) ma Searle ha più o meno ottenuto il punto e Dennett no, (anche se si sta ccmute cose per chiamare Searle o Ryle Wittgensteinians). Dennett è un duro determinista (anche se cerca di intrufolarsi nella porta sul retro), e forse questo è dovuto a Ryle, il cui famoso libro - Il concetto di mente (1949) continua ad essere ristampato. Quel libro ha fatto un ottimo lavoro di esorciscazione del fantasma,, ma ha lasciato la macchina. Dennett si diverte a commettere gli errori che Wittgenstein, Ryle (e molti altri da allora) hanno esposto in dettaglio. Il nostro uso delle parole coscienza, scelta, libertà, intenzione, particella, pensiero, determina, onda, causa, accaduto, evento (e così via all'infinito) sono raramente fonte diconfusione, ma non appena lasciamo la vita normale ed entriamo nella filosofia (e qualsiasi discussione staccata dall'ambiente in cui il linguaggio si è evoluto,cioè, regna il contesto esatto in cui le parole avevano significatoilcaos). Come la maggior parte, Dennett manca di un quadro coerente - che Searle ha chiamato la struttura logica della razionalità. Ho ampliato su questo considerevolmente da quando ho scritto questa recensione e i miei articoli recenti mostrano in dettaglio cosa c'è di sbagliato con l'approccio di Dennett alla filosofia, che si potrebbe chiamare Scientismo sugli steroidi. Permettetemi di concludere con un'altra citazione di Wittgenstein-- l'ambizione è la morte del pensiero. Coloro che desiderano un quadro aggiornato completo per il comportamento umano dalla moderna vista a due systems possono consultare il mio libro 'La struttura logica dellafilosofia, psicologia, Mind e il linguaggio in Ludwig Wittgenstein e John Searle' 2nd ed (2019). Coloro che sono interessati a più dei miei scritti possono vedere 'Talking Monkeys--Filosofia, Psicologia, Scienza, Religione e Politica su un Pianeta Condannato--Articoli e Recensioni 2006-2019 3rd ed (2019) e Suicidal Utopian Delusions nel 21st Century 4th ed (2019). (shrink)
Anche se questo volume è un po 'datato, ci sono pochi libri popolari recenti che si occupano specificamente della psicologia dell'omicidio ed è una rapida panoramica disponibile per pochi dollari, quindi ne vale comunque la pena. Non fa alcun tentativo di essere completo ed è un po ' superficiale in alcuni punti, con il lettore che si aspetta di riempire gli spazi vuoti dai suoi molti altri libri e la vasta letteratura sulla violenza. Per un aggiornamento vedere ad esempio, Buss, (...) Il Manuale di Psicologia Evolutiva 2nd ed. V1 (2016) p 265, 266, 270–282, 388–389, 545–546, 547, 566 e Buss, Psicologia Evolutiva 5th ed. (2015) p. 26, 96-97.223, 293-4, 300, 309-312, 410 e Shackelford e Hansen, L'evoluzione della violenza (2014).. È stato tra i migliori psicologi evoluzionisti per diversi decenni e copre una vasta gamma di comportamenti nelle sue opere, ma qui si concentra quasi interamente sui meccanismi psicologici che causano l'omicidio delle singole persone e la loro possibile funzione evolutiva nel SEE (Ambiente dell'adattamento evolutivo, cioè le pianure dell'Africa durante gli ultimi milioni di anni o giù di lì). Gli Buss iniziano notando che, come per altri comportamenti, spiegazioni "alternative" come la psicopatologia, la gelosia, l'ambiente sociale, le pressioni di gruppo, le droghe e l'alcol ecc. non spiegano realmente, poiché rimane la questione del motivo per cui questi producono impulsi omicidi, cioè sono le cause prossipate e non quelle evolutive finali (genetiche). Come sempre, inevitabilmente si riduce alla forma fisica inclusiva (selezione dei parenti), e così alla lotta per l'accesso agli accoppiamenti e alle risorse, che è la spiegazione finale per tutti i comportamenti in tutti gli organismi. I dati sociologici (e il buon senso) chiariscono che i maschi più giovani sono i più propensi ad uccidere. Presenta i suoi e altri dati omicidi provenienti da nazioni industrializzate, e culture tribali, uccisioni aspecifiche conspecifiche in animali, archeologia, dati dell'FBI e la propria ricerca sulle fantasie omicidi delle persone normali. Molte prove archeologiche continuano ad accumularsi di omicidi, tra cui quello di interi gruppi, o di gruppi meno giovani femmine, in epoca preistorica. Dopo aver esaminato i commenti di Buss, presento una brevissima sintesi della psicologia intenzionale (la struttura logica della razionalità), che è ampiamente trattata nei miei molti altri articoli e libri. Coloro che hanno un sacco di tempo che vogliono una storia dettagliata della violenza omicida da una prospettiva evolutiva possono consultare 'The Better Angels of Our Nature Why Violence Has Declined' di Steven Pinker e la mia recensione, facilmente disponibile in rete e in due dei miei ultimi libri. In breve, Pinker osserva che l'omicidio è diminuito costantemente e drammaticamente di un fattore di circa 30 dai nostri giorni come raccoglitori. Quindi, anche se le armi ora rendono estremamente facile per chiunque uccidere, la omicidio è molto meno comune. Pinker pensa che ciò sia dovuto a vari meccanismi sociali che mettono in evidenza i nostri "angeli migliori", ma penso che sia dovuto principalmente all'abbondanza temporanea di risorse dallo stupro spietato del nostro pianeta, insieme a una maggiore presenza della polizia, con la comunicazione e la sorveglianza e i sistemi legali che rendono molto più probabile essere puniti. Questo diventa chiaro ogni volta che c'è anche una breve e locale assenza della polizia. Coloro che desiderano un quadro aggiornato completo per il comportamento umano dalla moderna vista a due systems possono consultare il mio libro 'La struttura logica dellafilosofia, psicologia, Mind e il linguaggio in Ludwig Wittgenstein e John Searle' 2nd ed (2019). Coloro che sono interessati a più dei miei scritti possono vedere 'Talking Monkeys--Filosofia, Psicologia, Scienza, Religione e Politica su un Pianeta Condannato--Articoli e Recensioni 2006-2019 3rd ed (2019) e Suicidal Utopian Delusions in the 21st Century 5th ed (2019). (shrink)
Nella sua straordinaria opera scientifica, Franco Selleri si è sempre opposto alla rinuncia alla comprensione della struttura della realtà e della natura degli oggetti fisici, che egli considera come l’elemento caratterizzante delle principali teorie della fisica del Novecento e che è stata stigmatizzata da Karl Popper come tesi della “fine della strada in fisica”. Sin dalla fine degli anni ’60, egli ha sviluppato quella riflessione critica nei confronti delle teorie fondamentali della fisica moderna, in particolar modo della teoria delle (...) particelle elementari e della meccanica quantistica, e in un secondo tempo delle teorie relativistiche, che contraddistingue il suo programma di ricerca. Nel corso della sua intensa e infaticabile attività scientifica, Selleri è entrato in proficuo contatto con molti grandi fisici e filosofi della scienza, instaurando un intenso dialogo critico con Louis de Broglie, John Bell e Karl Popper. Le sue originali e non convenzionali ricerche lo hanno portato a risultati significativi non solo nell’ambito dei fondamenti della fisica, ma anche della storia e della filosofia della fisica. Per questo abbiamo voluto dedicare un numero speciale di Isonomia al nostro impareggiabile amico e collega, sia per la sua passione instancabile e la sua profonda conoscenza dei fondamenti formali, concettuali e filosofici delle teorie della fisica contemporanea, sia e forse ancor più come maestro di una prospettiva perennemente critica che egli ha sempre seguito e proposto con particolare rigore ed estrema determinazione. (shrink)
L’Ipotesi del Continuo, formulata da Cantor nel 1878, è una delle congetture più note della teoria degli insiemi. Il Problema del Continuo, che ad essa è collegato, fu collocato da Hilbert, nel 1900, fra i principali problemi insoluti della matematica. A seguito della dimostrazione di indipendenza dell’Ipotesi del Continuo dagli assiomi della teoria degli insiemi, lo status attuale del problema è controverso. In anni più recenti, la ricerca di una soluzione del Problema del Continuo è stata anche una delle (...) ragioni fondamentali per la ricerca di nuovi assiomi in matematica. L’articolo fornisce un quadro generale dei risultati matematici fondamentali, e un’analisi di alcune delle questioni filosofiche connesse al Problema del Continuo. (shrink)
È appena uscito, aprile 2014, Giordano Bruno, Contro i matematici, a cura e tradotto da Guido del Giudice, anche questo testo è edito da Di Renzo Editore. Sono ormai molti anni che l‟autore si dedica all‟opera e alla vita del Nolano, l‟ultima fatica risale al 2012 e dopo poco più di un anno ci consegna un altro capitolo della sua ricerca e riscoperta intorno la figura del filosofo di Nola.
Un frammento clinico -/- Lo chiamerò Carlo; ha cinquant’anni, una laurea e buona proprietà di linguaggio; è single, elegante, intelligente, seduttivo, eroinomane. Siamo alla sesta o settima seduta, e non ho ottenuto altro da lui che risposte letterali, e piuttosto banali, alle mie domande; lunghe descrizioni dei suoi molteplici disturbi fisici e altrettanto lunghi silenzi. Eppure di cose da dire ce ne sarebbero parecchie. E’ un brillante dirigente in una industria ingegneristica, ma recentemente lo ha investito un uragano. La (...) sua tossicodipendenza è stata casualmente scoperta sul lavoro ed è stato licenziato in tronco. Nell’arco di pochi mesi ha dovuto vendere il proprio appartamento; benché avesse un ottimo stipendio, Carlo ha infatti accumulato vari debiti, perché l’eroina e le prostitute costano cari. La sua lunga serie di fidanzate, rimpiazzabili al massimo dopo un paio di mesi, si è così rapidamente dileguata. E’ infine tornato a vivere dalla madre e passa il giorno a letto, angosciato da attacchi di panico e somatizzazioni di ogni tipo, tra le quali primeggia l’impotenza. (shrink)
Il dilemma «autonomia del politico-autonomia del sociale» ha le sue radici in quello tra trascendenza e immanenza, e si riproduce nel corso di tutta l’elaborazione teorica di Laclau e Negri, dagli scritti degli anni ’70 fino agli interventi più recenti. Queste due impostazioni teoriche si intersecano in un dialogo a distanza, la cui analisi permette di cogliere gli aspetti salienti di differenziazione e i motivi profondi di incompatibilità, ma anche di dimostrare che, considerato in questi termini, tale dilemma non (...) ha soluzione. Questo intervento si propone di indagare la dicotomia tra «sociale» e «politico» in Negri e Laclau tramite un’attenzione particolare alle categorie di immanenza e trascendenza, con l’obiettivo di mostrare come le due posizioni si escludano a vicenda poiché entrambe formulate nei termini di un aut aut tra «politico» e «sociale» dove i due lemmi vengono esclusivamente giocati uno contro l’altro. Così facendo, i due non affrontano realmente la questione del rapporto tra «sociale» e «politico», ma scelgono semplicemente una delle due parti escludendo – o contrastando – l’altra. Per prima cosa, verrà fatta emergere l’autonomia del politico all’opera nei lavori di Laclau: in un percorso a ritroso dagli scritti più recenti (a partire dalle critiche che egli muove a Negri e Hardt) fino ai primi testi pubblicati, verrà mostrata la priorità che Laclau attribuisce al «politico» a discapito del «sociale», e come in questa impostazione sia fondamentale il rifiuto della categoria di immanenza. In secondo luogo, l’attenzione verrà dedicata agli interventi di Negri dagli anni ’70 ad oggi, compresi alcuni «scambi diretti» con Laclau. Verrà evidenziato il modo in cui Negri, per sfuggire all’autonomia del politico, elabora una autonomia del sociale in cui il rapporto tra «sociale» e «politico» viene concepito unicamente come conflittuale, ovvero come tentativo continuo del «politico» e della sua trascendenza di annichilare il «sociale» e le sue potenzialità costituenti. In conclusione, si osserverà che i termini in cui Negri e Laclau concepiscono il «sociale» e il «politico» a partire dalle categorie di trascendenza e immanenza (e le rispettive «autonomie» che producono) impediscono di pensare un rapporto tra «sociale» e «politico» che preveda una interazione tra lotte sociali e organizzazione politica, e dunque escludono la possibilità da una parte che le lotte sociali si consolidino nel tempo e formalizzino le loro conquiste immediate, dall’altra che le organizzazioni politiche non si svuotino della loro sostanza restando meri simulacri. (shrink)
I criteri neurologici per accertare il decesso, da impiegare in alternativa a quelli cardiorespiratori se il paziente ha subìto lesioni cerebrali e si trova collegato alle apparecchiature per la ventilazione artificiale, sono entrati nell’uso comune della pratica medica occidentale da circa quarant’anni ed il consenso di cui essi godono nella comunità scientifica sembra, a prima vista, essere ancora oggi molto solido. Si diceva a prima vista, perché se si esamina con attenzione la letteratura dal 1992 ad oggi, si possono (...) scoprire i crescenti numeri del dissenso: ripensamenti e critiche provengono soprattutto da esperti di area medico-biologica, che associano le loro voci a quelle di filosofi, teologi, studiosi di etica. I motivi del dissenso sono molteplici, e l’ampia letteratura che li documenta riguarda la teoria scientifica posta a fondamento dei criteri neurologici, ed evidenzia le contraddizioni, teoriche ed applicative, derivanti dall’uso di quei criteri. (shrink)
Achille Varzi è uno dei maggiori metafisici viventi. Nel corso degli anni ha scritto testi fondamentali di logica, metafisica, mereologia, filosofia del linguaggio. Ha sconfinato nella topologia, nella geografia, nella matematica, ha ragionato di mostri e confini, percezione e buchi, viaggi nel tempo, nicchie, eventi e ciambelle; e non ha disdegnato di dialogare con gli abitanti di Flatlandia, con Neo e con Terminator. Tra le sue opere principali: Holes and Other Superficialities e Parts and Places. The Structures of Spatial (...) Representation, entrambi scritti insieme a R. Casati per MIT Press; Il mondo messo a fuoco, Laterza; e il suo libro più recente: Le tribolazioni del filosofare, con C. Calosi, per Laterza. -/- Da una giornata all’Università di Urbino nasce questa conversazione a molte voci sulla e con la filosofia di Achille C. Varzi. In un dialogo critico al quale l’Autore si presta con generosità e onestà intellettuale, Andrea Borghini, Francesco Calemi, Claudio Calosi, Elena Casetta, Valeria Giardino, Pierluigi Graziani, Patrizia Pedrini, Daniele Santoro e Giuliano Torrengo lo interrogano e mettono alla prova sui temi affrontati, nel corso degli anni, in campi diversi. Il risultato è un percorso che si snoda attraverso molti mondi, dalla logica alla metafisica, dalla filosofia del linguaggio alla filosofia della matematica, dalla mereologia alla filosofia del tempo, spingendosi in qualche caso oltre i confini del saggio filosofico. (shrink)
I rapporti annuali su Gli italiani e lo stato, coordinati da Ilvo Diamanti, continuano a rilevare che i cittadini sono impegnati negli associazionismi ma disincantati dalla politica. Con le tipiche differenze nelle diverse aree del paese e a seconda del livello istituzionale, accanto alla sfiducia verso le istituzioni pubbliche c’è una propensione alla partecipazione. Come mostrano la diffusione delle primarie e le esperienze di democrazia partecipativa che si moltiplicano a livello locale, si riscontra, infatti, una disponibilità a sperimentare forme di (...) coinvolgimento differenti rispetto alla militanza politica che possono costituire un utile complemento della democrazia rappresentativa e degli strumenti di democrazia diretta. La partecipazione non solo richiede la possibilità legale di votare ma anche un contesto sociale che induca effettivamente il popolo a votare e ad esprimere i propri punti di vista elevando il livello di informazione e il confronto su argomenti alternativi, cercando di evitare nelle controversie pubbliche le valutazioni puramente opportunistiche o emotive. L’interesse qui si rivolge verso il “sondaggio deliberativo” di James S. Fishkin, una procedura molto diversa dal sondaggio d’opinione poiché rovescia la logica demoscopica. Le persone sondate dagli istituti di ricerca a volte non hanno indicazioni adeguate sul tema; altrettanto spesso non ci hanno riflettuto e non hanno confrontato le proprie preferenze, scelte o credenze con gli argomenti in contrasto in una libera e approfondita discussione. Renato Mannheimer, presidente dell’Istituto per gli studi sulla pubblica opinione (Ispo) è d’accordo con l’affermazione secondo cui le persone rispondono anche su ciò che non conoscono e, a suo parere, il problema si fa ancora più evidente a ridosso delle elezioni. Oggi, a suo avviso, la maggior parte della gente vota non per vera convinzione, ma sulla base di impressioni acquisite dalla TV durante le ultime settimane prima del voto. I sondaggi deliberativi, invece, sono diretti a migliorare la qualità del confronto pubblico, attraverso una procedura articolata che favorisce l’informazione,la riflessione e il dibattito, a partire, ovvio, dall’idea di creare un rapporto diverso tra i sondaggi e l’opinione pubblica intenso come misurazione di come muta l’opinione dopo che le persone hanno avuto l’opportunità di diventare più competenti e di confrontare in un dialogo aperto le loro idee. Nonostante alcune riserve di ordine metodologico e taluni rischi di strumentalizzazione politica, l’esame dei sondaggi deliberativi risveglia una viva ammirazione per uno studioso riuscito a riversare la passione civile e l'impegno politico in una pratica democratica concreta alla quale ha dedicato, quasi interamente, molti anni del suo lavoro. Rimane, certo, uno strumento insufficiente a rianimare e risollevare il momento deliberativo nelle democrazie contemporanee, ma nessuno può negare che indichi a tutti la direzione giusta. (shrink)
Il breve saggio si propone di esaminare la centralità della figura materna nell’opera di un ingegnoso costruttore di storie della letteratura italiana del Novecento: Alberto Moravia. La scelta dell’Autore nasce dalla rilevanza della tematica nella sua opera, in cui peraltro è quasi sempre assente il punto di vista femminile delle “voci” delle donne. Ciò sembra paradossale e questa circostanza è di grande interesse critico. In particolare, a dispetto delle interpretazioni più canoniche, secondo cui Moravia – negli scritti realizzati tra il (...) 1929 e il 1964 – ha inteso compiere una “distruzione” dell’immagine materna nel quadro di una visione pessimista della famiglia borghese, dovremo considerare un più complesso e articolato universo materno nello scrittore romano, in cui è possibile ricostruire cinque modelli – la “madre autoritaria”, la “madre-non madre”, la “madre padrona”, la “madre-angelo custode” e la “madre-seduttrice” –, ben esemplificati nei principali romanzi ma che si ritrovano nei racconti che Moravia scrive ininterrottamente dagli anni Trenta agli anni Sessanta, la cui mole ha determinato, ancor oggi, una mancanza di studi sistematici. In secondo luogo, la tematica della madre sarà esaminata nelle trasposizioni cinematografiche italiane delle opere letterarie di Moravia. Va ricordato che il rapporto dello scrittore con il cinema fu particolarmente intenso. Per un verso, la “settima arte” rivestì un ruolo non secondario nella formazione ed esperienza estetica dell’Autore romano, che al cinema si interessò anche professionalmente nelle vesti di critico cinematografico, a partire dal primo dopoguerra, dapprima, per La nuova Europa e Libera stampa, poi, per L’Europeo e L’Espresso, a cui dobbiamo aggiungere l’attività di saggista per numerose riviste specializzate. Per altro verso, il cinema italiano non solo ha attinto a “mani basse” dall’opera di Moravia per sceneggiature di pellicole, che furono pietre miliari della sua storia. L’elenco dei romanzi e racconti adattati al grande schermo rende conto della grande influenza nella cultura italiana degli anni Cinquanta e Sessanta: La provinciale (1953) di Mario Soldati, La romana (1954) di Luigi Zampa, Peccato che sia una canaglia (1954) di Alessandro Blasetti, Racconti romani (1955) di Gianni Franciolini, La ciociara (1960) di Vittorio de Sica, La giornata balorda (1960) di Mauro Bolognini, Risate di gioia (1960) di Mario Monicelli, Agostino (o la perdita dell’innocenza) (1962) di Mauro Bolognini, La noia (1963) di Damiano Damiani, Gli indifferenti (1964) di Francesco Maselli, Le ore nude (1964) di Marco Vicario, La donna invisibile (1969) di Paolo Spinola, Una ragazza piuttosto complicata (1969) di Damiano Damiani, L’amore coniugale (1970) di Dacia Maraini, Il conformista (1970) di Bernardo Bertolucci, e molti altri ancora. Come avremo modo soltanto di accennare, il successo della letteratura moraviana nel mondo del cinema italiano si deve a molteplici fattori, tra cui la raffigurazione dei personaggi e degli ambienti, la focalizzazione su certe tematiche e, non da ultimo, lo stile narrativo, particolarmente adatto alle trasposizioni cinematografiche. Come caso di studio, ci soffermeremo, infine, sulla figura materna della versione filmica de La noia di Damiani, con l’obiettivo di verificare se nel passaggio dal libro alla pellicola, quella particolare connotazione della madre autoritaria abbia subito delle alterazioni. L’ipotesi che muove l’analisi è che la stesura delle sceneggiature, la raffigurazione dei personaggi e la messa in scena delle sequenze filmiche facciano emergere un riadattamento adeguato al largo pubblico, con il sovvertimento dell’andamento cronologico, alcune “lacune” di ordine psicologico nella raffigurazione dei protagonisti e un certo cedimento moralistico alla cultura ancora dominante negli anni ’50 e ’60, in cui la figura materna, sia quando è incattivita dalla povertà che quando è inaridita dalla ricchezza, anela comunque agli affetti familiari, trovando in essi una qualche forma di redenzione. (shrink)
In questo contributo del 2008 si dimostra, attraverso un confronto con le posizioni di Max Scheler, che Alsberg con il disimpegno corporeo (Körperausschaltung) non mira a esonerare l’organismo (nel senso della Entlastung di Gehlen). Per Alsberg l’evoluzione sociale avviene attraverso utensili, ma l’utensile non si limita a essere un’appendice del corpo, bensì rappresenta una logica estranea a quella del corpo. La Körperausschaltung è il killer del corpo. L’errore di Spencer è quello di non comprendere che un’evoluzione basata su utensili non (...) è semplicemente “sovra-organica”, ma piuttosto “extraorganica”. Extra-organico per Alsberg significa che l’utensile è al di fuori della logica del corpo. Ed è proprio l’autonomia dell’utensile dalla biologia a permettere di risolvere il paradosso della duplicità costitutiva dell’uomo: l’essere il motore di un’evoluzione extra-organica che produce contemporaneamente involuzione organica. Il “disimpegno organico” che libera l’uomo dal bisogno è possibile solo perché il problema dell’adattamento e dell’evoluzione viene spostato sul piano extra-organico: tale spostamento è ciò che contraddistingue l’uomo da tutti gli altri esseri viventi, quindi il principio costitutivo dell’esser umano. L' Ausschaltung, come disattivazione del corpo (dal verbo tedesco auschalten, nel senso di spegnere, ad es. una macchina, la luce ecc.) diventa pertanto il principio ultimo per comprendere l'umano nella sua interezza e non solo l'uomo della modernità (l'homo faber). L'eccezionale testo di Alsberg rimarrà praticamente sconosciuto, tuttavia con eccezioni di rilievo: già negli anni '20 ha un impatto decisivo su Max Scheler e sul progetto di fondazione dell'antropologia filosofica. Successivamente, ma con esiti opposti, su Gehlen. Il concetto di Körperausschaltung viene ripreso anche da Dieter Claessens, da Hans Blumenberg e infine da Sloterdijk. (shrink)
Il volume ripercorre lo sviluppo del pensiero del giovane Nicola Cusano dalla frequentazione del maestro albertista Eimerico da Campo presso l’Università di Colonia (1425) e dal confronto con le posizioni filosofiche dei domenicani dello Studium coloniense, fino agli anni della maturità a Roma (1450). Il saggio illustra il contesto storico-culturale della genesi del De docta ignorantia, testo che suggella la presa di distanza di Cusano dal proprio passato universitario ma anche, al contempo, la sua insoddisfazione nei confronti dell’umanesimo diffuso (...) in Italia negli anni del Concilio di Ferrara-Firenze; e lo segue nella sua ‘caccia della Sapienza’, nell’incontro con differenti tradizioni e contesti, fino alla formulazione dell’ideale del ‘Socrate cristiano’ nell’Idiota. Il volume, riccamente documentato anche sul piano della storia delle interpretazioni e degli studi su Cusano, contribuisce a far luce sulla formazione del suo pensiero e sulle questioni che ne hanno segnato la vita. (shrink)
IL MOSTRO E L'EROE. Quando Pomponio Algieri da Nola, all’età di soli 24 anni, viene bruciato vivo a Roma in piazza Navona, Giordano Bruno di anni ne ha appena otto. Oltre che per la giovane età del condannato, l’esecuzione è insolita anche per il luogo e il metodo scelto dall’Inquisizione: anziché le solite fascine, per alimentare il fuoco viene approntato un pentolone di pece, olio e trementina, nel quale viene immersa la povera vittima.
Erik Olof Burman (1845–1929) was professor of practical philosophy at the University of Uppsala, Sweden, between 1896 and 1910. In 1879 he published a long essay entitled ”Om den nyare italienska filosofien” (”On recent Italian philosophy”). About half the essay is devoted to the philosophical system of Antonio Rosmini (1797–1855), the second half to that of Vincenzo Gioberti (1801–1852). The text is mainly descriptive, apparently aiming at informing Swedish colleagues about the situation in Italy. However, there are also passages revealing (...) the rationalist-idealist subjectivism of Burman himself as well as his considering Rosmini’s ontology too objectivistic and Gioberti’s idealism insufficiently coherent. A preliminary translation of Burman’s essay into Italian is presented. -/- Erik Olof Burman (1845–1929) fu professore di Filosofia Pratica all’Università di Uppsala negli anni 1896–1910. New 1879 publicò un saggio intitolato ”Om den nyare italienska filosofien” (“Sulla filosofia italiana recente”). Quasi metà di questo lavoro si concentra sul sistema di Antonio Rosmini (1797–1855); la seconda parte verte anzitutto invece su quello di Vincenzo Gioberti (1801–1852). Il testo è principalmente descrittivo, ovviamente mirante a informare filosofi svedesi sulle posizioni attuali in Italia. Vi si trovano anche però commenti sparsi indicanti il razialismo-idealismo soggetivo di Burman stesso e considerazioni riguardo a come egli consideri l’ontologia di Rosmini troppo oggettiva e l’idealismo di Gioberti insufficientemente coerente. Riflettendo l’immagine della filosofia italiana del IX secolo in uno specchio straniero, il lavoro potrebbe essere di un certo valore informativo per moderni filosofi e storici italiani. Per questa ragione una traduzione preliminare del saggio di Burman è presentata. (shrink)
“Dalla filosofia dell’azione alla filosofia della mente” è stato il percorso di alcuni filosofi di nazionalità varia degli anni 1980 – come Paul Churchland negli Stati Uniti o Ansgar Beckermann in Germania – che prima si sono interessati agli aspetti più teorici nella filosofia dell’azione, come il modo di funzionamento delle azioni e la loro spiegazione scientifica, e che poi, con l’arrivo e la diffusione dei personal computers e delle scienze cognitive, hanno ampliato e approfondito questo interesse di ricerca (...) e si sono dedicati alla filosofia della mente più in generale e in particolare alla spiegazione scientifica e filosofica del mentale. Sandro Nannini faceva parte di questo movimento ed è stato uno tra gli inizialmente pochi filosofi italiani che si sono occupati di questi argomenti; successivamente ne è diventato uno dei maggiori specialisti in Italia, proponendo una sua particolare versione di naturalizzazione del mentale. Subordinata agli interessi teorici è stata la sua iniziativa accademica di fondare e promuovere il primo dottorato italiano di ricerca in Scienze Cognitive. Il presente volume tratta dell’opera di Sandro Nannini in contributi che sono riflessioni più o meno specifiche sulle differenti tappe del suo percorso, affrontando temi come l’analisi dell'azione, il libero arbitrio, la discussione di Nannini di vari classici della filosofia, la tendenza del naturalismo a dissolvere la filosofia in un enciclopedismo empirico e la sfida dei qualia e della fenomenologia all’approccio naturalistico alla mente. Il volume contiene inoltre un saggio dello stesso Sandro Nannini, nel quale espone l’ultimo sviluppo della sua filosofia della mente nonché le risposte agli interventi degli altri autori: Mario De Caro, Sara Dellantonio, Rosaria Egidi, Roberta Lanfredini, Christoph Lumer, Paolo Parrini, Pietro Perconti, Claudio Pizzi, Emanuela Scribano e Giuseppe Varnier. (shrink)
Il lavoro analizza la tempestiva ricezione da parte di Cornelio Fabro della filosofia di Carl Stumpf, così come esposta nella postuma Erkenntnislehre. Fin dai lavori dei primi anni Quaranta Fabro adotta una concezione della ‘fenomenologia’ distante da quella di Husserl perché ricalcata sulla definizione stumpfiana. Più in generale, Fabro si ispira a Stumpf ancor più che allo stesso Brentano. A partire dalla distinzione tra ‘fenomeni' e ‘funzioni psichiche’ Stumpf è infatti capace di proseguire il rilancio dell’aristotelismo con coerenza ancor (...) maggiore del maestro, all’insegna di un pieno riconoscimento del significato conoscitivo della percezione contro gli tipici di eccessi di ogni forma di intellettualismo. (shrink)
Il tema di questo saggio è la paideia greca vista attraverso il progetto del «terzo umanesimo», che Werner Jaeger propose nella Germania degli anni venti del Novecento per rispondere alla crisi del suo tempo e del suo paese. L’impegno educativo e intellettuale è considerato da Jaeger, al seguito di Platone, la condizione necessaria per riqualificare l’esperienza politica, nella convinzione che la crisi del tempo sia propria della Bildungstradition umanistica. Il fallimento del progetto jaegeriano non impedisce di tornare a interrogarsi (...) sulla possibilità di un rinnovato umanesimo alla luce della politica intesa come esperienza di vita e dei suoi conflitti.The topic of this essay is Greek paideia seen through the project of «third humanism», which Werner Jaeger put forward in 1920s Germany, in order to answer the crisis of his time and his country. Educational and intellectual commitment is considered by Jaeger, following Plato, the necessary condition to revalorise political experience, in the belief that the crisis of that time is characteristic of the humanistic Bildungstradition. The failure of the Jaegerian project does not prevent us from wondering again about the possibility of a renewed Humanism in the light of the conception of politics as experience of life and of its conflicts. (shrink)
"Mi sono messo ancora una volta sulle orme del Nolano e ho scoperto altri sentieri di umanità intrecciata alla sua inquieta filosofia". Così il medico e filosofo napoletano Guido del Giudice parla del suo nuovo libro. L' Acrotismus, un neologismo bruniano che si riferisce alla summa della critica anti-aristotelica del Nolano, viene qui presentato nella sua prima traduzione integrale. Pubblicato a Wittenberg nel 1587, l'opera costituisce la riproposizione ampliata delle tesi discusse dal filosofo a Parigi due anni prima, nel (...) corso di una tumultuosa disputa accademica tenutasi presso il College de Cambrai. (shrink)
Il rogo di Giordano Bruno e la sua inquieta filosofia continuano a far pensare; dal 1586 al 1590 il Nolano trascorse in Germania uno dei pochi periodi di serenità della sua esistenza tormentata ed errabonda: l'Oratio Valedictoria e l'Oratio Consolatoria, composte in quegli anni per esternare la sua riconoscenza nei confronti di chi lo aveva accolto con rispetto e magnanimità, sciolgono un vero e proprio inno a quegli ideali per la cui difesa l'ex domenicano lottò incessantemente, fino all'estrema conseguenza (...) del rogo di Campo de' fiori, il 17 febbraio 1600. Amore per la sapienza, tolleranza e libertà di pensiero, al di là di ogni divisione politica o religiosa, vengono qui affermati come criteri di distinzione tra ingegno e bestialità umana. (shrink)
Nei paragrafi conclusivi della terza dissertazione della "Genealogia della morale" Nietzsche espone l'obiettivo della propria filosofia matura e circoscrive il compito al quale intende dedicarsi negli anni a venire. Quest'ultimo consiste principalmente nel porre in questione ciò che la filosofia non ha mai affrontato problematicamente e operare in particolare una critica del «valore della verità», che è per Nietzsche anche una critica della morale e della cultura europee.
Il settantesimo anniversario della Dichiarazione universale dei diritti umani è, senza dubbio, un’importante occasione per riflettere sui diritti umani. In questo breve intervento, propongo una riflessione sul problema concettuale relativo alle disposizioni normative che vengono utilizzate per riconoscere e/o stabilire diritti umani. La domanda può essere posta in questi termini: che tipo di norme esprimono queste disposizioni? Regole, principi, oppure entrambe, a seconda delle circostanze? La risposta a questa domanda implica la soluzione di due distinti problemi. Da un lato, un (...) problema concettuale: che tipo di teoria o di approccio può meglio render conto delle norme sui diritti umani? Quale teoria o approccio meglio si attaglia alla loro struttura, alle loro condizioni, ecc.? Da un altro, un problema assiologico: come dovremmo considerare le norme sui diritti umani, alla luce di una data dottrina o ideologia ritenuta migliore o corretta? In considerazione di ciò, la struttura di questo saggio segue il seguente andamento. Nella sezione 2, vengono effettuate in via preliminare alcune distinzioni concettuali, pregiudiziali rispetto alla tematica affrontata. La sezione 3 offre risposta alla domanda di cui sopra, sia sotto il profilo concettuale sia sotto il profilo assiologico. La sezione 4 è dedicata al possibile modo di risolvere le tensioni identificate nella sezione precedente. Infine, l’ultima sezione contiene una breve conclusione sulle riflessioni precedenti. (shrink)
The chapter reconstructs the eighteenth-century discussion on commerce and virtue in the light of Hirschman's, Pocock's, Polanyi's, and Viner's interpretations of that discussion. The claims put forth are: the history of the emerging of modern market society has been heavily conditioned by a teleological and deterministic interpretation of history; the eighteenth-century discussion cannot be read neither in terms of ideologies nor in terms of the history of economic analysis; a 'strategic' reading is fruitful in so far as it allows two-ways (...) interactions between discourse and social facts. (shrink)
Recent popularity of the relationship of 'ethics' and 'economics' is at once revealing and misleading. It marks the withering away of a dogmatic confidence in a self-regulating and water-proof economic 'sphere'. It is also a muddled way of treating a number of interrelated but different issues: the interrelations between moralities (as historically given institutions) and markets (as partially self-regulating socially institutionalized mechanisms), the relationship between ethics and economic theory, and finally issues of distributive justice.
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